Di un computer a manovella si parla, in queste pagine, dal 1997 (quando avevo ripreso il tema della leggerezza, già proposto nel 1996). Era evidente anche ventanni prima che, con lo sviluppo delle tecnologie, era possibile produrre computer solidi, affidabili ed efficienti a costi (e prezzi) molto più accessibili di quelli, ancora oggi, diffusi. Ero ritornato sullargomento nel 2005, quando sembrava che si stesse sviluppando un progetto di quel genere.
In realtà è accaduto, finora, molto meno di quanto potrebbe e dovrebbe. Continua a prevalere lassurda tendenza a produrre e vendere macchine inutilmente complesse (e perciò fragili e soggette a guasti e malfunzionamenti) con software sovrabbondanti, ingombranti, vulnerabili ed esageratamente costosi.
Si dice (da molti anni) che computer più affidabili, e a prezzi molto più bassi, sono necessari per i paesi in via di sviluppo (e per i meno abbienti dovunque). In realtà macchine più solide e più semplici e meno costose converrebbero a tutti. Ma i fatti sono ancora molto scarsi.
Si conferma dubbio, confuso e inadeguato il progetto che era stato proposto in pompa magna dal Media Lab del MIT nel 2005. È stato respinto dallIndia, con lorgogliosa affermazione siamo capaci di fare meglio. Cosa, ovviamente, vera. Ma finora rimane unidea non realizzata.
Un articolo pubblicato il 23 luglio 2010 dal giornale indiano The Economic Times rivela un progetto per un computer destinato agli studenti. Si dice che sarà in vendita a 1500 rupie (circa 25 euro). Si dovrebbe realizzare nel 2011. È sostenuto dal governo indiano, che dichiara lintenzione di far scendere il prezzo a 470 rupie (un po meno di 8 euro).
La notizia si è velocemente diffusa in mezzo mondo. Con molti applausi ma anche qualche ragionevole dubbio sulla credibilità o realizzabilità. È giustamente diffusa lopinione che, se fosse vero, sarebbe utile anche nel resto del mondo e non solo per gli studenti.
Non ha una manovella (e ovviamente non è questa la cosa importante). Per poter essere usato anche dove manca lelettricità, si prevede che abbia la possibilità di ricaricarsi con energia solare.
Non è un computer come siamo abituati a vederlo (né un laptop come in altri progetti). È definito tablet (cioè ha un aspetto simile a un i-pad). Le dimensioni dovrebbero essere 23 x 18 centimetri. Lo spessore, probabilmente, maggiore di quello delle tablet sottili. Alcuni dicono che il peso sarà 900 grammi, altri un chilo e mezzo.
Che sia questa o unaltra la forma che potrà assumere, promette di avere le funzioni di un personal computer. Il sistema operativo è, ovviamente, basato su Linux. Vari aspetti tecnici e strutturali sono ancora da decidere.
Come sarà davvero, se e quando sarà realizzato, resta da vedere. Ma il fatto è che lidea sta circolando e sembra avere un certo vigore. Se anche altri (che ne dichiarano lintenzione) si mettessero seriamente al lavoro, con un po di energica concorrenza potremmo finalmente avere sviluppi interessanti.