LA MADONNA DELLA MISERICORDIA
Provate ad entrare, in qualunque giorno e a qualsiasi ora, nella nostra chiesa e nel silenzio troverete quasi sicuramente qualcuno che sosta in preghiera, all'altare laterale destro, davanti l'immagine della Madonna della Misericordia. A Lei giovani ed anziani, uomini e donne, aprono il loro cuore, confidano le loro pene ed affidano le loro speranze. Il rapporto che lega i cristiani a Maria infatti è del tutto speciale: una filiale fiducia e devozione che parte dal Suo incondizionato "ecco l’ancella del Signore, avvenga in me quello che hai detto" e che trae la sua origine ai piedi della Croce, per volontà stessa di Gesù: "Donna, ecco tuo figlio", poi rivolgendosi a Giovanni: "Ecco tua Madre". E Gesù , con infinito amore, affidava l'umanità intera a Sua Madre.
La Madonna della Misericordia, che i nostri padri venerarono nell'antica Chiesa di San Venanzio, alle pendici dei Campidoglio sin dal suo ingresso in Parrocchia nel 1936, fu oggetto di particolare attenzione e devozione.
Questa tela, di autore purtroppo ignoto, "è tutto un sorriso di grazia, di bellezza e di soave misticismo" ‑ come afferma un'antica descrizione ‑ "La Vergine Santissima indica con la destra il suo divin Figlio mentre con la sinistra lo stringe dolcemente al petto. Il Suo Bambino, tutto candore e letizia, è ritto sulle ginocchia della madre, ha lo sguardo amoroso e le piccole braccia aperte e pare che dica: "Pregate mia Madre perchè tutto ho rimesso a Lei". Nel novembre del 1938, il Parroco Don Virgilio Caselli, per sottolineare ed incrementare la grande devozione dei fedeli a Maria, propose ai nostri parrocchiani di offrire, per la successiva festa della Madonna della Misericordia, le corone a Maria e a Gesù Bambino.
Infatti, anche se oggi sembrano parte integrante del quadro, le corone non sono coeve alla tela. Erano quelli anni difficili, eravamo da poco usciti dalle sanzioni e dall'autarchia, avevamo conquistato l'Etiopia, combattuto la guerra civile in Spagna, stavamo per invadere l'Albania e ... l'orizzonte si presentava carico d'incognite...
Tuttavia la risposta all'invito dei Parroco fu: "Abbiamo dato le fedi alla Patria, non dobbiamo dare i nostri anelli alla Madonna?” e tutti contribuirono generosamente.
Le corone, a cinque fioroni d"oro e cesellate a balzo, furono ideate e realizzate dalla Ditta Clemente del Vecchio, in perfetta sintonia con il dipinto. Lo stesso Papa Pio XIII, a cui le corone furono fatte pervenire in Vaticano alla fine del mese di aprile, le benedì personalmente autorizzandone la solenne imposizione.
Tutto
il quartiere concorse alla preparazione dei festeggiamenti. Una solenne novena venne predicata in Parrocchia da P. Aurelio, della Passione.
In tutte le chiese di Roma venne affisso un manifesto
che annunciava l'avvenimento, ed il 5 maggio molti quotidiani riportarono la
notizia. L'annuncio infine venne diffuso anche dal
microfoni dell' E.IA.R.
La cerimonia dell’ incoronazione si svolse sabato 6 maggio, alle ore 18,40. L'immagine della Madonna con la sua bella raggiera era stata posta altissima, sopra l'altare maggiore al centro dell'abside. Addobbata di fiori, decorata da un grandioso manto ed illuminata da ben sette lampadari che scendevano dalla volta, l'immagine appariva solenne e maestosa. Al termine del Rosario, fece ingresso in chiesa il Cardinale Domenico Di Jorio, accompagnato da una processione con le fiaccole.
Una grande scala tubolare, montata dalla Ditta Innocenti, permise al Cardinale, seguito dal Parroco, di raggiungere il quadro e davanti ai numerosissimi fedeli si compì il rito dell'incoronazione: "O Gesù, come per le nostre mani Tu sei coronato in terra, così meritiamo di essere coronati di gloria e di onore!" , e poi: “O Maria, come per le nostre mani Tu sei coronata in terra, così meritiamo di essere coronati dal Tuo Figlio Gesù Cristo di gloria e di onore". I fedeli esplosero in un caloroso: "Evviva Maria!". Il "Te Deum" e la benedizione eucaristica chiusero la solenne funzione ma i parrocchiani continuarono ad affluire in chiesa sino a tarda sera. Religiosità semplice, popolare forse vista con gli occhi di oggi, ma sicuramente sentita e partecipata.
Circa cinquanta anni dopo, il 14 gennaio 1990, venendo in visita Pastorale il Papa Giovanni Il accompagnato dal Cardinale Vicario Ugo Poletti e dal Vescovo del Settore Giuseppe Mani, su iniziativa del Parroco Don Edo Dradi, si ripetè il rito dell'incoronazione e la consacrazione della nostra parrocchia alla Madonna della Misericordia.
Il Papa, così sensibile alla devozione alla Madonna da affidare alla Sua protezione l'intero pontificato, con particolare affetto pose di nuovo le corone sul capo di Gesù e Maria.
"Nei pericoli, nelle
angustie, nelle incertezze" - per usare le parole di S. Bernardo – “pensa a Maria”,
invoca Maria e raggiungeremo così Gesù,
la nostra Speranza.
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