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INTERFACCIA
PC <=>
RTX
Arrivano
i nostri!
Occorre fronteggiare i problemi ora citati per fare sì che
tutto
il sistema operi al meglio e possa rivelare "quel segnalino" affogato
nel QRM.
Ricapitolando: la connessione tra RTX e PC deve essere diretta agli effetti
del segnale
utile. La connessione deve per contro essere il più
possibile lasca
per i segnali non desiderati.
In definitiva occorre fare in modo che l'anello di massa venga
interrotto (mantenendo le masse di RTX e PC isolate tra loro) e che i
disturbi eventualmente captati siano il più possibile
attenuati.
L'assenza di trattamento del segnale nel collegamento tra RTX e PC,
inoltre, consente di realizzare una interfaccia comune per tutti i modi
di de-codifica per i quali si riesce a reperire il software adeguato.
Per avere qualche esempio di cosa si possano fare con un
ricetrasmettitore, una scheda audio di medie caratteristiche ed un PC
anche lui di medie caratteristiche, si può visitare il sito Amateur
Radio Soundblaster Software Collection. È un buon
inizio.
Consultando diversi siti internet dove vengono proposte soluzioni molto
valide, ho potuto predisporre una interfaccia che assolve i ai due
requisiti che abbiamo definito sopra e, ultimo ma non meno importante,
è completamente di tipo passivo. Ciò elimina la
ulteriore
fonte di disturbi che sarebbe rappresentata dalla alimentazione
di rete.
Questo è lo schema
risultante:
Di questa interfaccia ne ho realizzati degli esemplari che adopero
in HF, in VHF ed in UHF (v. Radioattualità).
Nello schema, i trasformatori sono dei reperibilissimi trasformatorini
audio per telefonia tanto i segnali in giuoco ricadono nel bel mezzo
delle frequenze vocali ed un eventuale pizzico di distorsione
d'ampiezza non pregiudica il buon funzionamento. I valori di tutti i
componenti non sono affatto critici così come il cablaggio
che
ho realizzato su delle basette millefori inserite all'interno di
contenitori di plastica. I trasformatori ed il fotoaccoppiatore
permettono di ottenere la separazione delle masse, mentre condensatori
di disaccoppiamento e perline di ferrite si occupano di attenuare la
radiofrequenza.
I due trimmer resistivi di regolazione semifissa dei segnali audio di
ingresso e di uscita si sono rivelati non indispensabili e la loro
funzione può essere svolta dai controlli presenti nel
software
di gestione della scheda audio. In tale caso si possono sostituire con
partitori fissi 1/2 o eliminare del tutto. Il led posto in serie
all'ingresso del fotoaccoppiatore indica, accendendosi, l'attivazione
del segnale di controllo del PTT. Il fotoaccoppiatore ed il transistore
non sono critici: si possono impiegare dei normali 4N35 e BC357 o
equivalenti. La connessione con la porta RS232 può avvenire
o
tramite il segnale DSR o tramite il segnale DTR, questo sia
perché qualche programma adopera il primo e qualcun altro il
secondo, sia perché il software AGWPE
(packet) consente di pilotare due diversi apparati contemporaneamente
sfruttando
per le due modulazioni i canali destro e sinistro della scheda audio
stereofonica e per i due PTT le due citate linee della porta seriale (o
due segnali della porta parallela se si preferisce).
Nell'interfaccia per l'apparato HF ho inoltre inserito, anche se
non è mostrato nello schema, un interruttore che interrompe
il
segnale di PTT e manda a massa l'uscita audio verso il trasmettitore
(per inibire l'eventuale VOX) in modo da poter fare delle prove
controllando l'accensione del led senza andare in trasmissione.
Come fare
Il segnale audio di ricezione può essere prelevato dalla
presa
cuffia/altoparlante del ricevitore o da altra eventuale uscita, es.
quella prevista per un accoppiatore telefonico come nel TS950SDX. La
modulazione verso il trasmettitore può essere iniettata
tramite
l'ingresso microfonico o l'eventuale ulteriore ingresso, ancora, per un
accoppiatore telefonico. Analogamente, l'ingresso per il segnale PTT
viene in alcuni apparati riprodotto anche in una presa di comando
remoto (TS950SDX) l'utilizzo della quale ci
consente di lasciare il microfono costantemente collegato alla presa
microfonica. Le connessioni alla scheda audio è bene che
vengano
effettuate tramite ingresso ed uscita linea: ingresso microfonico ed
uscita amplificata sono troppo rumorosi.
Aggiungiamo ora un tocco di praticità. Se per gli
ingressi/uscite audio e PTT si utilizzano le normali prese
cuffia/altoparlante e microfono del ricetrasmettitore, si
hanno i seguenti svantaggi:
- il
connettore che preleva l'audio dall'uscita del ricevitore, in genere,
disabilita l'altoparlante interno
- il connettore che porta l'audio al trasmettitore
si
inserisce al posto di quello del microfono.
Sarebbe pertanto necessario, per passare da PC a fonia e viceversa,
trafficare staccando e riattaccando dei connettori a destra e a
sinistra.
La cosa si risolve con un commutatore
a due posizioni (ambiziosamente
denominate) DATI / FONIA ed almeno sei vie per i due segnali audio, il
segnale PTT e le tre masse indipendenti una dall'altra per non ricreare
dei mini anelli di massa e facendo attenzione se si vogliono conservare
eventuali ulteriori controlli presenti sul microfono (es. i tasti UP e
DOWN). Occore altresì aggiungere un interruttore che
permette di
connettere, in parallelo alla linea che preleva l'audio dal RTX, un
altoparlante che sostituisca quello entrocontenuto nell'RTX che viene
ad essere disabilitato. L'interruttore è separato rispetto
alla
commutazione DATI / FONIA al fine di adoperare l'altoparlante esterno
oltre che in funzionamento FONIA anche come monitor in funzionamento
DATI.
Si noti che l'uso di un altoparlante esterno migliora la resa acustica
del ricevitore: io impiego delle mini casse acustiche ad altoparlante
singolo del tipo previsto come satellite per i sistemi home theatre:
hanno ottima efficienza e definizione e presentano una risposta in
frequenza non troppo ampia il che non guasta per il nostro impiego.
I componenti dell'interfaccia e delle commutazioni li ho inseriti
all'interno di uno stesso contenitore di plastica. La filatura non
è critica ma un po’ laboriosa, però ne
vale la pena.
A lato c'è l'immagine
della realizzazione di due
interfacce per VHF e per UHF, con relativi commutatori DATI / FONIA,
presa per cuffia ed interruttore di inserimento dell'altoparlante,
inserite in uno stesso contenitore ed utilizzate con una coppia Kenwood
TR-751E / TR-851E.
Per le HF la commutazione non si è resa necessaria
poiché
ho potuto sfruttare le prese per l'accoppiatore telefonico e per il
comando a distanza del TS950SDX.
Nota finale circa la scheda audio. L'impiego della scheda audio da
parte del software di gestione della de-codifica dei segnali radio ne
impedisce, in genere, l'uso da parte del sistema operativo per
altre applicazioni e per i segnali di sistema. Ciò
può
risultare seccante, per cui consiglio di installare due schede audio
lasciando quella principale al sistema operativo e dedicando quella
secondaria al software radioamatoriale. Così facendo si
può ad esempio fare in modo che, monitorando il traffico
APRS
con
AGWPE ed UIVIEW
e desiderando ascoltare i messaggi vocali di UIVIEW, non si
è
obbligati a sentire in altoparlante gli inutili rumoracci del packet.
Non ho grandissime esperienze sull'installazione di due schede audio in
uno stesso PC,
credo però che se le due schede sono diverse
(così come
ho fatto io) dovrebbe essere più facile evitare conflitti di
condivisione durante l'installazione dei relativi drivers di
interfaccia.
Ultima per i pigri che sguardazzano distrattamente l'APRS con UIVIEW:
disabilitando del tutto "Announce Stations" ed abilitando "New Message
Alert", saremo avvertiti a voce soltanto al momento dell'arrivo di
nuovi messaggi diretti a noi. Se poi il sistema operativo è
Windows, installate MS Agent (è Microsoft ma è
gratuito)
e vedrete che con UIVIEW il contenuto degli stessi messaggi
potrà esserci letto a voce in un italiano comprensibile.
Un software alternativo é YACC, con
un'interfaccia che ricorda l'XASTIR conosciuto nel mondo linux. Mi
piace perché ha le mappe ridimensionabili tramite la finestra del
programma, e questo mi piace. È in rapido aggiornamento e vale
senz'altro la pena di provarlo.
Ultimo,
ma non meno importante
Due punti sono da tenere ben presenti:
- l'utilizzo di trasformatorini audio comuni, certamente limita
l'impiego in packet non oltre i 1200 baud
- è necessario accertarsi che l'uscita packet del
ricetrasmettitore
sia a bassa impedenza: infatti una sorgente ad alta impedenza (~ 10
kOhm) difficilmente
piloterà senza danni (alla risposta in frequenza) un
trasformatore che di solito ha bassa impedenza, normalmente 600 ohm nei
nostri casi..
Ulteriori approfondimenti qui.
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