Accademia di Fitomedicina e Scienze Naturali

 

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Uva ursina [Arctostàphylos uva ursi (Adans) Spreng.]

 

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Uva ursina
Arctostàphylos uva ursi
Arctostàphylos uva ursi (Adans) Spreng
Inglese: Bear-berry, Fox-berry, Marranita; 

Habitat e descrizione. E' un arbusto, alto dai 30 ai 40 centimetri, che fiorisce da maggio a giugno sfoggiando fiori rosei e pendenti, riuniti in grappoli. Le foglie che ricoprono questo arbusto, ramificatissimo e più o meno strisciante, sono persistenti, lucide e coriacee; la loro forma è obovata e ottusa, il loro margine è intero. Il frutto è una drupa liscia e di color rosso.

Note storiche. L'uva ursina è stata introdotta in terapia dal medico francese Debout, ma la prima descrizione delle proprietà terapeutiche si deve al Clusio. Nel 1764 De Haen si schierò decisamente a favore della tesi che questa pianta potesse avere potere antinfettivo; Murray, sempre nel 1764, le attribuì proprietà litontriche. Sagackhoni è il nome che i pellerossa e i coloni d'America davano all'uva ursina e la usavano mischiandola al tabacco da fumo. Nel 1803, il dottor J. Mitchell inaugurò i lavori di apertura dell'Università di Pennsylvania con una relazione su questa pianta e il relatore, il dottor Barton, la raccomandò nelle nefriti e nei calcoli renali, valutandone anche il potere astringente. Antonio Campana, nel XIX secolo, diceva dell'uva ursina: <<Sono i piccoli rami con le foglie di figura ovata angusta verso l'attaccatura, lucide, e come retate nella superficie, di sapore un poco amaro bruciante, e astringente, di odore forte resinoso, il quale comunica alle vacchette, che sono crociate con questa pianta. Ha avuto gran credito per i calcoli e per le malattie dei reni, ma non possiede che una qualità fortemente astringente, la quale può giovare in tali malattie, quando dipendono da inerzia e lassezza. Dose da mezza dramma, a due dramme, in decotto con una libbra d'acqua. In polvere, da uno scrupolo a una dramma, più volte in un giorno>>. Dalla Storia naturale medica (1896) apprendiamo invece che: <<Le foglie sono toniche e astringenti. Il principio attivo è l'arbutina>>.

Parti usate. Foglie.

Componenti principali. Glucosidi (arbutina e metilarbutina che, eliminate per via renale mediante l'intervento di alcuni enzimi, si scindono liberando idrichinone e metil-idrochinone), tannini, flavonoidi, derivati triterpenici, mucillagine, resine, acido gallico, acido chinico.

Indicazioni terapeutiche. Ha proprietà antisettiche delle alte e basse vie urinarie. E' indicata nelle cistiti, nelle cistopieliti, nelle uretriti, nelle prostatiti e nell'ipertrofia prostatica; è opportuno inoltre alcalinizzare le urine. Possiede azione astringente, è utile nelle forme diarroiche.

 

 

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