osservazioni su la proposta di modifica
al Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti

08 Novembre 2005

tante piccole azioni possono creare e risolvere grandi problemi
anonimo fine millennio

 

Comitato “Giù le mani dal Galoppo”
  Chiaravalle, Monte S. Vito, Montemarciano, Morro D’Alba;
Italia Nostra –  Marche

Greenpeace – Ancona;
WWF – Falconara M.ma;
Comitato quartiere Villanova – Falconara M.ma;
Comitato quartiere Fiumesino – Falconara M.ma;
Comitato Città Viva – Falconara M.ma;
Comitato di Agugliano;
Centro Sociale Autogestito Kontatto – Falconara M.ma;
Comitato Case Nuove – Osimo;
Ambasciata dei Diritti;

Comunità Resistenti.

 

c.a. IV Commissione
Regione Marche

 

OGGETTO: Osservazioni sulla proposta di modifica al Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti

Il Coordinamento dei Comitati per la Difesa del Territorio ritiene che l’unica soluzione possibile per risolvere il problema dei rifiuti sia la riduzione della produzione degli stessi e la massimizzazione della raccolta differenziata e del riciclaggio.

Il Coordinamento si trova pertanto in totale disaccordo con la proposta di modifica della Giunta Regionale che non incentiva politiche di gestione dei rifiuti che vanno verso il riciclaggio ma soluzioni che aprono la strada all’utilizzo di inceneritori ad esclusivo vantaggio economico dei costruttori e dei gestori di tali impianti e a discapito della tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente.

In particolare il raggiungimento del 35% di raccolta differenziata non può e non deve rappresentare il limite al di sopra del quale diventa possibile la costruzione di nuovi inceneritori.

Tale ipotesi rappresenterebbe infatti una palese contraddizione: l’innesco di un circolo virtuoso che porta ad aumentare la percentuale di raccolta differenziata al 35% scatenerebbe immediatamente un effetto nefasto sull’ambiente in completa controtendenza rispetto a una politica che vada verso la tutela e la valorizzazione del territorio.

In particolare rispetto alla proposta di modifica il Coordinamento ritiene:

  • Che venga stabilito un limite temporale di minimo tre anni all’interno del quale non sia possibile concedere autorizzazioni alla realizzazione di inceneritori e/o termovalorizzatori e nel quale  l’obbiettivo prioritario da perseguire sia quello del raggiungimento di una percentuale di riduzione (es. 10%) e una percentuale di raccolta differenziata superiore a quella fissata dal Decreto Ronchi del 1997 del 35%  (ad esempio 50% tenendo presente che dal 1997 ad oggi sono cambiate sia condizioni che tecnologie).

  • Che vada esplicitamente vietata la conversione di impianti già esistenti funzionanti a combustibile tradizionale in inceneritori e/o termovalorizzatori eliminando il punto che ne permetterebbe la conversione. In caso contrario si aprirebbero immediatamente pericolosissimi scenari (si pensi soltanto alla possibilità di conversione di tali impianti da parte di aziende come la Raffineria API, la centrale di Camerata Picena  e la Sadam di Jesi)

 

Coordinamento dei Comitati per la difesa del Territorio
Via Campanella 2 - Falconara M. - Info: 339.8102187

 

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