Accademia di Fitomedicina e Scienze Naturali

 

Accademia di Fitomedicina e Scienze Naturali

 

***LA BARDANA "VIRTUALE".

Dott.ssa Cristina Di Marino - Dottoressa in Farmacia.

 

L'utilizzo di Internet come mezzo di comunicazione di massa, negli ultimi anni, ha avuto un incremento che ha del fenomenale, acquisendo proporzioni mondiali. In questo universo virtuale e cosmopolita non c'è argomento che venga tralasciato o quesito che, apparentemente, non venga risolto; anche il mondo delle piante e in particolare delle piante medicinali è il soggetto di molti siti web e non è difficile per nessuno potervi accedere.

Scopo di questo lavoro è quello di fare una breve panoramica dell'attività terapeutica di una pianta, l'Arctium lappa (la comune bardana), alla luce di fonti attendibili, veritiere e mendaci, anche, raccolte attraverso una bibliografia varia e, perché no, "multimediale" alla ricerca di spunti, conferme e smentite.

I siti web utilizzati sono piuttosto eterogenei e sono stati "visitati" per poter mettere a fuoco la pianta sotto diversi aspetti: da quello botanico al chimico, al terapeutico, non tralasciando anche gli aspetti storici e per così dire "folcloristici" per poi puntualizzare sempre su quelle che possono essere le aspettative e le potenzialità della bardana.

La descrizione è stata fatta da "manuale", ovvero partendo dalla descrizione della pianta e proseguendo parlando della sua composizione chimica, dei dati farmacologici e relativi all'impiego in terapia, delle controindicazioni, della tossicità e delle forme farmaceutiche utilizzate.

 

Descrizione della pianta.

Tutti i siti internet visitati danno una descrizione preliminare delle caratteristiche della pianta; sicuramente la più dettagliata è quella contenuta nel sito spagnolo "Plantas medicinales" all'indirizzo www.purplesys.es/users/fitoterapia/plmd/bardana.htm; un sito interessante che dà anche ragguagli storici e geografici (limitatamente al territorio della penisola iberica) delle piante prese in esame. La bardana (in spagnolo lampazo dal latino lappago) è una pianta della famiglia delle Asteraceae (Compositae), erbacea, biennale, che cresce incolta sui prati, o sui cigli delle strade in Europa e in parte dell'Asia (è conosciuta e usata nella tradizione popolare di Cina e Giappone) e in Nord America. Nel primo anno di vita emette solo le foglie di base; il fusto generalmente è alto un metro, ma può raggiungere i due metri d'altezza soprattutto quando il suolo è molto ricco e non manca l'acqua. Il fusto, resistente e rigido, possiede filettature longitudinali bianche, o color porpora, alternate a bande verdi, ed è ricoperto di peli. Le foglie cuoriformi, o ovate, sono molto grandi; mentre i fiori sono rosso porpora, circondati da numerose brattee uncinanti; questo involucro di squame a uncino è fatto apposta per attaccarsi al pellame degli animali e ai vestiti. La pianta fiorisce in inverno. L'americano "Herbal Information Center" al sito internet www.healty.net/library/books/hoffman/materiamedica/burdock.htm/immune/semantics.htm avverte del possibile scambio della bardana con la belladonna e ne illustra le differenze.

 

Droga.

Tutti i testi concordano nell'evidenziare le parti sotterranee (radici e rizoma) come parti terapeuticamente attive della pianta; l'italiano Salute e medicina in internet all'indirizzo www.same.it, ripreso dall'americanoThriveonline.com al sito internet www.thriveonline.com cita in tal senso anche i semi.

 

Principi attivi.

Il "Phytochemical and ethnobotanical databases" all'indirizzo www.ars-grin.gov/duke/ è stata la principale fonte consultata: è un articolato database che permette di conoscere la composizione chimica della pianta desiderata, accompagnata o meno  dall'attività della sostanza   in esame, e da una fornitissima bibliografia. Tra le varie sostanze elencate figurano l'arctigenina, un lignano contenuto nel frutto e nell'intera pianta - a cui sono attribuite attività anti-HIV, antileucemiche, antilinfomiche, antitumorali, citotossiche, pesticide, inibitrici delle fosfodiesterasi - l'arctiina, glucoside dell'arctigenina presente in tutta loa pianta, con attività diuretiche e narcotiche, l'inulina presente nelle radici, una miscellanea di acidi organici, poliacetileni nelle radici e aminoacidi. L'"Academic Advancement of Chinese Medicine" al sito internet www.ccmp.gov.tw riporta il metodo per isolare l'arctiina e l'arctigenina dai semi di Arctium lappa, mentre il Journal of the brazilian chemical society,  al sito internet www.sbq.org.br riporta il lavoro di ricercatori brasiliani che hanno isolato un lattone sesquiterpenico, l'onopordopicrina, dalle foglie della bardana tramite il monitoraggio dell'attività tossica degli estratti nei topi. Infine è da richiamare il Botanical dermatology database al sito internet http://bodd.cf.ac.uk/BotDermFolder/BotDermC/comp.html che fa il punto sui componenti della famiglia delle Composite e che, parlando dei principi attivi dei componenti delle piante, puntualizza che alcuni lattoni sesquiterpeni, trovati nei membri di questa famiglia, presentano spesso attività citotossiche antitumorali e mutageniche associate probabilmente alla presenza di un anello alfa-metilen-gamma-lattone.

 

Indicazioni.

Essando una pianta diffusa in tutto l'emisfero settentrionale, il suo utilizzo si è diffuso in tutto l'emisfero settentrionale, il suo utilizzo si è diffuso in tutto il globo, dall'America settentrionale sino al Giappone (dove la pianta è conosciuta con il nome di Gobo). Nella cultura occidentale il suo utilizzo era già conosciutodagli antichi Greci e viene testimoniato da Dioscoride. Nella tradizione della Medicina Cinese le radici della bardana (come riporta l'Herbal Information Center) elimina l'eccesso di energia "nervosa", elimina le tossine e le infezioni (riduce lo Yang). Gli Indiani d'America la usavano a scopo terapeutico e alimentare; sempre l'Herbal Information Center riporta diverse ricette culinarie, alcune delle quali ispirate alla tredizione dei nativi. Il Phytochemical and Ethnobotanical Databases fornisce inoltre un elenco degli utilizzi "etnobotanici". Oggigiorno la pianta viene utilizzata nel trattamento di acne e foruncolosi. Può quindi essere efficace nel trattamento della psoriasi soprattutto se usata per un lungo periodo di tempo. Di notevole interesse è anche l'utilizzo per i disturbi a carico dell'apparato gastro intestinale per facilitare le funzioni digestive e stimolare l'appetito; favorisce infine la secrezione di succhi gastrici e in particolare della bile. Ottimo diaforetico e diuretico, viene utilizzata per aiutare le funzioni renali e nel trattamento della gotta e dei reumatismi. Il sito italiano Salute e medicina in Internet parla di "effetti benefici supposti e non dimostrati" riferendosi alla cura dei disturbi cutanei, alla cura della gotta e alla stimolazione delle difese organiche contro le malattie. Nell'analisi di molti documenti sono frequentemente citate le attività antitumorali della bardana; in particolare nelle fonti americane si parla spesso della bardana come di uno dei componenti fondamentali dell'essiac, un'antica formula indiana successivamente rimaneggiata. Numerosi siti parlano dell'essiac e delle sue virtù: la pagina internet www.top.net/hadovffd/essiac.html ne indica la formula a base di Arctium lappa, Rumex acetosella, Rheum palmatum e Ulmus fulva e ne spiega il metodo di preparazione; l'Essiac Herbs al sito http://essiac-info.org/herbs.html illustra le singole piante sottolineando però come solo due di queste fossero spontanee nel Nord America. Molti siti fanno inoltre riferimento al Bio Medical Center di Tijuana, fondato negli anni Cinquanta in seguito alla chiusura, da parte delle autorità statunitensi, della clinica a Dallas del "curatore" Hoxsey che ideò una pozione, una variante un po' più articolata dell'essiac, a base di varie piante tra cui la frangula, il crespino, la liquirizia, la cascara e la bardana. Per finire, sempre l'Herbal Information Center cita alcuni lavori scientifici contenuti nel Medline Database: Dombradi, Foldeak, Screening report in the antitumor activity of purified Aectium lappa extracts, Tumori, 53/3 (May-June 1966), pp. 173-175; Morita, Namiki, A dismutagenic factor isolated from Burdock (Arctium lappa Linne), Mutat res, 129/1 (Ottobre 1984), pp. 25-31. Bisogna comunque dire che quasi nessuna delle "fonti" consultate ha mai euforicamente parlato di rimedio contro il cancro, ma più cautamente hanno fatto presente la realtà degli studi effettuati, la verità delle conoscenze storiche e gli studi sulla medicina popolare; molti autori invitano però e considerare la bardana, così come molte altre piante medicinali, come degli strumenti ausiliari in mano a un medico coscienzioso per concedere condizioni di vita e di malattia migliori per il proprio paziente, aiutando il fisico a una risposta adeguata a trattamenti per ora più collaudati.

 

Controindicazioni.

La bardana è una pianta che, dalle indicazioni fornite, non ha particolari controindicazioni; il Botanical Dermatology Database avverte sulla potente attività allergenica del lattone sesquiterpenico arctiopicrina e sulla possibilità di reazione allergica crociata in caso di ipersensibilità accertata alle Asteracee; inoltre la stessa fonte, insieme all'Herbal Information Center, avverte che si tratta certamente di una pianta a minimo rischio, ma la cui ingestione può provocare negli animali la formazione di palle di pelo all'interno dell'apparato digestivo e può essere lesivo a causa delle brattee uncinanti. Salute e Medicina in Internet avverte che può interferire con l'assorbimento di ferro e altri sali minerali se usato per via interna.

 

Tossicità.

Dalle fonti utilizzate appare come una pianta, almeno alle dosi consigliate,"sicura".

 

Avvertenze e precauzioni.

Il sito tutto italiano di Salute e Medicina in Internet, traducendo il database americano Thriveonline.com, pone in giusto riguardo le precauzioni in gravidanza, durante l'allattamento, nei neonati e nei bambini: in tutti questi casi l'uso è sconsigliato. I pericoli superano infatti qualsiasi possibile beneficio: la raccomandazione ai medici è di non prescriverlo.

 

Forme farmaceutiche.

Si è visto finora a cosa serve la bardana; occorre ora analizzare come la pianta possa essere trattata per renderla "biodisponibile". E' sicuramente il punto debole di tutti i siti web visitati, che non ne parlano o danno all'argomento una minima considerazione. L'Herbal Information Center  parla di decotto e tintura. Lo spagnolo Plantas medicinales avverte di non utilizzare la pianta secca in quanto il non sottoporla all'azione dei vapori di alcol a caldo comporterebbe la perdita di alcune proprietà terapeutiche. L'inglese Herbal Materia Medica parla anche dell'utilizzo dell'infuso, dell'estratto fluido (rapporto 1:1), ma anche delle tinture - da pianta fresca (rapporto 1:2) e da pianta secca (rapporto 1:5). Va sottolineato che, tuttavia, non sembra sia stato dato risalto alle differenti caratteristiche delle varie forme somministrabili e delle differenti caratteristiche farmacocinetiche. E' quindi sicuramente questa la lacuna principale riscontrata durante questa indagine.

 

Uso esterno.

L'Herbal Materia Medica suggerisce l'uso in compresse o impiastri per accelerare i processi di guarigione di ferite e ulcerazioni e per la cura dell'acne e della psoriasi; in questi ultimi due casi, data la gravità della patologia, la cura sarà di "rinforzo" a una cura dall'interno.

 

Uso interno.

Per uso interno l'Herbal Information Center consiglia un decotto di un cucchiaino di radice in una tazza di acqua (portare a bollitura per dieci, quindici minuti; bere tre volte al giorno). Lo stesso sito suggerisce 2 o 4 ml di tintura tre volte al giorno. L'Herbal Materia Medica suggerisce l'utilizzo dell'estratto fluido (15-30 gocce tre volte al giorno e 30-90 gocce per le tinture idroalcoliche sia ottenute da pianta fresca che da pianta secca).

***Lavoro effettuato nel 1998.

 

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