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quale futuro per le tecnologie wireless?

(3) le scelte strategiche sono fatte

nicola zotti

Ricordate? La scorsa estate la scelta strategica delle Telco italiane aveva assunto una fisionomia chiara.

Il futuro delle telecomunicazioni Wireless sarebbe stato deciso dalla quota di parenti di aspiranti ballerini, di seduttori da discoteca e di modelle inferme che avrebbe conquistato alla messaggistica MMS.

In questo scorcio preparatorio della nuova stagione primavera-estate 2003 di attacco mediatico alla potenziale clientela wireless, questa strategia si arricchisce di richiami che precisano e completano il quadro.

Il nostro costoso terminale wireless  - con le sue altrettanto salate tariffe - è in realtà un sofisticato gameboy per annoiati calciatori in ritiro, con i quali possiamo identificarci. Magari nella speranza che il telefonino ci aiuti a rompere il ghiaccio con un'omologa della deliziosa testimonial di turno.

Date le attuali dinamiche della società italiana (ed europea come indica questa ricerca) può trattarsi indubbiamente di una suntuosa fetta di mercato, sicuramente degna dell'attenzione che viene loro dedicata da Tim, Omnitel Vodafone e Wind di questa estate 2002.

Il ragionamento compiuto in questo anno sembra il seguente:

1) gli MMS saranno per la presente generazione wireless ciò che sono stati gli SMS per il GSM;

2) se un giochino come Snake è riuscito a riempire il tempo libero di milioni di possessori di un telefonino GSM, immaginiamo cosa può accadere con la disponibilità di una piattaforma più veloce, potente e capace di connettere tra loro più giocatori simultaneamente.

In quelle sale giochi ipertecnologiche che sono i test plant delle Telco, gli ingegneri delle telecomunicazioni avevano un mandato chiaro, con sponde sicure sia nelle aziende produttrici di telefonini che tra i produttori di PDA o di console da tasca: tre settori tecnologici in rapida convergenza verso l'unica categoria della "handheld entertainment device".

Una traiettoria che parte da lontano e che negli anni scorsi era stata frustrata - seppure non completamente - dalla indadeguatezza delle velocità di connessione, come nel caso dei 9600 Bps dell'I-mode della giapponese NTT DoCoMo.

Con le tecnologie attuali le prospettive sono diverse e la commercializzazione di sofisticati servizi di entertainment non è più un'utopia.

Utopico resta invece un futuro diverso per le telecomunicazioni wireless che contempli anche uno spazio di rilievo per quanti ambissero ad ottenere dall'innovazione tecnologica delle telecomunicazioni occasioni di vita e di lavoro migliori: per quanti potrebbero trovare nel proprio terminale wireless un investimento professionale e sociale produttivo.

Troppo complicato trovare modelli di business rivolti direttamente al mondo produttivo? Troppo difficile immaginare sinergie multiutilities?

No, forse solo troppo distante da una mentalità condivisa dalle Telco - non solo italiane - che le "newco" hanno ereditato dagli "incumbent": geneticamente monopolista e votata alla spremitura di un'utenza bambina e non ad uno spirito di partnership tra pari.

Difetto di mentalità al quale potremo aggiungere anche una visione ristretta e poco illuminata di ciò che internet è stata, fa e si prepara ad essere nel futuro prossimo.

Quello che manca non sono le killer application: non c'è il killer istinct.


nicola zotti n.zotti@angon.it


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quale futuro per le tecnologie wireless?

(1) le idee confuse delle telecom

(2) scontro tra generazioni: 2.5G vs. 3G vs. 4G vs. ecc.

(3) le scelte strategiche sono fatte



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