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LATTUGA VIROSA (Lactuca virosa L.): fam.: Composite. Parti velenose: l'intera pianta. Principi attivi: sostanze sesquiterpeniche (nel lattice).

Tossicologia - E' stata utilizzata come succedanea dell'oppio; è tossica tutta la pianta e la sintomatologia si manifesta con nausea, vomito, sedazione, ronzii alle orecchie, sonnolenza, stupor, depressione respiratoria che può giungere al coma e alla morte. Il sovradosaggio provoca una seria intossicazione con depressione respiratoria, stupor che può giungere al coma e quindi alla morte. Sconsigliata in gravidanza e allattamento.

 

LAUROCERASO (Prunus laurocerasus); fam.: Rosacee. Parti velenose: foglie. Principi attivi: laurocerasina che per idrolisi produce acido cianidrico (sia a contatto con la saliva che con l'acqua).

Tossicologia - E' una pianta mortale, la sintomatologia dell'avvelenamento si manifesta con vomito, cefalea, astenia.

 

LIGUSTRO (Logustrum vulgare L.); fam.: Oleace. Parti velenose: parti aeree della pianta; le bacche in particolare. Principi attivi: saponosidi.

Tossicologia - Di estrema tossicità sono le bacche, e poche di queste sono sufficienti a provocare l'avvelenamento che può essere mortale. La sintomatologia consiste in vomito, diarrea ed ematuria; il paziente che ha un'intossicazione da ligustro deve essere attentamente sorvegliato.

 

LOBELIA (Lobelia inflata L.); fam.: Lobeliacee. Parti velenose: le foglie. Principi attivi: lobelina, lobelanina, isobelanina (alcaloidi).

Tossicologia - Pianta dotata di una notevole tossicità; può dare un'intossicazione mortale. Non va somministrata in gravidanza, a sofferenti di disturbi cardiaci. La lobelia è in grado di produrre depressione del sistema nervoso centrale e può anche provocare sintomatologia gastrointestinale.

 

LUPINO (Lupinus albus, angustifolius, sativus); fam.: Leguminose. Parti velenose: i semi. Principi attivi: lupanina, lupinina, sparteina.

Tossicologia - Viene sconsigliato l'uso terapeutico per il contenuto di alcaloidi dei suoi semi. L'avvelenamento è grave e ha come organi di bersaglio il rene e il fegato; il paziente presenta nausea, vomito, vertigini, dolori addominali, agitazione e depressione respiratoria. E' possibile mangiare i semi del Lupinus sativus se questi vengono ripetutamente lavati; vengono così privati delle sostanze tossiche.

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