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Habitat e
descrizione.Pianta
diffusa nell'area mediterranea, in Asia orientale, Africa, India. E' un piccolo arbusto
perenne che alla fine del periodo vegetativo presenta dei piccoli fiori e dei frutti
(bacche) di colore rosso. I frutti hanno la caratteristica di essere di essere circondata
da calici.
Note storiche.
Nella medicina ayurvedica, e
in quella tradizionale, viene conosciuta con il nome di Aswagandha. Si deve a
Power e a Salway, nel 1911, il merito di aver analizzato tutte le parti della pianta (pur
senza individuarne i principi attivi responsabili di tale azione) alla quale si
attribuiva un elevato potere narcotico.
Componenti
principali.
Withanolidi, il cui contenuto varia a seconda del luogo di crescita della pianta.
Altri componenti isolati sono: aminoacidi e sostanze cristalline ad azione antibatterica.
Indicazioni terapeutiche. Nella medicina popolare è stata usata
come diuretico e febbrifugo; pare che le radici siano dotate di azione ipnotica. Viene
applicata nel trattamento della bronchite, dell'asma, dei reumatismi, negli stati di
debilitazione degli anziani; le si attribuiscono, inoltre, proprietà narcotiche,
afrodisiache e abortive. Recenti studi hanno messo in evidenza un'importante azione
antinfiammatoria della withania, nonché una proprietà analgesica, antibatterica e
antitumorale. A tale proposito, i costituenti chimici della pianta hanno dimostrato una
certa efficacia su alcuni tipi di sarcomi e sull'adenocarcinoma mammario, ritardandone la
crescita. La medicina tradizionale utilizza le foglie in infuso.
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