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29 giugno 1998 - Riflessioni
Trappola nel Cyberspazio
di Roberto Di Cosmo
(© 1995-1998, Apogeo srl, Milano © 1995-1998, Apogeo srl, Milano )

Indice del'articolo - pagina 5

Pratiche scorrette

Riassumendo, la tecnica è semplice: da un lato, si intrappolano i consumatori sequestrando le loro preziose informazioni in un formato proprietario in costante rinnovamento che li obbliga a comperare ogni sei mesi o ogni anno un aggiornamento di tutte le loro applicazioni solo per potere continuare a leggere i loro propri dati o accedere ad informazioni che non avrebbero alcun bisogno di essere presentati sotto questo formato proprietario. Dall'altro lato, si intrappolano i concorrenti: non si dà loro la documentazione e si introducono variazioni arbitrarie il cui solo scopo consiste nel non permettere ai prodotti che essi sviluppano di funzionare correttamente. Meglio ancora, se i concorrenti arrivano a scoprire che una sola di queste modifiche ha il solo scopo di fare funzionare i loro prodotti meno bene del prodotto monopolistico equivalente, vengono condannati per aver fatto del ''reverse engineering'' (ingegneria al contrario, l'equivalente informatico dello smontare il motore della Twingo per vedere come è fatto).[+]

Quest'ultima tecnica è particolarmente efficace se l'editore del programma detiene allo stesso tempo il sistema operativo (Windows 95) e le applicazioni (MS Word, Excel etc.): in quel caso, è perfettamente possibile, tecnicamente, modificare il sistema per rendere instabili o inutilizzabili i prodotti concorrenti, migliorando le prestazioni dei propri prodotti. Questo è stato fatto con Windows NT Workstation: si limita artificialmente a 10 gli accessi simultanei alla macchina, il che rende inutilizzabile un server Web Netscape su NT Workstation (vedere  [13] e  [14]). Bisogna allora comperare il molto più caro NT Server che è già stato equipaggiato con un server Microsoft ufficialmente offerto per zero franchi, la qual cosa mette Netscape fuori gioco (se poi vi dico che le parti non ``gratuite'' di NT Workstation e NT Server sono esattamente le stesse, a meno di qualche riga di codice, come documentato in  [15] e  [16], capirete la machiavellica semplicità della manovra di Microsoft!)

Il risultato puro e semplice di queste dubbie pratiche è uno solo: obbligarvi a scegliere prodotti Microsoft. Ciò permette, con la riduzione a zero dei costi e dei rischi che abbiamo visto più sopra, di stabilire una vera e propria tassa sull'informazione di cui Microsoft è solo ed unico beneficiario. Dopotutto, se Bill Gates è stato ricevuto con gli onori degni di un capo di stato all'Eliseo, dev'essere proprio perché si tratta della versione cyber di un esattore delle tasse. Una tassa che non ha nulla di virtuale: cifre enormi escono dalla Comunità europea ogni anno in contropartita di prodotti di cattiva qualità che ci rendono sempre più dipendenti dalla cattiva tecnologia d'oltre Atlantico, e che vengono distribuiti in Europa a prezzi esorbitanti molto superiori ai prezzi americani o canadesi. Non vi lasciate prendere al gioco di coloro che vi dicono che i programmi in Europa sono più cari perché bisogna tradurli, per esempio in francese: se visitate il sito Web di Microsoft, apprenderete che considerano ''illegale'' (sic!) acquistare i loro programmi in versione francese in Canada, in cui sono molto meno cari che qui, e di utilizzarli in Francia  [17]. E il ''libero'' mercato? Ci mungono come delle mucche, e la passività dei governi europei, che comincia ad assomigliare un po' troppo alla cooperazione attiva se si pensa a http://www.cordis.lu, di fronte a questa vera e propria spoliazione è assolutamente inspiegabile.

 

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Aggirare la legge

E arriviamo infine agli atti propriamente illegali. Cominciamo dalla ''vendita vincolata'', che è vietata in Europa (vedere l'articolo 85 e soprattutto 86 del trattato, e le loro applicazioni nei molto dettagliati   [18]). Si vuole dire, lì, che è vietato ad ogni venditore obbligarvi a comperare assieme al prodotto che vi interessa un altro prodotto che voi non volete. Ciò non impedisce di vendere in un supermercato dei ''lotti'' assortiti, ma in questo caso dovete comunque essere liberi di acquistare separatamente i componenti del lotto, se questo è il vostro desiderio, senza sovrapprezzo. Tuttavia, da molto tempo i più grandi assemblatori di calcolatori PC non vi permettono di acquistare un calcolatore senza comperare anche il sistema operativo Microsoft (Windows 95 o NT adesso, DOS o Windows 3 prima). Ve ne potete convincere personalmente andando, per esempio, a visitare i siti di Dell e Gateway: voi potete ''costruire il vostro calcolatore'', vi si dice, ma non potete separare il materiale dalla Lente Microsoft. Eppure i componenti elettronici (l'''hardware'') e i programmi (il ''software'') sono prodotti molto diversi, anche se cercano in ogni modo di tenercelo nascosto[+]. Peggio, non potete conoscere il prezzo del programma (in effetti, questi prezzi sono spesso molto inferiori al prezzo di mercato, facendo parte di accordi confidenziali, uno dei quali è stato da poco condannato dalla CEE come pratica commerciale illegale).

Perché possiate farvi un'idea precisa dei fini economici, considerate il caso di una università in territorio parigino che qualche mese fa ha acquistato 15 PC per installarvi GNU/Linux : non si sa quanto il costruttore paghi Windows 95, ma se si crede a quanto viene detto in  [7], Office PME il cui prezzo pubblico è il doppio di quello di Windows 95, viene venduto ai grossi costruttori più o meno a 600 FF, dunque si può stimare che Windows 95 sia venduto a 300 FF., ed anche supponendo che il costruttore non abbia margini sul programma (cosa di cui dubito, visto che la preinstallazione è un servizio che ha il suo costo), questa università è stata obbligata a pagare 15*300 FF, cioè 4500 FF per un prodotto che non voleva. In altre parole, lo Stato francese ha fatto in questo caso preciso un regalo di 4500 franchi a Microsoft, un'azienda non europea che non è conosciuta esattamente come per essere sull'orlo del fallimento e bisognosa dell'aiuto dello Stato. Se si estrapola questo caso specifico dagli acquisti realizzati da tutte le università in Francia che utilizzano GNU/Linux, si tratta di milioni di franchi ogni anno[+]; bisognerà bene domandarsi chi sono i pirati, in questo caso. Io non riesco a capire le ragioni di un simile spreco, quando poi ci si dice che le casse sono vuote.

Se cercate bene, ma veramente bene, è possibile, in teoria, tentare di farsi rimborsare prendendosela ancora con il povero costruttore di materiale, ma si tratta di un vero e proprio percorso di guerra. Nella nostra scuola molti ricercatori e studenti hanno comperato calcolatori da scrivania o portatili per installarvi GNU/Linux o NextStep, ma sono stati obbligati a comperare anche Windows 95 , senza riuscire a farsi rimborsare. È lì la fonte più importante del profitto di Microsoft, ed è per questo che si può parlare qui di vera e propria tassa sui calcolatori: ogni PC acquistato, sono tanti franchi nelle tasche di Microsoft, che voi lo vogliate o no. È per dieci anni di queste pratiche, che hanno fatto la ricchezza dell'azienda e ucciso la concorrenza, che Microsoft è stata ripresa dalla giustizia americana ed europea nel 1995, ma senza alcuna conseguenza finanziaria  [19]. Ciò vuol dire che il bottino del furto è rimasto al ladro, in cambio dell'impegno di quest'ultimo a non cadere in recidiva. Può essere a causa di questa condanna senza conseguenze il fatto che ancora oggi sia difficile acquistare un PC senza Windows, a meno di ricorrere a dei piccoli assemblatori: il caso di Dell e Gateway 2000 non è isolato ed ogni PC acquistato, è un ''utilizzatore di Windows'' in più nelle statistiche, anche se la prima cosa che fa questo utilizzatore è gettare nei rifiuti Windows 95 per installarvi GNU/Linux.

Uno sguardo sul possibile futuro dell'educazione

Ora, che cosa può succedere di peggio se non ci svegliamo dal nostro sonno profondo e ci lasciamo spingere nelle trappole dell'industria e dell'educazione informatizzata da un monopolio privato? Grazie al famoso "ritardo" francese, è possibile rispondere a questa domanda: altri paesi sono in vantaggio di anni, nel bene come nel male, e questo ci permette di vedere un certo numero di futuri possibili.

Cominciamo dal futuro prossimo: ci basta per questo andare a vedere molto vicino a noi, in Svizzera. L' 8 Ottobre ultimo scorso, il Ministro delle Finanze svizzero ha annunciato un accordo con Microsoft, il cui risultato sarà la messa a disposizione da parte dell'amministrazione, per le scuole medie, di 2.500 calcolatori, e di altrettante licenze di utilizzazione di prodotti Microsoft da parte del gigante americano, che si offre anche di formare all'utilizzo dei calcolatori 600 educatori [20] (un regalo simile è stato fatto all'Africa del Sud). Cioè, ad un costo inferiore a quello di una campagna pubblicitaria, il nostro monopolista ha acquisito il controllo totale dell'informatica nell'educazione svizzera, e dunque nelle loro aziende quando gli studenti che non conoscono che Microsoft Office arriveranno sul mercato del lavoro. Non è in prospettiva un buon affare, per la Svizzera, ma almeno non hanno pagato il programma Microsoft.

O, più esattamente, non ancora, perché si potrà loro domandare di passare alla cassa come è il caso, in questo momento, del Giappone. Nel dicembre scorso, Microsoft ha annunciato la soppressione al Giappone delle licenze sito (uno schema di contabilizzazione di licenze in una impresa o una università che permette di pagare i calcolatori in proporzione all'uso reale e non in relazione al numero dei calcolatori). Questa decisione imporrà un ulteriore costo ingiustificato e considerevole, che i Giapponesi dovranno in ogni modo assumersi, visto che non ci sono più concorrenti cui potersi rivolgere.

Guardiamo un po' più lontano nel futuro: l'Università dello Stato della California (CSU) sostiene in questo momento la creazione da parte di Microsoft, GTE, Fujitsu e Hughes Electronics, di una compagnia a responsabilità limitata, la CETI, che avrà il monopolio esclusivo del rinnovo del parco informatico dei 23 Campus universitari della CSU, in cui si trovano 350.000 tra studenti ed insegnanti. In cambio di un investimento di un qualche centinaio di milioni di dollari su dieci anni nell'infrastruttura delle reti, la CSU lascerà la CETI scegliere i calcolatori e i programmi supportati sui campus, e viene detto chiaramente che si tratta di Windows 95 e Windows NT e di Microsoft Office soltanto. I benefici previsti dalla CETI, oltre l'impatto sull'educazione di coloro che domani avranno il potere di decidere che è loro permesso attraverso la creazione di corsi specializzati di informatica ''proprietaria'', si aggira attorno a qualche miliardo di dollari su dieci anni, tenendo conto solo dei profitti derivanti dalla vendita monopolista del materiale e dei programmi proprietari agli insegnanti e agli studenti sui campus, che non potranno seguire certi corsi senza utilizzarli (vedere  [21] e la decisione di riesaminare l'accordo nel  [22]).

[continua]

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