Generatore Clark polivalente
(per la terapia della Dott.ssa Hulda Regehr Clark)
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Di seguito presento un generatore di onde quadre che può essere impiegato per generare le frequenze impiegate nella terapia inventata dalla dottoressa Hulda Clark. Per chi non la conosce,
secondo questa dottoressa, ogni batterio, virus, parassita, ecc ha una sua
frequenza di risonanza. Intendendo con questo che
in una scala di frequenze ognuno di loro ha un punto in cui entra in
risonanza con una certa particolare frequenza, arrivando fino a venirne
ucciso se ne viene investito. Queste frequenze variano
da qualche decina di kHz fino ad arrivare a circa 1MHz. Questo naturalmente detto
in modo molto semplicistico. Per ottenere queste
frequenze ci si deve procurare un cosiddetto generatore di funzioni, che
genera onde quadre, triangolari e sinusoidali ma che ha la peculiarità di
costare purtroppo un bel mucchio di soldi. Le onde triangolari non
vengono usate in questa forma di terapia. Rimangono le onde quadre e
quelle sinusoidali. Le onde quadre servono ad
uccidere i virus ecc. come detto sopra. Le onde sinusoidali
servono a scoprire da quale di questi virus o batteri siamo infestati in
abbinamento ad uno strumento messo a punto sempre dalla dottoressa Clark e
che lei chiama Syncrometer. Visto che non tutti
possono permettersi di acquistare un generatore di funzioni, la dottoressa
Clark aveva messo a punto un piccolo strumento chiamato Zapper. Si tratta di un piccolo
generatore di onde quadre alla frequenza di circa 30.000Hz e funzionante a
batteria. Le frequenze più alte fino al MHz vengono raggiunte
teoricamente con le armoniche prodotte dall’onda quadra a 30.000Hz. Questa è la base per
imparare a conoscere questa teoria. Detto questo, si può
aggiungere che costruire o acquistare uno Zapper è poco costoso rispetto
ad un generatore di funzioni. Negli ultimi tempi poi, la
dottoressa Clark ha indicato anche frequenze più basse dei 30.000Hz per
uccidere virus e parassiti. Ecco quindi che
bisognerebbe modificare lo Zapper per ottenere queste nuove frequenze,
oppure acquistarne un altro con le nuove frequenze. E qui entra in ballo il
mio circuito. Ho pensato quale potesse
essere un sistema poco costoso per generare le più tante frequenze
possibili in onda quadra. E ho avuto una idea. Sono partito dal fatto che in pratica ormai tutti abbiamo un PC e mi sono sforzato di pensare con quale tipo di circuiteria si potesse ottenere un simile risultato. Alla fine ho raggiunto una decisione e ho disegnato uno schema che prometteva bene. Dopodiché ho provveduto a completarlo con qualche altro componente. Il risultato mi pare buono
perché è un circuito che permette di ottenere una banda di frequenze che
va da 0,2Hz circa (e anche meno) fino ad 1 MHz circa. Altra cosa interessante è
che permette di gestire con appositi programmi anche le frazioni di Hz su
tutta la banda. Come ci sono riuscito è
presto detto. Ho pensato di considerare che ogni PC è ormai dotato di scheda audio e che la generazione di frequenze audio (da 20Hz circa fino a 20.000Hz circa) con queste schede permette una precisione quasi assoluta, visto che le forme d’onda sono generate in forma completamente digitale. Questo vuol dire massima stabilità e precisione della frequenza. Ma come raggiungere frequenze dell’ordine del MHz e come poter scendere sotto i 20Hz? E come ottenere anche i decimali di Hz? La risposta è nel circuito che trovate QUI'. Ecco come funziona. L’integrato U1 contiene
due amplificatori e il suo compito è quello di amplificare il segnale
proveniente dalla scheda audio fino ad un livello accettabile per gli
stadi successivi. L’integrato U2 è in
pratica un oscillatore usato come PLL che presenta sulla sua uscita una
onda quadra di frequenza dipendente dallo stato dell’integrato U3
(impiegato come divisore) e dalla frequenza generata dalla scheda audio. In unione a U3 si comporta
quindi come un moltiplicatore di frequenze. In pratica se la scheda
audio invia una frequenza di 10.000Hz a U2, questo, visto che U3 è
collegato in modo da dividere per 100 l’uscita di U2 stesso, emetterà
sulla sua uscita una frequenza di 1.000.000Hz (cioè 100 volte di più
della frequenza presente sul suo ingresso). A questo punto abbiamo
ottenuto in uscita una onda quadra di 1MHz con un ingresso in piena banda
audio di 10kHz. Mi potevo fermare qui. Ma ho aggiunto ancora
qualche cosa. Innanzi tutto un led (D5)
che si accende quando la frequenza in uscita è quella giusta. Questo
perché più è alta la frequenza che vogliamo ottenere, più tempo ci
vuole ad U2 per raggiungerla. Per arrivare ad 1MHz ci vogliono parecchi
secondi, e quindi ho aggiunto un controllo visivo. Inoltre denota anche
malfunzionamenti in frequenza. Poi ho aggiunto un altro
circuito che potesse far scendere la frequenza. L’ho ottenuto con U7 e
U8 che dividono la frequenza della scheda audio entrambi per 10. Quindi possiamo avere una
divisione per 10 (usando solo U7) o per 100 (usando U7 e U8). Gli integrati U5 e U6
servono per garantire la larghezza di banda a U2. In pratica quando la
scheda audio supera i 60Hz circa, la resistenza R15 viene messa in
parallelo alla R9 in modo che U2 possa raggiungere 1MHz. Diversamente non
potrebbe arrivarci. L’integrato U4 contiene
6 buffer che vengono usati in varie parti del circuito. In uscita avremo quindi: 1.
Impulsi
positivi (solo sopra lo zero di massa) moltiplicati – sono quelli che
vanno da circa 2kHz (20Hz x 100) a circa 1MHz (10kHz x 100) 2.
Impulsi AC
moltiplicati – come sopra ma disaccoppiati da un condensatore, quindi a
“cavallo” della massa e non usabili per “uccidere” i virus ecc. Ho
pensato che potesse servire per qualche altro scopo. 3.
Impulsi
disponibile – quì si potranno collegare altri circuiti che sfruttino la
frequenza generata 4.
Scheda audio
:10 – impulsi positivi (solo sopra lo zero di massa) da 2Hz circa a 20Hz
circa 5.
Scheda audio
:100 – impulsi positivi (solo sopra lo zero di massa) da 0,2Hz circa a
2Hz circa Tutte
le uscite hanno una ampiezza degli impulsi di circa 12V. Le bande di frequenza
sopra indicate sono indicative, nel senso che il minimo può anche
scendere se la scheda audio arriva sotto i 20Hz e il massimo dipende dalla
frequenza impostata alla scheda audio. Da prove fatte ho visto
che si arriva anche ad 1Hz ma ho reputato che non tutte le schede audio ci
arrivino e ho preferito basarmi su un dato di 20Hz minimi che è
abbastanza standard. Tutto sarà poi meglio
capito con l’uso e non sarà difficile districarsi nei calcoli. Come in
tutte le cose ci vuole un po’ di assuefazione. Si poteva anche
semplificare il sistema ma questo avrebbe comportato sicuramente spese
maggiori. Ad oggi il costo dei puri componenti per questo circuito non
supera mediamente gli 8 – 10 € (escluso il circuito stampato, il
contenitore ed il software). Software Per poter mettere in
condizione la scheda audio di generare frequenze pure, bisogna cercare dei
softwares che lo permettano. In rete se ne trovano sia
di shareware che di freeware. Io personalmente ne uso
uno che ho trovato su questo sito http://www.esser.u-net.com/ttg.htm Questo software permette
anche la gestione dei decimali di Hz. Per chi è programmatore
non ci saranno problemi a crearne uno. Per inciso sarei grato a
chi ne realizzasse uno se me ne potesse far dono di una copia. Di seguito
espongo la base di funzionamento per capire come creare il software o per
imparare comunque a gestirlo o a gestirne uno trovato in rete. La prima cosa da fare è
impostare la velocità di campionamento della scheda audio almeno a
44.100Hz. Se possibile andare anche oltre fino a 96.000Hz. Per un noto teorema
matematico la frequenza massima ottenibile in modo digitale non può
superare mai la metà della frequenza di campionamento. Quindi se impostiamo la
scheda audio per una velocità di campionamento di 22.000Hz non potremo
mai generare frequenze superiori a 11.000Hz. Questo non ci preoccupa tanto per raggiungere 1Mhz (che si raggiunge impostando 10.000Hz), ma per poter eventualmente sopperire ad un problema che si potrebbe verificare attorno ai 2kHz e che spiegherò tra poco. ESEMPI Frequenza da 2 - 3kHz a 1MHz Se
vorremo una frequenza che vada diciamo da 2 - 3kHz a 1MHz dovremo scrivere
nell’apposita finestra del programma quella frequenza divisa per 100. Per esempio se ci
interessano 345.627Hz, scriveremo 3.456,27Hz Se vogliamo usare
885.652Hz, scriveremo 8.856,52 Se vogliamo la frequenza
di 2.850Hz, scriveremo 28,50 Utilizzeremo l’uscita
“Impulsi positivi moltiplicati” Frequenza da 2Hz a 20Hz
Ricordare che sotto i 20Hz le
schede audio possono avere dei problemi Nel
caso ci interessi una frequenza in questa banda dovremo usare il divisore
anziché il moltiplicatore e quindi scriveremo la frequenza che ci serve
moltiplicata per 10.
Per esempio se ci interessano
3,56Hz, scriveremo 35,6Hz
Oppure se vorremo 19,48Hz,
scriveremo 194,8
Utilizzeremo l’uscita
“Scheda audio :10”. Frequenza da 0,2Hz a 2Hz
Valgono lo stesso meccanismo di
calcolo sopra esposto ma per 100.
Quindi se ci servono 0,251Hz,
scriveremo 20,51Hz
Se vogliamo 1,54Hz, scriveremo
154Hz
Utilizzeremo l’uscita
“Scheda audio :100”. Conclusione Come
vedete è abbastanza semplice. Si
può notare anche che una frequenza si può ottenere anche in più di un
modo. Per
esempio se vogliamo 2,34Hz possiamo scrivere 234Hz ed usare l’uscita
“Scheda audio :100”, oppure possiamo scrivere 23,4Hz ed usare
l’uscita ”Scheda audio :10”. Basta
un po’ di assuefazione e pratica. C’è
da notare una cosa. Sempre
in base alle caratteristiche delle schede audio e del moltiplicatore che
ho usato, per quello che riguarda le frequenze tra 2kHz e 2,5kHz circa ci
potrebbe essere un po’ di instabilità. Quindi
consiglio di usare il moltiplicatore per fare un test. Impostare
20Hz (genererà 2kHz) e guardare il led. Se è acceso stabilmente vuol
dire che è tutto OK. Se in qualche modo lampeggia
vuol dire che c’è qualche cosa che non va. Provare
ad alzare per esempio a 2,1kHz e guardare il led. Insomma trovate la
frequenza minima alla quale il led non lampeggia. Se
è per esempio 2,2kHz, vuol dire che tra 2kHz e 2,2kHz non è bene usare
il moltiplicatore. Dovrete usare per questa banda il divisore per 10. Quindi
scriverete frequenze da 20kHz a 22kHz e preleverete il segnale
dall’uscita “Scheda audio :10”. Tutto
qui.
Ricordate
una cosa importante. Quando
lavorate su frequenze sotto la frequenza che avete appena trovato (era,
nell’esempio, di 2,2kHz, equivalente ad impostare nella finestra del
programma il valore di 22Hz), il led lampeggerà ad indicare che il
moltiplicatore non funziona bene. Ma
in quel momento non vi interessa perché non state usando l’uscita
“Impulsi positivi moltiplicati”. Il
led si riferisce solo a quella (che è la più importante). Un’ultima
cosa riguardo alla precisione. Tutti
i test sono stati eseguiti all’oscilloscopio e con un frequenzimetro
digitale. Alla
frequenza di 1MHz il frequenzimetro digitale marcava 1.000.090 anziché
1.000.000. Quindi
90/1.000.000 = 0,00009, vale a dire uno scarto ad 1MHz del 9 per 100.000. Ma
bisogna tenere presente che il mi frequenzimetro digitale è stato
acquistato nel 1998 e quindi ha la vetusta età di 27 anni. Durante questo
periodo non è mai stato ritarato. È quindi presumibile che sia il
frequenzimetro ad avere un problema e che la gfrequenza generata sia
giusta. Se così non fosse, comunque, uno scarto d 9 su centomila ad 1MHz
sarebbe comunque ininfluente. A
frequenze sotto i 100kHz la lettura è perfetta, cioè corrisponde alla
frequenza voluta (anche perché valutare uno scarto di 9 su centomila a
20kHz sarebbe impossibile con strumentazioni normali). Riepilogando IL GENERATORE E' MEGLIO SIA PROGRAMMATO PER GENERARE ONDE SINUSOIDALI E IL VOLUME PORTATO A CIRCA 3/4 DEL MASSIMO. 1.
Prima di
tutto bisogna sapere quale banda ci interessa riprodurre. 2.
Subito dopo
bisogna mettere il commutatore sulla banda scelta. 3.
Si
inseriranno i dati della frequenza base nel programma. 4.
Si darà il
via al funzionamento del programma. 5.
Ci si
collegherà all’uscita con il sistema usato con lo Zapper, quindi con i
due tubi di rame, con i polsini conduttivi, o in altro modo. 6.
La
frequenza sarà disponibile quando il led sarà acceso (solo per
l’uscita “ Impulsi positivi moltiplicati”. Tutto quanto sopra scritto lo trovate in formato pdf QUI'
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