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La decorazione architettonica romana




Commento a A. FROVA, Luni, Parma, Velleia - Ricerche sulla
decorazione architettonica romana,
Milano 1968.

Le ricerche sulla decorazione architettonica dell'Italia settentrionale hanno portato, attraverso una serie di quadri parziali, a intravedere un complessivo quadro storico-economico, e una presenza di scalpellini continua nel tempo. Le problematiche aperte riguardano gli apporti di influssi esterni e il loro adattamento alla tradzione e al gusto locali. L'indagine dovrebbe inoltre essere allargata ai committenti e al loro livello economico e culturale, data la dipendenza dell'architettura dal potere economico e politico.
In epoca repubblicana la decorazione architettonica della Cisalpina viene attuata da numerose maestranze itineranti; in epoca augustea compare l'utilizzo del marmo.
In epoca flavia maestranze innovatrici si rifanno a modelli augustei: provengono forse da Roma, ma con la partecipazione di esecutori anche locali, oppure si tratta di un'evoluzione nel tempo degli ateliers locali, dovuta ai lunghi tempi di esecuzione.
Nel periodo severiano la "rinascenza flavia" si esplica nella copia: stilisticamente ci sono grandi affinità con Roma, ma la tecnica dello "scalpello piatto" è riscontrabile soprattutto nell'Italia settentrionale.





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