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Inglese: Cultivated crocus;
Francese: Safran cultivé, Safran du gâtinais;
Tedesco: Safran-Krokus, echter Safran;
Spagnolo: Azafran cultivado.
Habitat e
descrizione. E' una
pianta erbacea con bulbo coltivata, ma anche spontanea, che fiorisce in autinno e si
raccoglie in settembre. Presenta foglie lanceolate, più o meno revolute ai margini. I
fiori sono solitari e hanno un lungo tubo che si allarga alla sommità in sei lobi
violacei. Il frutto è una capsula oblunga.
Note storiche. Anticamente, del prezioso zafferano, si
diceva:<< Giova alle ulcerazioni dello stomaco, petto, reni, fegato e polmone, è
utile per la tosse e mal di petto, provoca la lussuria e unito a un'altra erba magica e
vino di palma serve ai Magi, al re di Persia per fare più belli i loro corpi.>> Lo
zafferano, però, veniva anche usato nei vari preparati contro la peste, e come abortivo.
Citato nel papiro di Ebers, nel Cantico de' Cantici e nell'Iliade sembra
che i cuscini degli antichi Romani venissero riempiti di zafferano per conciliare il
sonno; mentre nel Medioevo si credeva che chi dormiva su un sacco di zafferano diventasse
ilare. Come pianta tintoria e aromatizzante era già conosciuta dagli Egizi; e nell'antica
Grecia, in Atene, due notissimi profumi erano a base di zafferano. La Scuola Medica
Salernitana, invece, nel Medioevo, così consigliava: <<Prendete un rosso d'uovo,
aggiungete corteccia di sambuco, fiori di ginestra, zafferano. Ne otterrete una schiuma
che farà splendenti e color oro i vostri capelli. Michele Savonarola consigliava un
infuso di zafferano nel vino per far venire le mestruazioni; e nel XV e nel XVI secolo, in
Abruzzo, lo zafferano era talmente quotato che una sua libbra valeva più dell'argento. I
campi coltivati con questa pianta, inoltre, si reputavano più preziosi delle miniere
d'argento. Dal XIX secolo invece ci giunge una singolare ricetta per l'impotenza
(<<Diavoletti afrodisiaci>>):
R.
Mastice in lacrime
12 grammi
Polv.
zafferano
8 grammi
Polv.
muschio
4 grammi
Polv.
zenzero
2 grammi
Polv.
ambra grigia
2 grammi
Polv.
garofano
4 grammi
Polv.
zucchero
500 grammi
f.
pastiglie.
Componenti
principali. Picrocrocina (glucoside dal gusto amaro scoperto nel 1884),
safranale (aldeide terpenica). Quest'ultima sostanza è responsabile dell'aroma, ed è un
prodotto della scissione, durante la fase di immagazzinaggio ed essiccamento, della
picrocrocina (che viene scissa anche in glucosio). Lo zafferano contiene, inoltre,
crocina, un importante glucoside carotenoide, che assieme alla crocetina, impartisce il
colore giallo alla pianta. Vitamina B1, B2, provitamina A, amido.
Indicazioni terapeutiche.
Eupeptico,
emmenagogo, analgesico, spasmolitico, utilizzato nella terapia della dismenorrea. Si
prepara in tintura e sciroppo. L'industria alimentare lo utilizza come colorante; è,
inoltre, una pianta fondamentale nella tradizione gastronomica italiana, in particolare in
quella dell'Abruzzo.
Tossicologia. L'ingestione di 5-10 grammi di zafferano è sufficiente a provocare
fenomeni di intossicazione, che in alcuni casi possono anche far giungere alla morte. La
polvere di zafferano veniva anche utilizzata a scopo abortivo, ciò provocava anche gravi
fenomeni di intossicazione.
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