Commento a H. v. HESBERG, Konsolengeisa des Hellenismus
und der frühen Kaiserzeit, Mainz 1980.
Dalla recensione di LAFFINEUR (L'antiquité classique, 52, 1983, 526-527.) Le mensole appaiono nell'architettura tardo-ellenistica e nell'oriente greco, e il loro uso si sviluppa in Italia in età tardo repubblicana e augustea. La nascita della mensola si individua negli edifici a due piani (architettura pergamena del II sec. a.C. ed edicole rodie), per la necessità estetica di aumentare l'altezza delle cornici del secondo ordine. Dalla recensione di S. WALKER (Gnomon, 55, 1983, 272-274). Lo sviluppo della mensola avviene all'interno della definizione di uno stile decorativo romano, e la forma resta quasi invariata a Roma fino all'età adrianea. Il volume affronta la difficoltà di comprenderne l'origine e di classificare gli esemplari conosciuti nel momento di formazione, ricco di varietà. Gli esemplari conosciuti vengono esaminati prima in ordine geografico (Pergamo, Rodi, le loro aree di influenza, l'Egitto tolemaico e l'Italia). Le variazioni regionali sono significative in Oriente, ma non in Italia, dove piuttosto la funzione dell'edificio tende ad influire sulla sua decorazione. Si esaminano poi le diverse forme delle mensole e infine si presentano le conclusioni. Per quanto riguarda l'origine della mensola augustea l'autore presenta un'opinione discordante da quella dello Strong e del Gros, che ipotizzano la loro derivazione da forme greche utilizzate a piccola scala negli interni delle abitazioni di lusso e poi trasferite in marmo: l'Italia sembra invece trovare autonomamente proprie soluzioni ai problemi costruttivi. La varietà delle forme è spiegabile con il desiderio del committente. Dalla recensione di P.GROS (BonnJahr, 184, 1984, 725-729. Nella prima metà del II sec. a.C. si sviluppa il tipo "pergameno", con mensole parallelepipede prive di decorazione ad eccezione della eventuale modanatura di coronamento e con cassettoni lisci, talvolta con quadrati incavati. Queste cornici sono presenti al secondo piano degli edifici, a sottolineare la linea orizzontale del tetto, e tendono a compensare la diminuzione di volume dovuta alla prospettiva e alle minori dimensioni del secondo ordine. Il tipo "rodio", che compare soprattutto in edicole, presenta invece mensole con profilo incurvato e rigonfiamento anteriore, decorate inferiormente da una solcatura longitudinale (che deriva dalle linee di separazione tra i cassettoni nei soffitti di IV e III sec. a.C.). I cassettoni hanno larghe incorniciature profilate. Lo scopo di questa forma è quello di sottolineare la funzione tettonica in cornici di piccole dimensioni. Nel corso del I sec. a.C. questi tipi sembrano intercambiabili, e vengono utilizzati nelle trabeazioni doriche e ioniche e come coronamento di muri. La cornice con mensole e cassettoni va acquistando lo status di decorazione a sé ma non viene mai impiegata sul coronamento dei templi fino all'età augustea. Sono presenti anche cornici con mensole figurate (che danno motivo per un excursus sulla tipologia dei bucrani). Nel II sec.a.C. le "Sparrengeisa" sono presenti solo in Egitto, a Cipro e a Cirene, mentre sono solo sporadiche in Occidente. Al contrario di quanto affermato da Delbrück sono generalmente di piccole dimensioni. Si trovano sia con trabeazioni doriche che con cornici a dentelli. Non sembrano accettabili interpretazioni puramente decorative o funzionali di questa forma: si tratta di elementi nuovi, creati per sottolineare il valore plastico delle trabeazioni alte, in un periodo fortemente innovativo. Dalla recenzione di P. PENSABENE (ACl, 37, 1985). Il volume affronta i problemi della determinazione delle forme locali nel periodo ellenistico, delle copie e trasformazioni dell'età repubblicana in occidente, e dei cambiamenti dei modelli ellenistici in epoca augustea. Le cornici con mensole compaiono più o meno contemporaneamente nella prima metà del II sec. a.C. in diverse località del Mediterraneo orientale: mensole "pergamene", costituite da piatti blocchi squadrati e privi di decorazione sono presenti per tutto il II sec. a.C., mensole "rodie" e mensole "egizio-tolemaiche": queste ultime rimangono invariate anche in epoca imperiale, mentre i primi due tipi vanno lentamente assimilandosi. La loro funzione si sviluppa come terminazione superiore dell'edificio, ma le forme sono mutevoli e sono presenti impieghi diversi: per tutta l'età ellenistica manca uno sviluppo unitario. In Italia le prime cornici con mensole compaiono nella seconda metà del II sec. a.C. Le possibilità di impiego si vanno poi moltiplicando e si creano tipi nuovi. Rimane presente la distinzione tra monumenti pubblici e architetture private. In età imperiale sono assunti diversi elementi decorativi e la loro funzione di ornamento terminale ne consente l'impiego anche al di fuori di vere e proprie architetture. In età augustea si sviluppano nuovi profili: la forma rodia o orientale, il tipo elaborato nel tempio di Marte Ultore, e la forma con profilo ad S del tempio della Concordia. |
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