COMUNICATO

in risposta alla news 01.08.2003 dei comitati

 

Falconara Marittima 03/08/2003

Risulta ormai imprescindibile, nel momento in cui le accuse rivolteci raggiungono un tal punto di livore da sfociare a volte nella calunnia premeditata, una risposta che non costituisca l’ennesima puntata di un ping pong ormai svilente, ma piuttosto, per quello che ci riguarda, una definitiva chiarificazione che speriamo chiuda una polemica inutile e controproducente.

Intanto un assunto indiscutibile.

Le scelte praticate dal compagno Marco Amagliani nel merito della questione API, sono scelte che, come usa in un Partito Comunista, sono state oggetto di confronto tra tutti i livelli istituzionali e tutti i gruppi dirigenti del Partito stesso. Ne hanno ampiamente discusso infatti:

  • Il Circolo A.Gramsci di Falconara del Partito della Rifondazione Comunista

  • Il Comitato Politico Federale della Provincia di Ancona del Partito della Rifondazione Comunista

  • Il Comitato Regionale delle Marche del Partito della Rifondazione Comunista

  • Il Gruppo Consiliare del PRC al Comune di Falconara Marittima

  • Il Gruppo Consiliare del PRC alla Provincia di Ancona

  • Il Gruppo Consiliare del PRC alla Regione Marche

  • Il Responsabile Nazionale Ambiente del Partito della Rifondazione Comunista

  • Il Responsabile Nazionale Industria del Partito della Rifondazione Comunista

Quindi la linea declinata “sul campo” dal compagno Amagliani è una linea dibattuta, analizzata e soprattutto approvata e sostenuta da tutto il PRC e a tutti i livelli: asserire il contrario è semplicemente falsificare la real tà e il compagno Amagliani è un esecutore delle linee politiche deliberate dal Partito della Rifondazione Comunista, un esecutore, certo, che si assume le proprie responsabilità.

Asserire quindi che quanto fatto, quanto si sta facendo e quanto verrà fatto rappresentano scelte autonome dell’Assessore Amagliani risulta essere, alla luce di quanto affermato un maldestro tentativo di isolare un uomo, un dirigente politico, che con grande impegno si trova nel ruolo non facile di esecutore pubblico (esecutore intelligente e non cieco ma pur sempre esecutore) di quanto concertato dalla maggioranza che governa la regione Marche, da quella che governa la Provincia di Ancona e dal suo Partito, tutto.

Nel comunicato del 1/8/2003 si fa poi riferimento al passato, si cita il problema DeNox, si parla di un atteggiamento volutamente ipocrita nel tentativo di “strappare a tutti i costi lo studio epidemiologico”, si palesa insomma una prassi contrattualistica pregna di ipocrisia e malafede in cui il dialogo (volutamente falso) mira esclusivamente allo “strappare” decisioni che altrimenti mai sarebbero state prese.

Questo è l’aspetto che più amareggia e ci obbliga ad essere più attenti.

Pensiamo allora che quando analoghi incontri riguardavano le battaglie sulla vendita di Via Toselli all’API, sul transito dei mezzi pesanti in Via Monti e Tognetti, sul DeNox (il PRC è stato l’unico partito a presentare un ODG sul principio della massima precauzione), sull’esposto denuncia fatto dalla giunta comunale di Falconara ai comitati cittadini, sul parcheggio di autocisterne “Domesi”, sulle vie di fuga di Villanova e Fiumesino, sulla consulta ambientale, e sull’area Antonelli e sulle scuole Lorenzini, e sul campo polivalente senza spogliatoi e…… anche allora i comitati cittadini volevano strappare qualcosa “sfruttando” semplicemente quei presunti burattini che, se quanto sostenuto è vero, sono sempre stati visti come il padrone di turno con un livello di ipocrisia e doppiogiochismo degno della peggiore tradizione politica e amministrativa.

Quelle battaglie, quell’impegno, e quei risultati (pochi ma ci sono stati) sono sempre stati sostenuti ed appoggiati (come ora del resto) da tutto il Partito, Marco Amagliani compreso.

Il dialogo ed il confronto non richiedono obbligati  unanimismi, il confronto, anche il più aspro e duro richiede a priori però il rispetto reciproco.

Non abbiamo mai richiesto a nessuno il patentino di ambientalista doc e sarebbe fin troppo facile ricordare da quanto tempo il PCI prima e il PRC poi si sono confrontati quotidianamente sulla questione API, senza che si vedessero all’orizzonte associazioni, comitati o improvvisati tuttologi con le tasche sempre piene di improvvisa verità..

Rinfacciare non è cosa buona e certo non fa per noi.

Evidenziare i colpevoli ritardi dell’amministrazione regionale è sin troppo giusto, specialmente se il fine è il non far ripetere gli stessi errori; ma bisognerebbe avere l’onestà intellettuale per riconoscere a chi quei ritardi sono imputabili, bisognerebbe riconoscere (non per spirito partigiano ma per amore della verità) chi e come ha fatto e chi e come non ha fatto, il “tutta un erba un fascio” serve solo a mascherare le responsabilità di chi comunque mette sempre il cappello al momento giusto nel posto giusto, anche se lo fa con la coscienza un pò sporca.

Ecco: crediamo di poter dire, dicendolo forte, di avere la coscienza pulita, possiamo dire di aver davvero fatto il possibile non solo nel 2003 ma dal 1991, da quando cioè è nato un Partito che con i suoi riconosciuti limiti, ma con altrettanto spirito di sacrificio e senso di responsabilità, ha l’ambizione di cambiare il mondo.

Quanto avvenuto e quotidianamente avviene, cioè il tentativo scientemente calcolato di minare la credibilità di un uomo e del Partito in cui milita, crepa quel terreno fertile in cui hanno per un periodo importante germogliato battaglie unitarie di civiltà, dove il bene comune era sempre e comunque il cambiamento e la trasformazione sociale.

Prendiamo atto invece di come il tentativo di valorizzazione di una rendita di posizione da parte di alcuni e la coltivazione di orticelli elettorali da parte di altri, oltre che l’immancabile e ormai ridicolo opportunismo da parte dell’ultima arrivata, indichino altre strade, strade dense di quell’ipocrisia già evidenziata che mischia volutamente il personale con il pubblico il giusto con lo sbagliato ma soprattutto il vero dal falso.

Quello che abbiamo fatto, il protocollo, le prescrizioni, gli studi, si gli studi anche quello epidemiologico oggi ridotto da qualcuno a misero atto burocratico, lo rivendichiamo, lo rivendichiamo come un atto complessivo che non contraddice affatto il fine ultimo, ma che anzi ne amplifica il raggio di possibilità.

Non abbiamo mai contrattato la salute e la sicurezza dei cittadini per una piazza o un bel campetto d’erba, non vogliamo risanare le casse comunali con fondazioni frutto della logica ricattatoria del “sempre più uno”, in questo abbiamo combattuto e combattiamo (la trattativa è quanto mai attuale) l’amministrazione comunale di Falconara, quello che è stato fatto e che verrà fatto è al pubblico dibattito, non al pubblico ludibrio.

Il Partito della Rifondazione Comunista ha appoggiato e appoggia l’operato dell’Assessore, ma prima che assessore compagno Amagliani, lo ha fatto e lo fa con convinzione e determinazione; attaccare e calunniare strumentalmente lui, significa attaccare e calunniare strumentalmente tutta Rifondazione Comunista e significa soprattutto utilizzare “l’arte” della  demagogia e della bassa propaganda, anteponendo al confronto un  calcolo non nobile ( obiettivi: protagonismo e visibilità, tutto a discapito, secondo noi, della razionalità e di una politica popolare).

Tutto ciò non fa per noi, a questa specie di visibilità, a questo protagonismo demagogico preferiamo una politica che metta al centro la difesa concreta degli interessi sociali e dei lavoratori, una politica meno urlata ma più intelligente e paziente, e dunque più difficile, ma l’unica che vuol portare avanti una forza come quella comunista, che ha come obiettivo primario non qualche decina di voti in più ma la difesa reale degli  interessi di massa.

 

Fosco Giannini (Segretario PRC Federazione di Ancona)
Renzo Amagliani (Segretario PRC Falconara Marittima)
Massimo Marcelli Flori (Capogruppo PRC Falconara Marittima)

 

 
COMMENTI / REPLICHE

20.08.2003 commento dei comitati

 
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