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European Bicycle Tour 2000


 
 
 

 
VIII tappa: Trieste – Lubiana (130 km.) 

    In ostello, in genere, ci si sveglia presto ed approfitto per prepararmi e fare colazione in fretta così da dedicare più tempo alla visita di Trieste. Mi dilungo nella visita di musei e monumenti perché mi spaventa il pensiero della lunga salita delle Alpi verso il confine con la Slovenia... Ma spesso il diavolo non è così brutto come lo si dipinge, infatti gli 11km. che portano a Villa Opicina (348m. s.l.m.) sono su strada larga, ben pedalabile e panoramica; in breve giungo al confine. Sono piuttosto emozionato perché, nonostante i molti viaggi all’estero in bicicletta, non sono mai stato nei paesi dell’Est Europa; mi lascio in parte intimorire dalla non conoscenza delle condizioni delle strade, dalla ignoranza sugli usi di questa gente, dalle inevitabili difficoltà linguistiche, ma non mi perdo d’animo e passo il confine con pedalata sicura ansioso di visitare nuovi paesi. Da Sezana dopo una veloce sosta pranzo prendo la vecchia e deserta strada panoramica (nr.10-6) che in 27km. porta a Senozece (557m. s.l.m.). La strada è veramente stupenda perché attraversa monti dai boschi rigogliosi ed intatti; c’è verde a 360° e per molti km. non si incontrano né case né macchine. Il caldo è veramente intenso e sulle frequenti salite devo reintegrare i sali persi a causa del copioso sudore; la testa pulsa e mi sento stordito ma continuo allegramente e di buona lena perché il mutare del paesaggio e un piacevole rock anni ’60 della mia radio mi stimolano continuamente. La strada continua per 21 km. su saliscendi poco impegnativi sino a Postonja, di qui prosegue per altri 20 km. in direzione di Logatec su un fondo piuttosto sconnesso (formato da lastroni di cemento) con discese e pianure. Discendo sino a Vrhnika (293m. s.l.m.) e approfitto dei tratti di pista ciclabile negli ultimi facili 33 km. sino a Ljubljana. Mi sistemo all’ostello velocemente così da poter approfittare delle ultime luci dell’imbrunire per fare una passeggiata fotografica in questa florida città alla ricerca di qualcosa da mangiare. 
 
IX tappa:  Ljubliana – Celje (110 km.)

    Abbandonato l’ostello di buon’ora girovago nella città senza meta alla ricerca di angoli caratteristici e belle fotografie: m’inerpico sino al castello che, arroccato su un’alta collina, domina il centro storico. Uscito da Ljubliana riprendo il mio itinerario seguendo le stupende rive del fiume Sava. La strada diventa presto uno stupendo viottolo immerso nella più verde campagna; costeggiando il fiume e la ferrovia, nella totale assenza di traffico e nel silenzio più assoluto, passo attraverso paesini da fiaba e fattorie dall’aspetto tipicamente mitteleuropeo. Cerco di pedalare lentamente perché vorrei che questa strada e questi paesaggi durassero all’infinito... all’ora di pranzo mi fermo ad ammirare le rapide del fiume e mangio estasiato, ma non mi fermo molto perché sono troppo curioso di sapere come continua la strada. Dopo un piccolo tratto di sterrato pedalabile, la via serpeggia con saliscendi in un piacevolissimo bosco a mezza altezza sul fiume. Dopo 35 km., arrivato a Litija, il viottolo confluisce su una strada più grande e trafficata (la nr.10-9); il paesaggio si mantiene sempre bello ma ormai la magia si è rotta e non sono più solo con la natura. Dopo altri 26 km. abbandono il fiume in direzione di Hrastnik, ma presto mi pento di non aver continuato lungo il fiume perché la zona si rivela piuttosto industrializzata, trafficata e montagnosa. In 12 km. la strada s’inerpica su salite decisamente impegnative ed infine ridiscende sulla strada (nr.10-3) che porta verso Celje; percorro gli ultimi 17 km. accompagnato dalle acque del fiume Savinja. Giunto alla meta mi sistemo per la notte e mi avvio alla visita della città e del suo castello che, come al solito, è nel punto più impervio. Per la tanto sospirata cena devo, purtroppo, ripiegare su tristi cibi internazionali perché sembra che non esista alcuna specialità gastronomica del posto!