COMUNICATO

 

Direzione Provinciale Ancona
Unione Democratici per l'Europa
il segretario provinciale

Ancona 02/07/2003

E' FINALMENTE TERMINATALA TELENOVELA API- REGIONE
Ha vinto il buon senso e la ragione sull'oscurantismo endemico dei clan

Il rinnovo della concessione all'API di Falconara era scontata: è stato un "atto dovuto" della regione Marche dettato dalla coerenza,dal buon senso, dalla ragione, dalla visione chiara e reale delle vere esigenze della collettività, dell'economia, dell'occupazione, delle richieste energetiche ecc. ecc.: il tutto non è stato condizionato da fattori emozionali oggi ancora spesso e volentieri richiamati.

La Regione ha esercitato il suo ruolo di governo, interpretando "correttamente" il binomio tutela ambientale e territoriale con la sicurezza delle risorse interne e con il rispetto della salute della cittadinanza falconarese.

Il protocollo d'intesa tra la Regione Marche e l'Industria petrolifera API, composto da dodici articoli, regola, prescrive obblighi, procedure, scadenze, tempi e metodi nonché modalità tecniche applicative atte a verificare l'attività produttiva del complesso industriale nella SICUREZZA. Detto questo BASTA con le diatribe squallide inconcludenti, sterili tra API e Comune; tra API e Comitati di quartiere; tra API e clan politici di colori "diversi".

La stupidità di CHI promosse i referendum per l'abrogazione dell'uso dell'energia nucleare per la produzione di energia elettrica è valsa a metterci "seduti per terra" ed ora contiamo "innumerevoli, gravissimi disservizi giornalieri".

I black-out di questi giorni sono un esempio eclatante. Oggi l'Italia è dipendente dalla Francia, dalla Svizzera,dall'Austria e.... noi italiani paghiamo profumatamente l'energia elettrica a questi Paesi, mentre questi Paesi gestiscono le loro " centrali nucleari" a ridosso dei Ns confini nazionali.

Noi italiani siamo ora SCHIAVI e SUCCUBI di questi Paesi "tecnologicamente più avanzati" e la Ns economia sempre più "asfittica" è sottoposta alle "bizze" altrui.

Ci lamentiamo per la crisi energetica, ma i colpevoli SIAMO NOI. Un voto "giocato male", richiesto da imbonitori di piazza, da pifferai che hanno "strumentalizzato ad arte" fatti, avvenimenti ecc. ecc. ci è costato molto caro, migliaia di miliardi, disservizi a catena, relegandoci all'eterna dipendenza in campo energetico.

L'API è una centrale che fornisce energia elettrica,che può mitigare scelte non oculate fatte a suo tempo, dettate da superficialità, da banalità che oggi vedono gli italiani soccombere, mortificati, avviliti, disorientati dagli eventi naturali e posti di fronte ad una realtà "disarmante". La carenza energetica è tale che appare IMPOSSIBILE DIFENDERCI DALLA CALURA ESTIVA e....il panico dilaga, assale le genti perché sono possibili programmi di sospensione dell'energia elettrica. Dunque, BEN VENGA L'ACCORDO TRA API E REGIONE MARCHE nel giusto equilibrio tra tutela e sviluppo. Sicuramente gli sprovveduti, i falsi profeti, coloro che hanno fatto della loro bandiera l'oscurantismo, capeggiando clan privati e politici, istigando l'insipienza della gente comune, dovranno rivedere le loro strategie, dovranno ben rendersi conto che il black-out dell'energia elettrica può mandare in fibrillazione 8-10 milioni di italiani, la Protezione Civile, le industrie, l'economia, la stessa occupazione, lo sviluppo socio-economico di vaste aree regionali, mettere in ginocchio l'economia nazionale.

Forse oggi è anche giusto e necessario risparmiare energia, ma la cosa fondamentale, primaria, indispensabile E' SAPER SUBITO PRODURRE ENERGIA e l'Api è una realtà tecnologica che può da subito, garantirci un fabbisogno energetico nella conferma di uno sviluppo sostenibile ed econcompatibile.

 
COMMENTI / REPLICHE

03.09.2003 lettera di replica dei comitati

 
 
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