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Kangeiko 2005, di Roberto Ugolini e Sara Pollice

Kengeiko. Nessuna rivoluzione, Nessuna rivelazione. di Riccardo Zamurri

Tanto per Iniziare e' stato il mio primo kangeiko, ho preferito non soffermarmi su questo o quel particolare aspetto della pratica per evitare che i veterani sbadiglino.
Ho preferito annoiarvi sugli effetti (col)laterali esperiti nella settimana del kangeiko fuori dalle ore di pratica.

Lunedi' Ore 6:00, la prima ora di pratica e' finita.

Mi guardo attorno, mi soffermo a guardare i volti delle persone che popolano le strade.

Sono pervaso da una piacevole sensazione di vantaggio verso coloro che si stanno appena svegliando.
La sensazione e' quella di chi si e' preparato molto bene per un esame a cui saremo sottoposti di li a breve.

L'esame di una "giornata ordinaria".

Vivo in uno stato emotivo inedito.
Questa percezione mi accompagnerà per tutto il giorno, mi aiuterà a prendere una più lucida distanza dalle cose.

I picchi emotivi che hanno sempre accompagnato le mie giornate erano come attenuati, si manifestavano con dolcezza, si preannunciavano senza irrompere bruscamente.

Ho avuto la sensazione che il kangeiko fosse l'unico e giusto modo di raccordarsi con se stessi al momento della veglia.

Ma quale era il motivo di tanta potenza.

Un'ora di pratica fisica energizzante appena svegli? Forse, ma non solo.

Con il passare dei giorni quella percezione che vi descrivo sopra si delineava sempre meglio;

Sembrava che i movimenti prodotti dal mio corpo durante quelle particolari condizioni fisico-ambientali avessero influenzato le informazioni a disposizione della "testa" per gestire la sfera emotiva oltre che quella fisico-motoria.

La concentrazione che avevo dedicato alla pratica durante il kangeiko era stata particolarmente intensa (per i miei standard ovviamente) e aveva prodotto delle modificazioni (per piccole o grandi che fossero) nella cognizione che avevo di me stesso.

Nessuna rivoluzione nessuna rivelazione.

Solo una esperienza che mi ha colpito, dolcemente.

Una esperienza che mi ha fornito un ulteriore strumento di indagine personale e sopratutto nuovi parametri per la valutazione di me stesso in relazione con l'ambiente, sia interno che esterno.

Per onestà intellettuale devo anche dire che accanto a queste splendide sensazioni ho avuto un nemico storico che ha minato seriamente Il successo di tutta l'operazione : la cecagna.

L'unica freccia al mio arco e' stata una sveglia.

Permettetemi di non raccontare se le dolci tentazioni del sonno hanno vinto Sulla mia forza di volontà. Se siete curiosi potete provare a chiedere alla scrivania del mio ufficio, unico giudice e testimone di questa lotta (impari) tra me e Morfeo.

Riccardo.