RASSEGNA STAMPA 14.06.2003

 

RESTO DEL CARLINO
Binci: «Rinnovare la concessione prevedendo bonifica e dismissione»

ANCONA — Ancora la concessione Api al centro del dibattito politico. «Rispetto alla richiesta dei sindacati di rinnovarla — si legge in una nota dell'assessore provinciale Massimo Binci — e al loro riferimento ai programmi elettorali che non prevedevano la dismissione, vorrei precisare che oltre alle promesse elettorali, se l'amministrare ha un senso, molto più valore e forza hanno gli atti dei Consigli e Giunte di Regione, Provincia e Comune, che hanno deliberato l'incompatibilità dell'Api con il territorio e che hanno richiesto con forza di non rinnovare la concessione dopo il 2008, inserendolo nei piani regolatori». Binci riconosce «una serie di ritardi», ma sottolinea come «non si può andare al rinnovo fino al 2020 senza prevedere il percorso della bonifica e della dismissione. Un rinnovo con sole prescrizioni è possibile nel breve-medio periodo al massimo fino al 2013, con la certezza di un ultimo rinnovo dal 2013 al 2020 per iniziare la dismissione e l'attivazione progressiva della riconversione dell'area. In tale periodo si potrebbe concordare con l'Api la riconversione delle attività all'interno della Regione Marche nella produzione di energia con fonti rinnovabili e non, e in altri campi».

(il comunicato stampa integrale)

 
CORRIERE ADRIATICO
"Erosione, fondi dall'Api"

Cingolani: "Per il mancato ripascimento dopo l'ampliamento della raffineria" Montemarciano, una lettera del sindaco alla Regione

MONTEMARCIANO - Con una lettera raccomandata del 5 giugno, indirizzata al presidente della giunta regionale Marche, all'assessore aegionale ai Lavori pubblici, ambiente e difesa del suolo e, per conoscenza, al direttore della Raffineria Api di Falconara Marittima, il sindaco del Comune di Montemarciano, Gerardo Cingolani, è tornato a parlare delle gravi problematiche connesse all'ormai ventennale fenomeno di erosione costiera. Prendendo spunto dall'intervento dell'assessore all'ambiente del Comune medesimo, Giuseppe Pisano, effettuato nel corso della Conferenza dei Servizi che si è tenuta il giorno 30 maggio presso la Regione Marche, Cingolani ha sottolineato che l'"Amministrazione ribadisce con forza la tesi ivi espressa in merito alle cause che hanno portato all'erosione dell'arenile di Montemarciano ed agli onerosi e continui interventi di protezione e di ripristino dei danni". In particolare è stato evidenziato il dato inconfutabile del mancato ripascimento naturale della spiaggia dopo l'avvenuto ampliamento, con avanzamento in mare, della Raffineria Api di Falconara Marittima. "Tale opera, infatti - si legge nella nota -, ha praticamente reso non più possibile il trasporto attraverso le correnti marine verso la spiaggia di Marina di Montemarciano della ghiaia che via via si deposita alla foce del Fiume Esino. "Ne consegue - continua l'intervento del Comune di Montemarciano - che tale operazione deve ora essere eseguita artificialmente, con spese annuali estremamente ingenti, come quella relativa all'intervento tuttora in corso di realizzazione, che ha un costo di circa 1.550.000 Euro. "Il Comune di Montemarciano, in sostanza, chiede che, qualora la Regione decida di rinnovare la concessione all'Api, ponga tra le clausole e le condizioni che dovranno regolamentarla, anche la partecipazione annuale del concessionario agli oneri di cui sopra. " In questo modo l'Api - chiude la nota del sindaco - che, seppure involontariamente, è stata causa della situazione suddetta (e basta recarsi alla foce del fiume Esino per verificarla.), si farebbe finalmente ed equamente carico di un'azione risarcitoria per il gravissimo ed irreparabile danno prodotto all'arenile di Montemarciano, che rimane uno dei pochi tratti di spiaggia libera dell'intera Regione".

 
 
inizio pagina   rassegna stampa