EVIDENZIATI RILEVANTI
ANOMALIE E DUBBI SULLA INTERA PRATICA RELATIVA ALL’ATTO DI VENDITA ALLA
RAFFINERIA API DI UNA PORZIONE DELLA FOCE DEL FIUME ESINO!
Si informano i
cittadini di Falconara e l’Opinione pubblica che, a complemento
dell’Esposto presentato a Novembre 2002 dai Comitati alla Procura della
Repubblica di Ancona contro la vendita a favore della raffineria API
della porzione della “FOCE del fiume Esino” - che corrisponde alla
particella catastale n° 319 -, le scriventi Associazioni hanno prodotto
– alla fine dello scorso Gennaio - ulteriore documentazione
contenente altre motivazioni di dettaglio emergenti soprattutto dalla
Relazione redatta a riguardo dai propri Consulenti Tecnici.
In particolare sono
stati portati all’attenzione della Procura della Repubblica altri
elementi che, a nostro avviso, evidenziano rilevanti anomalie e dubbi
sulla intera pratica relativa a quell’Atto di vendita.
Specificatamente
tali dubbi e perplessità derivano proprio da vizi, che noi
riteniamo possibili, concernenti il trasferimento della suddetta
porzione di “FOCE fluviale” dal Demanio Marittimo (tale per Legge) a
proprietà della Società API S.p.A. .
Infatti dalle foto riproducenti la foce del fiume Esino e
dalle opere realizzate dalla Società API in diversi momenti storici,
risulta come la foce del fiume sia stata modificata sensibilmente dalle
stesse opere attuate dalla Società API per l’ampliamento della
raffineria.
E’ indiscutibile come l’interramento attuato dalla Società API negli
anni ’60 sia avanzato dentro la foce del fiume Esino, oltre le linee che
fissano la sua larghezza normale, ed abbia comportato alterazioni
morfologiche della foce con ripercussione nella sua dinamica idraulica.
Tanto che nel Piano Straordinario di Assetto Idrogeologico emanato
dalla Regione Marche con Delibera della Giunta Regionale, n° 2701/2000,
ai sensi della Legge 267/1998 (Legge Sarno), viene evidenziata la
sottrazione all’alveo fluviale di ben sette campate del ponte
ferroviario sul fiume Esino da parte del terrapieno realizzato dalla
Società API! (vedi foto)
Da
quanto sopra esposto la particella di terreno ex 319, generata
catastalmente a seguito del suddetto interramento attuato dalla Società
API, apparteneva comunque al Demanio Marittimo perché generata nella
foce del fiume Esino.
Corre l’obbligo di
evidenziare che ancora una volta i cittadini di Falconara debbono, da
soli prendere le iniziative necessarie per garantire la massima
attenzione e cura a tutela del territorio ed a salvaguardia dei diritti
della comunità.
Le scriventi
Associazioni stanno operando con enormi sacrifici economici e personali
affinché una parte del fiume Esino, e precisamente la sua foce, non
finisca in mano di privati e non venga sottratta al patrimonio pubblico
appartenente all’intera Comunità.
Si rammenta che già
a Maggio del 2002 con la mobilitazione della cittadinanza a mezzo della
“biciclettata” e con un simbolico “assalto” della scogliera lato
API, civilmente si contribuì ad impedire la realizzazione da parte
dell’API della palancolata (barriera di acciaio) nell’alveo del fiume
Esino.
COMITATO 25 AGOSTO
COMITATO DEL QUARTIERE VILLANOVA
COMITATO DEL QUARTIERE FIUMESINO
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