Accademia di Fitomedicina e Scienze Naturali

 

Accademia di Fitomedicina e Scienze Naturali

 

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Palma da cocco[Cocos nucifera]

Papavero da oppio [Papaver somniferum L.]

Papavero rosso [Papaver rhoeas L.]

Papaya [Carica papaya L.]

Parietaria [Parietaria officinalis L.]

 

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Palma da cocco
Cocos nucifera
Inglese:Coconut tree, Palm tree; Francese: Cocotier; 

Habitat e descrizione. E' una pianta di origine indo-malese, il cui ambiente di coltura è quello tropicale o subtropicale, caratterizzata da uno stipite sottile e flessibile che può raggiungere i 30-40 metri; all'apice porta grandissime foglie palmate, lunghe tre o quattro metri, che formano un ciuffo apicale. I fiori sono riuniti in infiorescenze a spadice e sono unisessuali. La nota "noce di cocco" è il suo frutto: una drupa che contenente un liquido zuccherino che, maturando, diviene carnoso ed essiccato costituisce la copra da cui si estraggono grassi e oli. Note storiche. In sanscrito la palma da cocco è chiamata Naryal; secondo un'antica tradizione indiana, per far si che un matrimonio riesca, occorre agitare una noce di cocco attorno alla testa dello sposo, e dopo averla rotta i suoi pezzi vanno lanciati in tutte le direzioni. E', inoltre, credenza comune che questo rito renda incapaci gli spiriti maligni di esercitare la loro diabolica influenza e la loro malignità sullo sposo. Regalare il frutto del cocco, nel corso di una cerimonia nuziale, è considerato di ottimo auspicio. La leggenda che vuole sacro questo albero è originata dal fatto che i suoi frutti assomigliano alla testa di un uomo; anticamente tale frutto veniva offerto agli dèi, come una sorta di sacrificio, al posto di una testa umana. Il cocco è inoltre un simbolo di fertilità ed è anche chiamato striphala, o frutto della grande bellezza. Sovente i suoi frutti venivano posti in una brocca ripiena d'acqua per invocare la benevolenza e i favori degli dèi, e la pianta era talmente venerata da essere considerata come simbolo di Dio. Purna kumbha era chiamata, in Nepal, tale brocca e ogni qual volta il regnante del Nepal partiva per un viaggio fuori dal suo stato, oppure ne tornava, le kumbhas, o l'acqua delle brocche, venivano poste ai lati della strada percorsa dal regnante. Ciò simboleggiava il successo della missione intrapresa. In India, per rendere omaggio a un morto di cui non si sia trovato il cadavere, si usa prendere delle canne e disporle in modo che assumano l'aspetto di un corpo; all'estremità, a guisa di testa, si pone una noce di cocco, e si copre il tutto con legno di Lutea frondosa: si prega e lo si brucia. Sempre in India si fa ruotare una noce di cocco per avere il responso su di un malato: se si ferma verso oriente guarirà, se verso occidente morirà. Nella medicina tradizionale indiana e nepalese la corteccia del tronco del cocco, bruciata, veniva utilizzata come antisettico. I fiori hanno invece proprietà astringenti e il loro succo viene prescritto nella gonorrea.

Parti usate. La copra (endosperma del frutto).

Componenti principali. Prima di giungere a essiccamento, il tessuto interno contiene: circa il 35% di grasso e il 10% di zucchero. La copra contiene trigliceridi quali acido laurico, miristico, caproico, oleico, palmitico, stearico. Sono presenti glucidi.

Indicazioni terapeutiche. Molto apprezzata nella medicina tradizionale indiana, che ne utilizza la radice soprattutto come diuretico, nei disturbi epatici e nella dissenteria, la palma da cocco rappresenta, da ben 4000 anni, un elemento fondamentale nell'alimentazione dei popoli dei mari del Sud e Sud-est asiatico, in quanto importante fonte di grassi e proteine. Caratteristica di quest'albero è il suo frutto: la "noce di cocco" contenente un liquido zuccherino, ottima bevanda rinfrescante e vitaminica. Il succo, ottenuto prima e durante la fioritura, è impiegato per produrre il vino di palma e un suo distillato: l'arrak. La parte liquida del frutto, il latte di cocco, una volta giunta a maturazione assume una consistenza carnosa; quando viene essiccata diventa la copra, contenente circa il 63-70% di olio, il quale è anche utilizzato come condimento in cucina. L'olio di cocco (burro di cocco), oltre a entrare nella composizione di alcuni prodotti farmaceutici (supposte), opportunamente lavorato, entra nella produzione delle margarine. In India, per ottenere una pelle soffice, e mantenere neri e vellutati i capelli, le donne usano massaggiarsi con l'olio di cocco. Sempre in India, il cocco viene usato per preparare una mostarda: si fa cuocere il cocco in aceto con zucchero e spezie; gli indiani usano anche il suo latte per comporre l'impasto di un dolce chiamato halva. I germogli della  palma da cocco chiamati "palmiti" sono utilizzati nell'alimentazione.

 

 

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nome pianta
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nome latino
nomi stranieri
 Note storiche.
Parti usate.
 Componenti principali.
 Indicazioni terapeutiche.

 

 

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