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29 giugno 1998 - Riflessioni
Trappola nel Cyberspazio
di Roberto Di Cosmo
(© 1995-1998, Apogeo srl, Milano © 1995-1998, Apogeo srl, Milano )

Indice del'articolo - pagina 6

La posta in gioco: il controllo dell'informazione

Ma gli scopi commerciali (e politici) vanno ben oltre la questione dell'educazione e della gestione delle imprese: non si parla qui della semplice vendita di qualche calcolatore o programma, ma del controllo totale su ogni forma di trasmissione e di trattamento dell'informazione, nell'educazione, nelle transazioni bancarie, nei vecchi e nuovi media, fino all'intimità della nostra corrispondenza privata. Se un attore qualunque può ottenere una posizione di monopolio nella gestione di questa informazione, sarà in una situazione tale da poter fare pagare una tassa su ogni operazione informatica (una percentuale sull'ammontare della transazione elettronica, "vigorish" in inglese, per esempio) come è ben scritto in una nota interna di Nathan Myrhvold, il CTO di Microsoft, che fa parte oggi del dossier del DoJ e di cui il Wall Street Journal ha reso conto l'anno scorso  [23].

Ma potrà anche costringervi a cedergli una parte sempre più grande della vostra libertà personale, il che può produrre benefici ben più importanti. Riflettete un momento sul fatto che ogni tipo di informazione è suscettibile d'essere gestito su un calcolatore, e che è possibile mantenere una traccia di ogni operazione informatica: sulla rete, mentre voi guardate le belle immagini seduti davanti al vostro PC multimediale, si potranno copiare le vostre coordinate bancarie o costituire e utilizzare a vostra insaputa il vostro profilo personale e psicologico (questo si fa già da parecchio con i ''cookies'' per i navigatori Web  [24] , e certe aziende come la Sidewalk, filiale di Microsoft, vi obbligano ad accettare questa vera e propria violazione della vostra vita privata per accedere ai loro servizi  [25]. Grazie alle estensioni proprietarie non sicure come l'ActiveX di Microsoft, potrete farvi rubare danaro dal vostro conto in banca mentre ''surfate sul Web'', come è stato incontestabilmente dimostrato da un gruppo di informatici di Amburgo alla televisione tedesca e in molte pubblicazioni cui cui in Francia non è apparsa traccia (vedere  [26] per i dettagli).

Ed anche se Microsoft non s'incarica direttamente di approfittare delle lacune di sicurezza del suo sistema, altri potranno farlo al suo posto: già da adesso, un virus può essere veicolato nei più comuni documenti Word, i vostri acquisti su Internet basati su una trasmissione ''sicura'' del vostro numero di carta di credito possono essere catturati dai pirati informatici al prezzo di otto ore di calcolo sulla macchina di uno studente... C'è di che tremare, se si pensa che il Credit Lyonnais [+] ha appena stipulato un accordo con Microsoft per la gestione dei conti dei clienti attraverso il Web (vedere  [27]).

Si può anche ricostruire la traccia dei vostri movimenti, che è rilevata ogni giorno a vostra insaputa dalla vostra carta di credito o il vostro cellulare, come ha rivelato da poco il clamoroso scandalo in Svizzera o ancora il caso OM-Valenciennes (a questo proposito, sarebbe bene preoccuparsi della fusione del servizio Microsoft Network con il servizio Wanadoo di France Telecom).

Per arrivare a questo punto senza correre troppi rischi di esser presi con le mani nel sacco, bisogna avere il controllo di tutta la catena tecnologica: il vostro calcolatore deve utilizzare un programma specifico, capace di carpirvi certe informazioni a vostra insaputa, i fornitori di accesso ad Internet devono permettere di mantenere una traccia della durata e del tipo delle connessioni, i siti che contengono le informazioni che voi cercate devono utilizzare dei programmi specifici, capaci di conservare traccia di questi documenti e di identificarvi comunicando con il vostro navigatore. E soprattutto, è necessario che tutto questo accada, ogni giorno, a vostra insaputa. Oggi un informatico mediamente dotato può facilmente scoprire che un certo navigatore Web è in grado di rivelare la vostra identità ad un server indiscreto: questo perché la comunicazione avviene con protocolli che sono e devono restare di dominio pubblico per permettere a programmi prodotti da imprese differenti di cooperare ragionevolmente. Ma se domani non avremo più che un unico produttore di programmi sul mercato, sarà assolutamente possibile che lo scambio di informazioni si faccia con modalità molto meno trasparenti e ben più difficili da smascherare, sempre in ragione della legge sul reverse engineering.

Vi rendete conto che qui non si tratta soltanto di scegliere un programma di trattamento di testo.

 

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Un'oppurtunità per l'europa e l'occupazione

La mia sorpresa per la passività, o la complicità, dei nostri media tocca lì il suo massimo: ci si profonde in elogi sperticati di imprese dalle pratiche degne di filibustieri proprio nel momento in cui si mette in gioco la nostra indipendenza economica. Capisco che negli Stati Uniti non si guardi troppo da dove vengono i milioni di dollari, visto che vanno a finire nelle tasche di uno dei loro concittadini (e pure là ci si comincia ad accorgere que la ricchezza sconfinata di uno dei loro cittadini non è necessariamente un buon affare per tutti gli altri), ma non mi spiego che si chiudano gli occhi qui, dato che i soldi escono dalle nostre tasche.

Bisogna dire che l'Unione Europea non è completamente inattiva in questo campo, e sembra esserci un'indagine a largo raggio sulle pratiche dubbie che abbiamo imparato a conoscere  [28]. Lo si percepisce in certi discorsi di membri della DGIV, che vanno nella stessa direzione dell'indagine lanciata da poco dalla FTC del Giappone. Ma questo non basta: con la velocità dello sviluppo tecnologico nel trattamento dell'informazione, quando si arriva al termine di una inchiesta i danni sono già fatti, e se, come nell'accordo del 1995, e come alcune indiscrezioni lasciano supporre, non si infliggono delle pene finanziarie, tutto ciò si riduce a una miserabile beffa.

Ci vorrebbe una politica attiva nel campo dell'informatica e del trattamento dell'informazione in generale, di cui noi possediamo le modalità tecniche: non dimentichiamo in effetti che si dispone in Europa di competenze spesso molto superiori a quelle che troviamo al di là dell'Atlantico. Per citare due esempi a caso, uno degli autori di NextStep, di cui si dice essere ''il programma più rispettato del pianeta'', è francese; e l'Europa è all'avanguardia nello sviluppo di quei metodi formali di verifica dei programmi che hanno permesso di portare a buon fine tanti progetti, l'ultimo dei quali è il secondo lancio del missile Ariane 5.

C'è qui una opportunità unica per l'Europa di affrancarsi d'un colpo solo dal monopolio tecnologico americano, e di fornire alle nostre aziende così\ come alle nostre scuole un enorme vantaggio. Questo ''ritardo'' di cui si parla tanto è infatti la nostra migliore carta vincente: significa che non siamo ancora irrimediabilmente caduti nelle trappole verso le quali veniamo spinti. Non dimentichiamo che ''perdere un treno'' non è grave, se è un treno che deraglierà. Si può ancora scegliere di fornire alle nostre aziende ed ai nostri ragazzi l'accesso a costo minimo ad una informatica libera, aperta, sicura ed efficace, come fanno un numero crescente di informatici competenti che scelgono tutte le volte in cui è possibile dei programmi liberi che sono gratuiti, aperti, modificabili e molto superiori ai prodotti trappola preinstallati. E che hanno per di più il potenziale di creare dei veri posti di lavoro.

Un'alternativa possibile: i programmi liberi

Quando si tratta di scegliere i sistemi da fornire alle nostre scuole medie inferiori e superiori per iniziare i ragazzi all'informatica, non si è obbligati ad attenersi ai loschi regali dei cybermonopolisti: piuttosto che un sistema proprietario che molto spesso si pianta, che cambia continuamente di versione senza ragione ed il cui codice sorgente non è disponibile, si può scegliere un sistema libero aperto e stabile (bisogna sapere che contrariamente al pregiudizio popolare, il software libero ha avuto ampiamente l'occasione di dar prova di sé  [29]), che permetterebbe ad ogni giovane di lavorare e di apprendere in tutta sicurezza e a quei ragazzi pieni di iniziativa e di curiosità che si trovano in ogni classe di acquisire una formazione informatica avanzata ed intelligente. La disponibilità del codice sorgente permette infatti non soltanto di aprire il cofano, ma anche, se lo si desidera, di smontare il motore per vedere com'è fatto.

E quando si tratta di impiantare o rinnovare il sistema informatico di grandi e piccole imprese, meglio fidarsi di software del quale si possiede il codice e la documentazione, che è costantemente verificato ed aggiornato da una comunità tecnicamente competente e che può adattarlo ai propri bisogni ad un costo minimo.

Dei seri studi condotti da alcune imprese informatiche hanno d'altronde valutato esattamente i vantaggi economici e strategici che una azienda può ottenere scegliendo delle soluzioni basate su un programma aperto piuttosto che su un programma monopolista (vedere per esempio  [30] e  [31, 32]) e si possono trovare molti esempi di aziende in Europa che hanno messo in pratica con successo questa teoria, esportandola poi al di là dell'Atlantico (vedere per esempio [33] et la lista  [34] in continua crescita).

Questo è possibile, senza investire un centesimo, grazie al lavoro iniziato una quindicina d'anni fa da Richard Stallman e dalla Free Software Foundation, il cui scopo dichiarato era produrre un sistema operativo interamente libero come GNU  [35]. Questo lavoro è stato completato recentemente grazie agli sforzi di migliaia di persone competenti che, da tutti i paesi del mondo, hanno risposto all'appello di Linus Torvalds per contribuire insieme, senza scopo di lucro, al completamento di questo sistema operativo libero, gratuito ed aperto: una versione di Unix conosciuta con il nome di Linux (vedere per esempio  [36, 37] , ma che sarebbe forse più corretto chiamare, come si fa in questo articolo, GNU/Linux  [38]). Tre idee, libertà, eguaglianza, fraternità, che dovrebbero essere care non soltanto ai francesi, si trovane al centro della storia di GNU/Linux. Per questo sistema, si trova ormai di tutto: navigatori Web, un motore Java, degli emulatori DOS, gli strumenti GNU ed anche dei ''pacchetti'' di applicativi per ufficio. Non ci sono tasse da pagare, per ottenere questi prodotti di base. La Comunità Europea potrebbe anche dare una piccola spinta a questo fenomeno positivo: una somma di qualche decina di milioni di franchi, cifra irrisoria su scala europea, potrebbe, se ben spesa, permettere di far avanzare rapidamente progetti come GNUstep  [39], favorire lo sviluppo di GNU/Linux e stabilire una piattaforma aperta e di qualità per dei pacchetti d'ufficio interoperabili.

La scelta di un sistema aperto e libero può neutralizzare la tassa sull'informazione ed anche favorire la creazione di posti di lavoro e rendere le nostre aziende più competitive: il denaro che non parte in fumo attraverso le finestre di Windows può essere destinato all'attività produttiva e utilizzato per finanziare contratti di manutenzione con imprese locali di servizi informatici che adatterebbero il sistema ai bisogni specifici delle aziende. Si può creare così un reale spazio di crescita e dei posti di lavoro qualificato per ingegneri che sarebbero responsabili della qualità del loro prodotto, e non solo per gli agenti commerciali mal pagati di oggi che vendono prodotti sui quali non hanno alcun controllo ed i cui benefici vanno altrove.

In Francia, posti di lavoro di questo tipo dovranno ad ogni modo essere creati in un prossimo avvenire per fare funzionare le future reti informatiche che saranno installate nei licei nel quadro del piano Internet per tutti: bisogna ad ogni costo evitare di commettere di nuovo l'errore del ''santone nella scatola'', questa credenza, secondo cui il manuale di installazione contiene tutta la sapienza necessaria all'utilizzo di un calcolatore, ha trasformato una quantità innumerevole di calcolatori Thomson del piano informatico per tutti del 1981 in costosissimi fermacarte.

 

[continua]

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