Risulta ormai imprescindibile, nel
momento in cui le accuse rivolteci raggiungono un tal punto di livore da
sfociare a volte nella calunnia premeditata, una risposta che non
costituisca l’ennesima puntata di un ping pong ormai svilente, ma
piuttosto, per quello che ci riguarda, una definitiva chiarificazione
che speriamo chiuda una polemica inutile e controproducente.
Intanto un assunto indiscutibile.
Le scelte praticate dal compagno Marco
Amagliani nel merito della questione API, sono scelte che, come usa in
un Partito Comunista, sono state oggetto di confronto tra tutti i
livelli istituzionali e tutti i gruppi dirigenti del Partito stesso. Ne
hanno ampiamente discusso infatti:
Il Circolo A.Gramsci di Falconara del
Partito della Rifondazione Comunista
Il Comitato Politico Federale della
Provincia di Ancona del Partito della Rifondazione Comunista
Il Comitato Regionale delle Marche del
Partito della Rifondazione Comunista
Il Gruppo Consiliare del PRC al Comune
di Falconara Marittima
Il Gruppo Consiliare del PRC alla
Provincia di Ancona
Il Gruppo Consiliare del PRC alla
Regione Marche
Il Responsabile Nazionale Ambiente del
Partito della Rifondazione Comunista
Il Responsabile Nazionale Industria del
Partito della Rifondazione Comunista
Quindi la linea declinata “sul campo” dal
compagno Amagliani è una linea dibattuta, analizzata e soprattutto
approvata e sostenuta da tutto il PRC e a tutti i livelli: asserire il
contrario è semplicemente falsificare la real tà e il compagno Amagliani
è un esecutore delle linee politiche deliberate dal Partito della
Rifondazione Comunista, un esecutore, certo, che si assume le proprie
responsabilità.
Asserire quindi che quanto fatto, quanto
si sta facendo e quanto verrà fatto rappresentano scelte autonome
dell’Assessore Amagliani risulta essere, alla luce di quanto affermato
un maldestro tentativo di isolare un uomo, un dirigente politico, che
con grande impegno si trova nel ruolo non facile di esecutore pubblico
(esecutore intelligente e non cieco ma pur sempre esecutore) di quanto
concertato dalla maggioranza che governa la regione Marche, da quella
che governa la Provincia di Ancona e dal suo Partito, tutto.
Nel comunicato del 1/8/2003 si fa poi
riferimento al passato, si cita il problema DeNox, si parla di un
atteggiamento volutamente ipocrita nel tentativo di “strappare a tutti i
costi lo studio epidemiologico”, si palesa insomma una prassi
contrattualistica pregna di ipocrisia e malafede in cui il dialogo
(volutamente falso) mira esclusivamente allo “strappare” decisioni che
altrimenti mai sarebbero state prese.
Questo è l’aspetto che più amareggia e ci
obbliga ad essere più attenti.
Pensiamo allora che quando analoghi
incontri riguardavano le battaglie sulla vendita di Via Toselli all’API,
sul transito dei mezzi pesanti in Via Monti e Tognetti, sul DeNox (il
PRC è stato l’unico partito a presentare un ODG sul principio della
massima precauzione), sull’esposto denuncia fatto dalla giunta comunale
di Falconara ai comitati cittadini, sul parcheggio di autocisterne “Domesi”,
sulle vie di fuga di Villanova e Fiumesino, sulla consulta ambientale, e
sull’area Antonelli e sulle scuole Lorenzini, e sul campo polivalente
senza spogliatoi e…… anche allora i comitati cittadini volevano
strappare qualcosa “sfruttando” semplicemente quei presunti burattini
che, se quanto sostenuto è vero, sono sempre stati visti come il padrone
di turno con un livello di ipocrisia e doppiogiochismo degno della
peggiore tradizione politica e amministrativa.
Quelle battaglie, quell’impegno, e quei
risultati (pochi ma ci sono stati) sono sempre stati sostenuti ed
appoggiati (come ora del resto) da tutto il Partito, Marco Amagliani
compreso.
Il dialogo ed il confronto non richiedono
obbligati unanimismi, il confronto, anche il più aspro e duro richiede
a priori però il rispetto reciproco.
Non abbiamo mai richiesto a nessuno il
patentino di ambientalista doc e sarebbe fin troppo facile ricordare da
quanto tempo il PCI prima e il PRC poi si sono confrontati
quotidianamente sulla questione API, senza che si vedessero
all’orizzonte associazioni, comitati o improvvisati tuttologi con le
tasche sempre piene di improvvisa verità..
Rinfacciare non è cosa buona e certo non
fa per noi.
Evidenziare i colpevoli ritardi
dell’amministrazione regionale è sin troppo giusto, specialmente se il
fine è il non far ripetere gli stessi errori; ma bisognerebbe avere
l’onestà intellettuale per riconoscere a chi quei ritardi sono
imputabili, bisognerebbe riconoscere (non per spirito partigiano ma per
amore della verità) chi e come ha fatto e chi e come non ha fatto, il
“tutta un erba un fascio” serve solo a mascherare le responsabilità di
chi comunque mette sempre il cappello al momento giusto nel posto
giusto, anche se lo fa con la coscienza un pò sporca.
Ecco: crediamo di poter dire, dicendolo
forte, di avere la coscienza pulita, possiamo dire di aver davvero fatto
il possibile non solo nel 2003 ma dal 1991, da quando cioè è nato un
Partito che con i suoi riconosciuti limiti, ma con altrettanto spirito
di sacrificio e senso di responsabilità, ha l’ambizione di cambiare il
mondo.
Quanto avvenuto e quotidianamente
avviene, cioè il tentativo scientemente calcolato di minare la
credibilità di un uomo e del Partito in cui milita, crepa quel terreno
fertile in cui hanno per un periodo importante germogliato battaglie
unitarie di civiltà, dove il bene comune era sempre e comunque il
cambiamento e la trasformazione sociale.
Prendiamo atto invece di come il
tentativo di valorizzazione di una rendita di posizione da parte di
alcuni e la coltivazione di orticelli elettorali da parte di altri,
oltre che l’immancabile e ormai ridicolo opportunismo da parte
dell’ultima arrivata, indichino altre strade, strade dense di quell’ipocrisia
già evidenziata che mischia volutamente il personale con il pubblico il
giusto con lo sbagliato ma soprattutto il vero dal falso.
Quello che abbiamo fatto, il protocollo,
le prescrizioni, gli studi, si gli studi anche quello epidemiologico
oggi ridotto da qualcuno a misero atto burocratico, lo rivendichiamo, lo
rivendichiamo come un atto complessivo che non contraddice affatto il
fine ultimo, ma che anzi ne amplifica il raggio di possibilità.
Non abbiamo mai contrattato la salute e
la sicurezza dei cittadini per una piazza o un bel campetto d’erba, non
vogliamo risanare le casse comunali con fondazioni frutto della logica
ricattatoria del “sempre più uno”, in questo abbiamo combattuto e
combattiamo (la trattativa è quanto mai attuale) l’amministrazione
comunale di Falconara, quello che è stato fatto e che verrà fatto è al
pubblico dibattito, non al pubblico ludibrio.
Il Partito della Rifondazione Comunista
ha appoggiato e appoggia l’operato dell’Assessore, ma prima che
assessore compagno Amagliani, lo ha fatto e lo fa con convinzione e
determinazione; attaccare e calunniare strumentalmente lui, significa
attaccare e calunniare strumentalmente tutta Rifondazione Comunista e
significa soprattutto utilizzare “l’arte” della demagogia e della bassa
propaganda, anteponendo al confronto un calcolo non nobile ( obiettivi:
protagonismo e visibilità, tutto a discapito, secondo noi, della
razionalità e di una politica popolare).
Tutto ciò non fa per noi, a questa specie
di visibilità, a questo protagonismo demagogico preferiamo una politica
che metta al centro la difesa concreta degli interessi sociali e dei
lavoratori, una politica meno urlata ma più intelligente e paziente, e
dunque più difficile, ma l’unica che vuol portare avanti una forza come
quella comunista, che ha come obiettivo primario non qualche decina di
voti in più ma la difesa reale degli interessi di massa.