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Il questionario si componeva di 18 domande relative a tre aree principali:
- La prima parte si proponeva di indagare l'attività e le dimensioni dell'organizzazione.
- La seconda voleva appurare la natura delle tecnologie utilizzate e delle competenze.
- La terza richiedeva un momento di riflessione sui vantaggi che si erano ottenuti dall'uso di queste tecnologie, e un confronto tra le aspettative iniziali e ciò che l'organizzazione ritiene di aver effettivamente raggiunto.
La domanda 1 chiedeva i settori di attività (principale e secondario) in cui opera l'organizzazione. Erano elencate sei possibilità (difesa dell'ambiente, difesa delle minoranze, educazione, comunicazione e informazione, agricoltura, altro), per ognuno si poteva scegliere se era il settore principale, secondario, oppure se era assente. Erano possibili scelte multiple, si potevano difatti indicare più settori come principale e secondario.
La domanda 2 riguardava il numero di anni di attività.
La domanda 3 investigava sul personale ed era composta da tre parti. La prima chiedeva il numero dei volontari, la seconda il numero dei dipendenti. Per una analisi delle risorse umane presenti in un'organizzazione non governativa vedi il capitolo 2.2.3. La terza, sempre sullo stesso argomento poneva una questione più complessa: circa il numero di ore spese per settimana dalle persone all'interno della organizzazione, fossero essi volontari o dipendenti. La risposta richiedeva alcuni calcoli forse non immediati ad effettuarsi, ma importanti per avere un'idea della reale attività dell'ONG. Le risposte possibili erano il numero di ore oppure "non so".
La quarta domanda, l'ultima della prima parte, cercava informazioni sull'area geografica principale in cui l'organizzazione svolge la propria attività ed anche su un eventuale area geografica secondaria. Le risposte possibili (internazionale, federale, statale, locale) erano modellate tenendo conto della situazione politica del Brasile.
La seconda parte del questionario conteneva domande relative all'effettivo uso di tecnologie di rete da parte delle ONG.
Le domande 5.1 e 5.2 chiedevano rispettivamente se le organizzazioni avessero accesso ad internet e alla posta elettronica. Possono sembrare scontate, viste le modalità di diffusione quasi esclusivamente via rete del questionario, ma devono essere considerate anche con riguardo ad una possibile diffusione dello stesso anche attraverso media tradizionali.
Le domande 5.3 e 5.4 riguardano i siti web: viene chiesto alle ONG se si siano dotate di sito web e, in caso affermativo se tale sito sia gestito all'interno oppure all'esterno.
Un sito può essere gestito all'interno quando l'organizzazione:
- Intende creare un sito di basso livello senza particolari impegni finanziari ed organizzativi.
- Dispone al proprio interno delle notevoli competenze necessarie a questo scopo (vedi il capitolo 4.2 per un'analisi approfondita).
Essa può invece decidere di dare in outsourcing sia la creazione che eventualmente la gestione del proprio sito. In genere chi si occupa di ciò è l'internet Service Provider oppure appositi studi di web-design.
La domanda 5.5 è relativa al numero di anni di utilizzo di internet. E' da notare come un numero di anni superiore a 3 sia significativo, nel panorama informatico caratterizzato da una notevole turbolenza e frequenza di aggiornamento, di una notevole esperienza nell'uso di queste tecnologie. Qualcuno ha proposto, per scherzo ma non troppo, che un trimestre in internet sia paragonabile ad un anno in altri settori, come evoluzione tecnologica.
La domanda 6 chiedeva se l'organizzazione utilizzasse altri strumenti telematici oltre ad internet: per una trattazione estesa delle possibili alternative vedi il capitolo 4.3.
La terza e ultima parte riguardava i vantaggi ottenuti dall'uso di internet e si componeva di quattro possibili utilizzi che, a mio parere, racchiudono alcune delle principali opportunità offerte dalla rete alle organizzazioni non governative (considerando tanto eventuali aspetti economici quanto quelli di maggior rilevanza sociale).
Queste domande erano strutturate in modo tale che per ogni particolare vantaggio colui che rispondeva doveva indicare un valore (poco utile, utile, importante, essenziale) per quello che si era aspettato ed un altro valore per ciò che aveva effettivamente ottenuto.
La domanda 7.1 riguardava le maggiori donazioni che una presenza in rete poteva aver portato: il fund-raising on-line è una naturale conseguenza del diffondersi in rete del commercio elettronico ed è destinato a seguire a breve distanza il successo di questo. Nonostante le tecniche per svolgere transazioni sicure sul web siano disponibili e collaudate, è ragionevole dubitare ancora per qualche tempo del loro effettivo utilizzo soprattutto per motivi di resistenza culturale (in particolare in paesi dove la rete non ha ancora avuto una grande accettazione e diffusione sociale). Delle strategie di raccolta fondi si occupa in dettaglio il capitolo 2.2.1.
La domanda 7.2 chiedeva se le organizzazioni avessero ottenuto un vantaggio dalla presenza in rete in termini di un maggior afflusso di volontari che ne hanno conosciuto l'attività e la possibilità di collaborazione attraverso questo mezzo.
Va rilevato che come si sta affermando in ambito commerciale il tele-lavoro, che viene svolto attraverso mezzi informatici e telematici senza necessità della presenza fisica dei lavoratori, parallelamente si può venire a creare una analoga possibilità per le organizzazioni che si avvalgono del lavoro volontario. Creazione e gestione di siti web, mantenimento dei contatti attraverso la posta elettronica, campagne di sensibilizzazione, ricerca di informazioni, consultazione di database sono attività che, in una società generalmente connessa, possono essere svolte in qualsiasi luogo. Si viene così a creare una figura nuova di tele-volontario.
La domanda 7.3 poneva la questione di quanto le ONG avessero guadagnato in termini di facilità di accesso alle informazioni.
La rete pone naturalmente alla portata di tutti un'enorme quantità di informazioni, ma questo può diventare un fattore negativo per alcuni motivi:
- La sovrabbondanza delle informazioni: trovare ciò che si cerca e può essere veramente utile rischia di diventare sempre meno facile.
- La qualità delle informazioni: non sempre l'aumento della quantità corrisponde ad un aumento della qualità, anzi il venir meno dei tradizionali sistemi di selezione e filtro conduce spesso al risultato opposto.
Obbiettivo della domanda era riuscire a capire se tali fattori avessero determinato significative difficoltà nell'accesso alle informazioni, oppure se i vantaggi relativi alla maggior quantità fossero soverchianti.
La domanda 7.4 chiedeva se si fossero raggiunti vantaggi in termini di coordinazione e collaborazione con altre ONG.
La rete permette la creazione di network di organizzazioni, facilità lo scambio con altre entità (ad esempio istituzioni governative ed internazionali), permette di evitare lo spreco di risorse dovuto alla duplicazione di attività, aiuta gli scambi di informazioni con chi ha già avuto esperienze simili, permette ad organizzazioni anche piccole di far sentire la propria voce e di ottenere aiuto e consigli.
Infine era presente un'area in cui chi rispondeva aveva la possibilità di scrivere eventuali tematiche non considerate tra le proposte fatte.
Completavano il questionario due domande riguardanti la mansione svolta all'interno dell'organizzazione da chi aveva risposto e l'indirizzo e-mail a cui far pervenire i risultati. La mansione era importante anche per capire chi generalmente si occupa di tenere i contatti in rete e in particolare di gestire il traffico e-mail
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1999-10-19