Binci: «Rinnovare la
concessione prevedendo bonifica e dismissione»
ANCONA — Ancora la
concessione Api al centro del dibattito politico. «Rispetto
alla richiesta dei sindacati di rinnovarla — si legge in una
nota dell'assessore provinciale Massimo Binci — e al loro
riferimento ai programmi elettorali che non prevedevano la
dismissione, vorrei precisare che oltre alle promesse
elettorali, se l'amministrare ha un senso, molto più valore
e forza hanno gli atti dei Consigli e Giunte di Regione,
Provincia e Comune, che hanno deliberato l'incompatibilità
dell'Api con il territorio e che hanno richiesto con forza
di non rinnovare la concessione dopo il 2008, inserendolo
nei piani regolatori». Binci riconosce «una serie di
ritardi», ma sottolinea come «non si può andare al rinnovo
fino al 2020 senza prevedere il percorso della bonifica e
della dismissione. Un rinnovo con sole prescrizioni è
possibile nel breve-medio periodo al massimo fino al 2013,
con la certezza di un ultimo rinnovo dal 2013 al 2020 per
iniziare la dismissione e l'attivazione progressiva della
riconversione dell'area. In tale periodo si potrebbe
concordare con l'Api la riconversione delle attività
all'interno della Regione Marche nella produzione di energia
con fonti rinnovabili e non, e in altri campi».
(il
comunicato stampa integrale) |
"Erosione, fondi dall'Api"
Cingolani: "Per il mancato
ripascimento dopo l'ampliamento della raffineria"
Montemarciano, una lettera del sindaco alla Regione
MONTEMARCIANO - Con una
lettera raccomandata del 5 giugno, indirizzata al presidente
della giunta regionale Marche, all'assessore aegionale ai
Lavori pubblici, ambiente e difesa del suolo e, per
conoscenza, al direttore della Raffineria Api di Falconara
Marittima, il sindaco del Comune di Montemarciano, Gerardo
Cingolani, è tornato a parlare delle gravi problematiche
connesse all'ormai ventennale fenomeno di erosione costiera.
Prendendo spunto dall'intervento dell'assessore all'ambiente
del Comune medesimo, Giuseppe Pisano, effettuato nel corso
della Conferenza dei Servizi che si è tenuta il giorno 30
maggio presso la Regione Marche, Cingolani ha sottolineato
che l'"Amministrazione ribadisce con forza la tesi ivi
espressa in merito alle cause che hanno portato all'erosione
dell'arenile di Montemarciano ed agli onerosi e continui
interventi di protezione e di ripristino dei danni". In
particolare è stato evidenziato il dato inconfutabile del
mancato ripascimento naturale della spiaggia dopo l'avvenuto
ampliamento, con avanzamento in mare, della Raffineria Api
di Falconara Marittima. "Tale opera, infatti - si legge
nella nota -, ha praticamente reso non più possibile il
trasporto attraverso le correnti marine verso la spiaggia di
Marina di Montemarciano della ghiaia che via via si deposita
alla foce del Fiume Esino. "Ne consegue - continua
l'intervento del Comune di Montemarciano - che tale
operazione deve ora essere eseguita artificialmente, con
spese annuali estremamente ingenti, come quella relativa
all'intervento tuttora in corso di realizzazione, che ha un
costo di circa 1.550.000 Euro. "Il Comune di Montemarciano,
in sostanza, chiede che, qualora la Regione decida di
rinnovare la concessione all'Api, ponga tra le clausole e le
condizioni che dovranno regolamentarla, anche la
partecipazione annuale del concessionario agli oneri di cui
sopra. " In questo modo l'Api - chiude la nota del sindaco -
che, seppure involontariamente, è stata causa della
situazione suddetta (e basta recarsi alla foce del fiume
Esino per verificarla.), si farebbe finalmente ed equamente
carico di un'azione risarcitoria per il gravissimo ed
irreparabile danno prodotto all'arenile di Montemarciano,
che rimane uno dei pochi tratti di spiaggia libera
dell'intera Regione". |