Next: Modalità di diffusione
Up: Sondaggio sull'utilizzo reale delle
Previous: Sondaggio sull'utilizzo reale delle
  Indice
Usare internet come strumento di diffusione di un questionario pone alcuni problemi metodologici radicalmente nuovi, in particolare riguardo a due aspetti:
- La rappresentatività del campione prescelto. il GVU (Graphic, visulization and Usability Centre) del Georgia Insitute of Technology, l'istituto che da più tempo (dal 1994) conduce ricerche e sondaggi semestrali sull'uso della rete attraverso la rete stessa ha così evidenziato questa difficoltà [26] : "internet presenta un problema peculiare per i sondaggi. Non essendoci un registro centralizzato degli utenti, effettuare un censimento che cerchi di tener traccia di tutti gli utilizzatori non è praticamente fattibile". Perciò non è possibile effettuare un campionamento casuale statisticamente corretto usando internet. Bisogna quindi effettuare un campionamento di tipo non probabilistico, non rappresentativo dell'intera popolazione. Ciò porta all'impossibilità di generalizzare i risultati al di fuori dello specifico campione studiato. Inoltre le liste utilizzate come fonte dei soggetti da intervistare non sono omogenee e rappresentatative di tutte le ONG: le organizzazioni che vi troviamo sono già presenti in rete e hanno già compiuto una scelta: possono essere, ad esempio, più dotate di risorse finanziarie di know-how tecnologico, di semplice apertura verso le novità.
- L'autenticità delle risposte: non essendo ancora state sviluppate ed entrate nell'uso comune procedure di sicurezza per la rete (il protocollo IP su cui si basa la rete non è stato progettato per questo tipo di utilizzo ed è intrinsecamente insicuro) al di fuori delle applicazioni di commercio elettronico, nell'effettuare transazioni in rete ( e in particolare nel caso che ci interessa la trasmissione del questionario e la ricezione delle risposte) non possiamo avere la certezza di alcuni elementi:
- Che l'indirizzo e-mail o la pagina Web corrispondano effettivamente all'organizzazione e siano ufficiali, non siano ad esempio frutto dell'iniziativa personale di un volontario.
- Che i dati arrivino integri al destinatario.
- Che il mittente sia legittimato a rappresentare l'organizzazione in nome di cui sta parlando.
Va notata la bidirezionalità di queste osservazioni, cioè esse valgono tanto per chi svolge il sondaggio che per chi risponde ( le organizzazioni non possono avere certezze su chi ha commissionato il sondaggio). D'altronde la mancanza di incentivi che possano favorire comportamenti opportunistici da entrambe le parti fa sì che nell'indagine in questione ci si possa largamente basare sulla fiducia reciproca. In pratica contiamo sull'ipotesi che coloro che hanno risposto siano mossi dalla consapevolezza di lavorare per obbiettivi comuni, dalla possibilità di poter trarre informazioni utili dalla ricerca e non avessero dunque alcun interesse a fornire dati fasulli o poco attendibili.
Comunque ad un'analisi più attenta risulta evidente come anche svolgendo l'indagine con i mezzi tradizionali non avremmo certamente avuto la sicurezza di questi elementi. L'enfasi su comportamenti opportunistici che viene spesso naturale trattando le comunicazioni digitali è certamente originata dalla maggior facilità di questi, ma anche da una diffidenza istintiva verso questo medium. A mio parere è un atteggiamento generato dal dubbio che debba essere una specie di contrappasso alle potenzialità e alla facilità che la rete mette a disposizione.
Next: Modalità di diffusione
Up: Sondaggio sull'utilizzo reale delle
Previous: Sondaggio sull'utilizzo reale delle
  Indice
root
1999-10-19