LA COSTRUZIONE E
L’INAUGURAZIONE DELLA NOSTRA CHIESA
Prati, vigne, canneti, qualche casetta sparsa lungo l'acquedotto e poche strade fangose rappresentavano, nei primi anni dei secolo, la meta per una "camminata fori de' porta" in quello che sarebbe presto diventato il nostro quartiere. Unica costruzione rilevante, nella campagna, era Villa Fiorelli dove, negli anni dei Risorgimento, aveva trovato rifugio anche Giuseppe Garibaldi. Ma in pochi anni, per opera del Governatorato, dell'Istituto Nazionale delle Assicurazioni, della Cooperativa Ferrovieri e di altre cooperative private, il territorio cambiò volto. Grandi palazzi, complessi condominiali, schiere di villini presero il posto dei prati, dando vita ad un nuovo quartiere. Sorsero le scuole elementari "Giosuè Carducci" ed "Armando Diaz”, la scuola professionale "Filiberto Duca d'Aosta" ed il palazzo della Posta. Si aprirono grandi strade che solcarono il territorio e Villa Fiorelli divenne pubblica. Negli stessi anni giunse feconda la presenza di istituti religiosi: l' “Immacolata” a Via Alcamo (le indimenticabili suore spagnole), il "Gianelli" a Via Mirandola, le “Immacolatine" a Via Taranto, le "Dorotee" a Piazza Asti.
La popolazione cresceva notevolmente di anno in anno sino a raggiungere, all'inizio degli anni trenta, il numero di trentamila abitanti. Le vicine chiese di San Giovanni in Laterano, di Sant'Elena e di Ognissanti, che in questi anni avevano svolto funzioni parrocchiali, non riuscirono più a supplire alla mancanza di una chiesa propria nel nuovo quartiere. E di questa esigenza se ne fece carico il Vescovo di Roma.
Pio XI, nell'udienza del 17 novembre 1933, concesse al Card. Vicario Francesco Marchetti Selvaggiani la facoltà di procedere all'edificazione della nuova chiesa. La Parrocchia venne così eretta, lo stesso giorno, con il decreto "Sanctissimus Dominus noster" dal Cardinal Vicario, intitolata ai SS. Fabiano Papa e Venanzio Martiri ed affidata al Clero diocesano.
Il Cardinale Vicario, poiché per la costruzione ci sarebbe voluto ancora tempo, chiese alla generosità delle "Gianelline" di ospitare provvisoriamente la Parrocchia nella loro cappella intitolata a S. Maria dell'Orto.
Il "battesimo" della Parrocchia, l'avvento del primo Parroco, l'apertura dei Registri parrocchiali quindi avvennero al "Gianelli". La nuova chiesa, disegnata e progettata dall'architetto Clemente Busiri Vici, venne costruita, nei due anni successivi, dall'impresa Castelli. Il 26 giugno 1936 il Papa venne informato della conclusione dei lavori e con decreto vicariale "Super gregem Christi" il 10 agosto 1936 “nasceva" ufficialmente la Parrocchia dei SS. Fabiano e Venanzio.
Una
solenne processione guidata dal Segretario del Vicariato, Mons.
Francesco Pascucci, e dal primo Parroco Don Virgilio
Caselli, il 14 agosto 1936, accompagnò in preghiera Gesù
Eucaristico dal "Gianelli” ai
SS. Fabiano e Venanzio. La nostra chiesa, solennemente benedetta, veniva così aperta al culto ed alla devozione dei fedeli.
Vittorio Emanuele IlI riconobbe la Parrocchia agli
effetti civili con il R.D. del 23 marzo 1937; Mons.
Luigi Traglia consacrò la chiesa il 5 novembre 1959
che, per volontà di Paolo VI è, dal 12 febbraio 1973, decorata del titolo
Cardinalizio in perpetuo.
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