Spesso
chi vende casa si sente chiedere soldi dal Notaio, per una formalità da
farsi nei Registri Immobiliari, chiamata "trascrizione
dell'accettazione tacita dell'eredità"; ed altrettanto spesso il
venditore si lamenta: "ho già fatto la dichiarazione di successione 7
anni fa, quindi io sono a posto, non capisco il perchè di questo
ulteriore esborso!"
Se consideriamo la vicenda dal punto di vista della logica comune, il
venditore ha ragione; ma il mondo del diritto a volte può essere strano
(ma non per questo illogico).
Cosa sono i Registri Immobiliari? Sono registri pubblici dove vengono
trascritti tutti (ma proprio TUTTI) i passaggi di proprietà
immobiliare; è grazie a questi registri (alimentati dai Notai), che il
nostro sistema di circolazione degli immobili è così sicuro; ciò, a
differenza di quanto avviene nei paesi anglosassoni, dove non esistono
registri immobiliari obbligatori, per cui si può solo sperare di aver
comprato casa (però intanto i soldi li avete spesi...).
Possiamo paragonare i nostri Registri Immobiliari ad una lunga catena:
ogni
passaggio di proprietà è un anello della catena, formato da un atto
notarile, o da una sentenza del giudice.
Quando muore una persona, gli eredi possono accettare espressamente
l'eredità, con un atto notarile, che ha un certo costo: e così si
forgia l'anello tra il defunto ed i suoi eredi.
Gli eredi però possono però anche - per così dire - rimandare
l'accettazione ad un momento successivo, per esempio a quando
venderanno la casa ereditata; a questo punto, quando venderanno la
casa, bisognerà provvedere a forgiare due
anelli della catena: 1) quello
che unisce il defunto agli eredi, e 2) quello che unisce gli eredi e il
compratore; i costi del primo anello sono a carico di chi vende, i
costi del secondo anello sono a carico di compra.
E la dichiarazione di successione?
Purtroppo, allo stato attuale della
legge, non è un anello idoneo, perchè è solo un obbligo fiscale.
E veniamo ai costi: si parte
da 294 euro, che sono imposte; a ciò si
aggiunge (normalmente) un onorario o un rimborso spese per il Notaio
(che deve fare un lavoro in più), ma che non mi è possibile
quantificare in modo generalizzato, in quanto - dopo l'abolizione delle
tariffe professionali - ogni Notaio è libero di contrattare l'importo
che vuole.
A prescindere dai costi, la trascrizione che vi ho descritto serve a
garantire la certezza dei passaggi di proprietà, e quindi a garantire -
alla fine - che chi compra casa stia spendendo bene i suoi soldi.
Filippo Paolini