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La parola medium indica genericamente ciò che
"sta in mezzo" a due estremi e li connette,
superando in qualche modo il loro isolamento. Essa ha
nella sociologia e nella teoria della comunicazione tre
accezioni principali:
Della funzione del primo tipo di media abbiamo già parlato sopra (cap. 2). Nel prosieguo ci occuperemo dei media così come intesi nelle ultime due accezioni. Le tecnologie della comunicazione appartengono infatti alle due ultime categorie, poiché da una parte consistono di substrati mediali (ad. es. carta e inchiostro per la stampa o corrente elettrica per le telecomunicazioni) e dall'altra di apparati (ricetrasmittenti) per manipolare nuovi e vecchi substrati (da cui nuove o vecchie tecnologie). Dove si esplica il loro effetto fondamentale? Rispetto a quanto accade con la comunicazione faccia a faccia, che costringe sia sorgente che destinatario ad essere nello stesso posto nello stesso tempo, le tecnologie danno nuove possibilità di sciogliere e ricombinare tra loro le dimensioni del tempo e dello spazio di comunicazione ed esperienza [2] . Questo in due sensi principali: nel senso di rendere possibile la comunicazione in spazi e tempi prima non usabili da essa (ad es. è così per i telefonini, ma lo era già con i libri e con la posta cartacea) e nel senso di creare nuovi ambienti di comunicazione ed esperienza (e qui i new media, soprattutto la Realtà Virtuale, superano le capacità di coinvolgimento sensorio-comunicativo proprie dei vecchi, sia di quelli orali che della "Galassia Gutenberg", grazie all'accoppiata multimedialità + interattività) [per la RV vedi ad es. Mazzoli e Boccia Artieri 1994]. Tutto ciò non toglie che, come già avevamo accennato sopra, nel succedersi storico dei media, resta una costante, utile per la riflessione teorica: se sono media dell'esperienza o della comunicazione, allora devono essere visti come modi e ambienti alternativi in cui l'esperienza e la comunicazione, operando, si realizzano. Uno di questi casi, oggi tra i più attuali, è costituito dalle reti telematiche di computers. |
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[1] Anche qui, come per la
specificazione della comunicazione in linguaggio (cap. 2), la comparsa di
apparati specializzati per la comunicazione si deve al
"valore aggiunto" di attenzione che essi
possono dare alla comunicazione, specificandola in media
a lei inequivocabilmente dedicati. Torna Su |