Storia di Spigno Monferrato Notizie varie del paese tratte da un manoscritto della signora Ghiglione |
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Sembra che un tempo il paese esistesse nel piano
di Castoira col nome Crixio, luogo ove passava la via Emilia dei Romani,
precisamente ove ora passa la ferrovia e poi per ragioni di difesa
fu costruito sulla rocca posta fra il Bormida ed il Valla di modo che
non vi si poteva accedere che attraverso l'uno o l'altro di questi
corsi d'acqua salvo che per la stretta lingua di terra a levante che
divide dette acque correnti in senso contrario, dove ora passa la strada. In seguito fu costruito Il ponte sul Bormida con
la cappella di S. Rocco, ponte tuttora esistente nonostante le
inondazioni, monumento nazionale. Spigno è terra del Monferrato, ma
ha costituito sempre un feudo separato, indipendente dal Ducato di
Mantova e Monferrato, di proprietà dell'Imperatore di Germania, poi
della Casa Reale di Spagna. (Era uno dei feudi imperiali delle Langhe)
e passò poi alla Casa Savoia, e passò e fu parte del Piemonte, solo
nel 1724. Per un periodo ebbe il privilegio di governarsi coi propri
Statuti divisi in 4 libri che si trovano negli archivi di Stato di
Torino e trattano: Nel Secolo decimo (anno 967) la Signoria del luogo fu concessa dallImperatore Ottone Secondo ai discendenti di Aleramo del Carretto. Nel 991 Anselmo figlio di Aleramo con atto 4 marzo (1) stipulato nel castello di Visone fonda l'abbazia di S. Quintino tenuta dai monaci Benedettini, e che passò poi alla mensa vescovile di Savona; come anche Spigno era nella giurisdizione della Diocesi di Savona tanto che nelle Litanie Lauretane vi si canta tutt'ora, sebbene ora Spigno faccia parte della Diocesi di Acqui, il versetto Maria Mater Misericordiae, ora pro nobis, quale non si canta nelle altre diocesi. La concessione da parte degli Imperatori fu confermata fino al 1335 allorché sorsero le contese tra i vari stati di Europa compreso il Monferrato e che terminarono solo con il trattato di pace di Utrecht 1419 ( o 1429). LImperatore Carlo IV nel 1427 richiamati i suoi diritti di alto dominio del Monferrato creò suo vicario il Duca di Milano e costrinse i feudatari di Spigno a ricevere dal medesimo linvestitura. Nel 1579 per la morte del feudatario Tommaso del Carretto senza prole, venne dal Duca di Milano investito dei Feudo di Spigno, Filippo Il re di Spagna, che a sua volta ne investì Luigi degli Asinari, figlio di una del Carretto. (2) A Luigi succede il figlio Marcantonio che riceve l'investitura dalla Camera di Milano 1612. Filippo III re di Spagna il 10 marzo 1614 erige il feudo in Marchesato e nel 1615 riconferma in tale senso il feudo al Marcantonio. Gli succede il figlio Federico che il 13 novembre 1626 (3) é in Ratisbona investito del feudo dall'Imperatore Ferdinando Il. Le violenze e le intemperanze di Federico costrinsero il Duca di Savoia Vittorie Amedeo I ad invadere colle sue truppe il Marchesato ed a distruggere il Castello di Spigno, ciò che avvenne nel 1637. Distrutto il castello, Federico fece costruire il palazzo presso l'oratorio per sua abitazione ed al riguardo vedi la pietra figurata posta sulla pila del granaio sulla quale è scritto: anno 1640. Federico però pretendeva dagli Spignesi la riedificazione del Castello, a tal fine imponeva gravi contribuzioni, al che gli abitanti si ribellarono. (Vedere narrazione particolareggiata Episodio dei Farabutti ivi allegata). Con la cacciata del Marchese Federico il Feudo restò devoluto alla Camera di Milano, la quale ne investe il di lui figlio adottivo Lelio Invrea, nobile genovese, cui egli aveva già fatto donazione del Marchesato nel 1665. Al Lelio Invrea succedè nel 1691 il fratello Ippolito ed a questi il figlio Giov. Battista. Nel 1724 l'imperatore Carlo VI vende il Marchesato di Spigno a Vittorio Amedeo II Re di Sardegna per 350.000 fiorini con diritto di transito delle suo truppe. Vittorio Amedeo lo concede nel 1730 alla moglie morganatica che aveva sposato il 12 agosto di quell'anno, Anna Teresa Canalis di Cumiana, vedova del Conte Ignacio Novarrina di S. Sebastiano, famosa nella storia sotto il titolo di Marchesa di Spigno, la quale rimasta vedova nel 1732 si ritirò nel monastero della Visitazione in Pinerolo, ove morì nel 1769 addì 12 aprile. (Ad essa la magnifica comunità di Spigno prestò giuramento di fedeltà come da atto 29 marzo 1731 rogito notaio Giovanni Viazzo). L'episodio dei Farabutti si svolse bei giorni 20-21-22-23 gennaio 1659, a memoria di fatto ricorrendo il 23 gennaio la festa di S. Emerenziana fu intitolata a detta Santa una via del paese presso la piazza vecchia e per molti anni la vigilia della festa si accendevano grandi falò e tuttora il giorno della festa si canta Messa Solennis e Te Deum . Sotto la dominazione Francese Spigno aveva una giurisdizione molto vasta: si legge infatti sul Bollettino degli atti del Governo francese:" Anet du 13 Brumaire anno 10 a 42 Departement du Tanaro chef lieu Comunies composant chaque justice du prix Spin, Roboare, Pont, Cagne, Chatelet vol a Erre, Meyran, Monchoir, Seyroles, Malvoisin, Montant do Spin, Plaines. Con la formazione del Regno dltalia, 1861, un altro comune fu denominato Spigno in terra di lavoro, presso Napoli, detto Spigno Saturnia. Il nostro fu dopo molte discussioni denominato Spigno Monferrato (l'avvocato Santini aveva proposto Spigno Franco; altri Spigno Langhe). * * * * * (1) La data della fondazione dell'abbazia riportata nel dattiloscritto discorda da quella ufficiale de La “Charta” di fondazione e donazione dell'abbazia di San Quintino di Spigno - 4 Maggio 991. (2) Nel 1579 muore Tommaso del Carretto senza lasciare figli maschi. Il feudo passa a suo nipote Luigi Asinari. (3) Nel testo Le streghe di Spigno di
L. Oliveri, invece, l'investitura di Federico da parte dell'imperatore
Ferdinando II avviene nel 1536.( pag. 574.) |
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