La mia attività di ricerca riguarda diversi campi della Chimica Analitica, principalmente l’assemblaggio, la caratterizzazione, la messa a punto e l’applicazione di sensori e biosensori per determinazioni analitiche in campo ambientale, alimentare e clinico. In quest'ambito sono autore di più di 50 pubblicazioni scientifiche su riviste a carattere internazionale e nazionale, 1 brevetto e circa 150 comunicazioni a convegno.
In particolare la mia attività di ricerca
si svolge da lungo tempo prevalentemente nel campo dei biosensori ed in questi
ultimi tre anni si è stata incentrata su alcuni aspetti particolari della
moderna sensoristica. Infatti, uno dei principali problemi connessi all’impiego
estensivo dei biosensori elettrochimici cosiddetti di prima generazione (ovvero
basati sulla determinazione elettrochimica diretta delle specie prodotte o
consumate in seguito alla reazione enzimatica con la sostanza in esame) nelle
determinazioni su matrici reali è legato alle interferenze delle specie
elettroattive presenti nelle matrici in esame che si scaricano ai medesimi
potenziali di misura degli analiti in esame. Per potere ovviare a questo
problema nel corso degli ultimi anni sono stati sviluppati una serie di
biosensori elettrochimici basati sul trasferimento elettronico mediato e diretto
che permettono di effettuare le determinazioni a potenziali redox tali da
minimizzare o addirittura escludere i fenomeni di interferenza.
In realtà, i fenomeni di trasferimento elettronico fra
molecole biologiche e materiali elettrodici non rappresentano un campo di
ricerca limitato ai biosensori ma anzi costituisce un filone di ricerca più
ampio che riguarda una estesa letteratura tanto di carattere speculativo che
applicativo: questo ultimo aspetto si divide in due obiettivi apparentemente
diversi ma originariamente affini che sono la realizzazione di biofuel cells e,
appunto, di biosensori elettrochimici basati sul trasferimento elettronico. In
questo ambito, assumono grande rilevanza gli studi volti alla caratterizzazione
cinetica ed elettrochimica degli enzimi, ai metodi di immobilizzazione delle
proteine che ne preservino la conformazione nativa, alla modifica superficiale
dei sistemi di trasduzione elettrochimica del segnale, manifestando un
significativo carattere di multidisciplinarietà e producendo risultati
assolutamente trasversali.
Tuttavia, sebbene i risultati della ricerca svolta in questi tre anni possano (sperabilmente)
trovare interesse ed applicazioni anche in campi diversi, l’obiettivo che ha
mosso i lavori qui di seguito illustrati è sempre stato focalizzato sul fine
ultimo di sviluppare biosensori.
Nel dettaglio, alla luce dei principali ambiti di ricerca sopra menzionati,
l’attività di ricerca scientifica del Dott. Gabriele Favero può essere
schematicamente riassunta ed articolata nelle seguenti tematiche:
1. Caratterizzazione delle principali proprietà
bioelettrochimiche di enzimi redox
2. Procedure innovative di immobilizzazione di proteine redox
a. Impiego della reactive soft
landing di ioni selezionati mediante uno spettrometro di massa
b. Valutazione di nuovi materiali
come supporti per l’immobilizzazione enzimatica
3. Funzionalizzazione di superfici elettrodiche con strutture
molecolari a base di ferrocene
4. Realizzazione di biosensori enzimatici di prima e seconda
generazione per determinazioni in campo alimentare