La "bacchiatura"
in una stampa popolare...
...e su un'antica anfora
ellenica La "brucatura" era già praticata a Roma
Una pila di "fiscoli"
per la spremitura meccanica delle olive: una pratica igienicamente poco
sicura
L'olio dopo la centrifugazione, che separa l'olio dall'acqua di vegetazione |
LA
RACCOLTA DELLE OLIVE La qualità dell'olio è
determinata in non piccola parte anche dal metodo di raccolta delle
olive. Con la bacchiatura le olive vengono fatte cadere percuotendo
i rami che vengono invece rastrellati con pettini in legno o in metallo
nella pettinatura : entrambi i metodi rischiano di arrecare danni
all'albero o di "ferire" il frutto, che si deteriorerà
più rapidamente. Perciò nei nostri uliveti ricorriamo
alla tradizionale - e naturalmente più costosa - brucatura,
distaccando a mano le olive dal ramo. Il risultato di tanta cura è
un extravergine fragrante, che sa essere delicato e "leggero"
senza rinunciare ad un suo ben preciso carattere, con acidità
estremamente bassa (tra lo 0,20 e lo 0,30%, cioè ben al di sotto
del limite di legge dello 0,80 % richiesto per la denominazione di "olio
extravergine"). Molto ridotto anche il numero di perossidi (inferiore
a 6 contro il 20 ammesso dalla legge) , il che si traduce nella capacità
di conservare inalterate per lungo tempo le sue caratteristiche organolettiche. Le olive con cui è prodotto
il nostro extravergine - il cui nome "Chiusa dei Longobardi"
trae origine dall'antica denominazione di un podere in cui sorgono gli
uliveti - sono coltivate esclusivamente nella zona delle "Colline
Salernitane", in Comune di Montecorvino Pugliano.
Masseria
Casella - via Cristoforo Colombo, 51 - 84098 Pontecagnano |
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