Ritorno all'architettura
(citazione da A.Carandini, Storie dalla terra. Manuale di scavo archeologico)
Ritorno all'architettura.
La verità è che gli archeologi, seguendo le tracce degli storici dell'arte (almeno da Longhi in poi), hanno tradito l'architettura. È assai raro che in una facoltà di lettere si insegni in modo soddisfacente "Rilievo e analisi dei
monumenti" o "Storia dell'architettura". Eppure ogni disciplina archeologica ha continue occasioni di imbattersi in edifici antichi e deve attrezzarsi per poter affrontare i problemi che essi pongono, a partire dagli insegnamenti fondamentali dell'archeologia classica e medievale.
Non è questione di enfatizzare esclusivamente il lato tecnico o ingegneresco o di esaltare solo quello storico-artistico e culturale. Il problema è piuttosto quello di combinare nel modo più soddisfacente la precisione quantitativa delle quattro dimensioni spazio-temporali con la precisione qualitativa della ricerca storica.
Un monumento può essere legittimamente considerato dal punto di vista storico-antiquario, preferendo cioè la tradizione letteraria (testi, iscrizioni, monete)
rispetto alla lettura analitica della realtà materiale. Ogni ottica consiste infatti nel privilegiare un aspetto rispetto a un altro e solo l'occhio di Dio sa vedere ogni cosa senza limite. Per questa ragione è rispettabile anche considerare un monumento dal solo punto di vista della sua decorazione architettonica. Mosaici, pitture, capitelli, architravi e stucchi hanno le loro tipologie, la loro storia interna, che è essenziale per intendere la mentalità dei costruttori di quegli edifici. Lo stesso può dirsi delle tecniche edilizie, attraverso le quali possiamo capire i diversi modi di lavorare dei muratori antichi. Sono questi i diversi strati di pelle e i muscoli dell'ossatura architettonica, senza i quali un edificio antico non potrebbe esistere.
Un'altra ottica è quella stratigrafica, che identifica le varie parti di cui è composta una costruzione (strati terrosi e loro reperti compresi) per metterle tutte in relazione temporale fra loro. Esiste infine lo sguardo che indaga l'ossatura di un monumento, la sua logica strutturale e la sua statica.
Solo considerando insieme tutte queste ottiche, senza ritenere quella in cui si è più versati come più importante, possiamo sperare di avvicinarci alla verità di un monumento.
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