Oggi parleremo
dell'acquisto della casa; parleremo in particolare di un documento la
cui importanza è spesso sottovalutata, con conseguenze a volte
spiacevoli per l'acquirente: la proposta di acquisto.
In futuro parleremo invece del cosiddetto "compromesso", e dei rapporti
tra i due.
Quando finalmente avete trovato la casa che fa per voi, in Agenzia
Immobiliare vorranno farvi firmare un documento, che si chiama "proposta di acquisto"; vi
chiederanno anche di versare una piccola somma, per dimostrare che il
vostro interesse per la casa è serio.
Spesso l'acquirente crede che la firma di questo documento sia una pura
formalità, senza particolare valore: una specie di: "mi interessa, se
vuoi possiamo cominciare a discuterne seriamente".
Non è così: la proposta di acquisto, una volta che viene controfirmata
dal venditore, è un vero e proprio
contratto, che obbliga l'acquirente a comprare, ed il venditore
a vendere; e se non è scritta bene, vi obbliga anche se l'immobile è
ipotecato; anche se sull'immobile sono stati fatti abusi edilizi; anche
se l'immobile è pignorato. Alla fine forse potrete svincolarvi
dall'acquisto, ma c'è di che litigare e di che dar lavoro agli Avvocati.
Sarebbe quindi il caso di incaricare il vostro Notaio di fiducia di
svolgere gli accertamenti di rito prima
di firmare la proposta. Oppure di inserire nella proposta delle
clausole che:
a) in caso di scoperta di "magagne" non previste, facciano decadere la
proposta;
b) impediscano al venditore di incassare l'assegno che avete
consegnato, fino a che il Notaio di fiducia non abbia dato il suo
benestare.
Anche per la redazione di queste clausole, il vostro Notaio saprà
consigliarvi al meglio.
Filippo Paolini