Commento a D.E. STRONG, "Late Hadrianic Architectural
Ornament in Rome", BSR, 21, 1953, 118-151.
La decorazione architettonica dei monumenti primo-adrianei deriva da quella del Foro di Traiano (nello stile della "rinascenza augustea"): l'architrave è coronato da un kyma lesbio trilobato e degli astragali a fusarole e perline dividono le fasce; la cornice presenta la sima e corona lisce, separate da un kyma lesbio continuo, un kyma ionico a lancette e dentelli separati da sbarrette. Questo stesso stile continua ancora sotto Antonino Pio. Sempre in età adrianea compare però anche uno stile completamente diverso, testimoniato dal tempio di Venere e Roma, dal tempio di Adriano e dal suo Mausoleo. Nel primo periodo augusteo erano presenti diversi stili ornamentali, per lo più opera di maestranze asiatiche. Tra il 20 e il 10 a.C. si creò invece uno stile originale, con molti elementi di origine asiatica (ma nel tempio di Marte Ultore la decorazione è di impronta greca). Negli edifici eretti nei primissimi anni del I sec.d.C. lo stile si era pienamente stabilito e negli anni seguenti si andò sviluppando, aumentando la ricchezza della decorazione durante il periodo giulio-claudio per culminare nella elaborata ornamentazione di epoca flavia. A questa segue poi la reazione traiano-adrianea, che si riallaccia al modello del Foro di Augusto, con forme più classiche e severe. Molti elementi della decorazione tardo-adrianea sono invece estranei alla tradizione del I sec. d.C.: è una modanatura ad ovolo a dividere sima e corona; le mensole sono parallelepipede e suddivise in fasce, coronate da una modanatura ad ovolo e non occupano l'intera sporgenza del soffitto; il fregio è a profilo convesso (il primo esempio compare nel tempio di Adriano); l'architrave ha solo due fasce e il suo coronamento si articola in due o tre modanature diversamente combinate. Le decorazioni delle modanature sono inoltre meno variate e lavorate con minore finezza. I confronti per questo stile decorativo si trovano in Grecia e in Asia Minore. In Grecia in questo periodo si ripete la tradizione di origine romana, mentre solo in Asia Minore si era sviluppato uno stile indipendente, che deriva da precedenti già di epoca ellenistica. Il profilo convesso del fregio rappresenta un'evoluzione del profilo ad S (utilizzato soprattutto in Grecia), che si era sviluppato in Siria nel corso del I sec. d.C. È qui che si trovano precisi confronti sia per la scelta dei profili e delle decorazioni, sia per le decorazioni. In particolare si può riconoscere una strettissima somiglianza tra il Traianeum di Pergamo e il tempio di Venere e Roma, che rende probabile la loro progettazione da parte di un medesimo architetto: questi, dopo la caduta in disgrazia di Apollodoro dovette trasferirsi a Roma portandosi dietro le proprie maestranze. Anche ad Ostia sono presenti maestranze asiatiche, che lavorano utilizzando anche il repertorio tradizionale romano, con esiti che rivelano una curiosa mescolanza di stili (per esempio nei capitelli, con intaglio profondo che distingue la costolatura centrale dai lobi, i lobi inferiori stretti e accentuatamente concavi, e con caulicoli lisci e di piccole dimensioni). Questo stile tardo-adrianeo diffuse nuovi motivi nell'architettura romana successiva (che però presenta pochi edifici fino alla "rinascita severiana". In epoca severiana si riprendono e mescolano i diversi stili precedenti, tra cui anche quello tipico dell'epoca flavia. Questa mescolanza di stili continua per tutto il III sec. d.C. e oltre (ma in epoca costantiniana l'uso del fregio convesso sembra dovuto a nuovi influssi dall'Asia Minore). Successivamente diviene comune l'uso di spoliare i monumenti più antichi. In età severiana si prendono a modello tutti gli stili, con un gusto prevalente per quello di epoca flavia. È un esempio dello stile eclettico che si instaura a partire dall'epoca tardo-adrianea. La sima si presenta decorata spesso con un kyma di foglie o un anthemion vegetalizzato oppure girali vegetali. La corona è spesso liscia, ma con il soffitto decorato (con baccellature, anthemia, foglie disposte a squame). Le decorazioni hanno intagli profondi e appiattiti, con forte chiaroscuro ed effetti del lavoro del trapano evidenti. Sono introdotti e adottati molti nuovi motivi. |
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