INTRODUZIONE: i temi della ricerca
Il gusto - Il marmo - La costruzione - Il significato - Il reimpiego
Una strada della ricerca è quella che mira a ricostruire l'evoluzione delle "mode" decorative nel tempo, ma anche nello spazio. Le innovazioni che partono dai centri culturalmente più avanzati, spesso si trasformano a contatto con le tradizioni e i gusti locali, con grande varietà di esiti. Si tratta di riconoscere non solo i cambiamenti nella struttura tettonica degli elementi architettonici (capitelli, cornici, architravi, ecc.), ma anche le variazioni e le trasformazioni che subiscono i motivi decorativi canonici (la foglia d'acanto, i kymatia ionici e lesbii, ecc.), fino a non essere più compresi nella loro struttura organica e a divenire motivi decorativi privi di significato e coerenza, liberamente scomponibili e ricomponibili.
Un'ulteriore variante è introdotta dagli influssi esercitati da maestranze itineranti o fatte venire appositamente per progetti edilizi di particolare prestigio, per cui spesso l'evoluzione subisce, a seconda delle località, dei salti, o degli attardamenti che rendono difficoltoso collocare cronologicamente un manufatto.
La ricostruzione di una tale evoluzione non è naturalmente fine a se stessa, ma consente di seguire l'evoluzione del gusto nello spazio e nel tempo, in modo parallelo a quanto avviene nella scultura. L'uso enormemente diffuso degli stessi motivi decorativi, dalla decorazione architettonica dei grandi monumenti pubblici, a quella delle case più ricche, giù giù fino agli oggetti d'uso comune, consente inoltre di allargare una tale indagine anche ad altre classi sociali oltre quella dominante.
Inoltre, aver chiara la successione cronologica delle trasformazioni nelle forme decorative all'interno di un preciso contesto locale, può consentire di arrivare a precisare la datazione di un edificio o di una sua fase per cui manchino altri dati oggettivi.
Un discorso a parte merita l'utilizzo delle varie qualità di marmi bianchi e colorati, in alternativa alla pietra locale. Lo studio della diffusione dei prodotti delle cave imperiali, l'utilizzo di marmi rari o costosi - o di marmo in genere quando la lontananza dal mare o da vie di comunicazione navigabili rende più incisivi i costi di trasporto - contribuisce a definire, in modo analogo alla ceramica, il quadro economico e commerciale di un particolare contesto.
Nello studio di uno specifico edificio antico, risulta evidente l'importanza di esaminare i frammenti di cui era costituito: quindi, insieme ai resti murari, debbono essere presi in considerazione anche gli elementi costitutivi degli ordini architettonici e dei rivestimenti delle pareti. Esaminare la forma dei blocchi e le facce non decorate, consente di ricostruire, attraverso le tracce di lavorazione e i fori per perni e grappe, il modo in cui essi si accostavano l'uno all'altro e dunque l'articolazione degli ordini architettonici liberi o applicati. Infatti, anche quando questi non appartengono direttamente alla struttura portante dell'edificio, ne definivano tuttavia l'aspetto, cosí come poteva essere percepito dagli antichi frequentatori.
Spesso, inoltre, la decorazione è portatrice di un significato ideologico. Questo appare più evidente nel caso dei fregi figurati, che, insieme ai rilievi, alle sculture, alle iscrizioni, compongono nella loro collocazione all'interno di un edificio o di un complesso monumentale, un vero e proprio "discorso", fatto di elementi simbolici, di cui va ricostruito il significato, carico del messaggio propagandistico del committente.
Anche la semplice e talvolta "inconsapevole" scelta di una "moda" decorativa piuttosto che di un'altra, ci permette di indagare comunque la mentalità, la cultura e i gusti del committente e la sua posizione all'interno della società in cui viveva.
Ancora un discorso a parte merita il riutilizzo di "pezzi" più antichi, spesso determinato da una precisa scelta di sottolineare la continuità con il passato, e non solo dalla necessità di risparmiare materiali e lavorazioni.
Ritorna all'inizio della pagina.
Ritorna all'Indice del sito.
Copyright (c) 2004 MARINA MILELLA
È garantito il permesso di copiare, distribuire e/o modificare questo documento seguendo i termini della GNU Free Documentation License, Versione 1.1 o ogni versione successiva pubblicata dalla Free Software Foundation. Una copia della licenza è acclusa nella sezione intitolata "GNU Free Documentation License".
Permission is granted to copy, distribute and/or modify this document under the terms of the GNU Free Documentation License, Version 1.1 or any later version published by the Free Software Foundation. A copy of the license is included in the section entitled "GNU Free Documentation License".