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RICINO (Ricinus communis L.); fam.: Euphorbiacee. Parti velenose: semi. Principi attivi: ricina (proteina molto tossica), ricinina.

Tossicologia - Coltivata per la sua bellezza, in Italia vegeta anche allo stato spontaneo, e i suoi semi, non infrequentemente, vengono confusi con i fagioli "borlotti". L'ingestione di pochi semi (2-3) è sufficiente a provocare la morte. La sintomatologia si manifesta con disturbi addominali, vomito e diarrea, ipertermia, embolia, emorraggie intestinali, oliguria. Si instaurano anche disturbi del ritmo cardiaco e spasmi tetanici.

 

ROBBIA (Rubia tinctorum L.); fam.: Rubiacee. Parti velenose: la pianta. Principi attivi: lucidina.

Tossicologia - Deve essere sconsigliata in terapia in quanto contiene lucidina, seriamente indiziata di cancerogenicità. Controindicata in gravidanza (genotossicità), studi sperimentali hanno segnalato effetti epatotossici.

 

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