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Il capo, il gregario e lo sbandato
di Pietro Bondanini

Chi comanda, chi segue e chi lascia

 

Si sa che dal carattere nasce il temperamento, l'indole, l'attitudine nei rapporti interpersonali, quindi, l'educazione deve tener conto di questo elemento essenziale che segnerà per sempre la vita del figlio.

Non parlo di cultura o di mestiere, ma, innanzi tutto, di uno degli aspetti fondamentali del carattere umano che fa assumere alla persona il suo ruolo sociale decisivo: l'attitudine ad esser leader o gregario e l'educazione per questo aspetto assume una rilevanza essenziale.

Infatti, un buon educatore, con sapienza ed amore, insegna al pupillo a saper esser leader o gregario, ovvero ad aver coscienza delle proprie capacità orientandolo alla valutazione del rischio e, soprattutto, sviluppando il suo senso critico per rendere ottimali le sue scelte quando sarà adulto.

Leader in cosa ed il gregario di chi sarà appunto la scelta più difficile della vita: tanti scelgono di essere gregari, altri, invece, si ostinano a voler fare i leader a tutti i costi ed i più pensano solo a procurasi i mezzi per il proprio benessere.

Stalin e Hitler furono ottimi leader come anche i loro rispettivi gragari, tra questi ultimi Beria e Himmler. Penso che nessuno oggi, salvo qualche malato d'insana nostalgia, vorrebbe generare un figlio come uno di loro!

La pericolosità di questo genere di persone consiste nel fatto che diffondono false ideologie per ottenere, con la promessa di felicità e benessere, un forte consenso dalla massa di scontenti. Creato il consenso, la promessa non è mantenuta, ma il potere sì, mentre gli scontenti si debbono accontentare con l'altenativa di finire nei campi di concentramento.

Concludo col dire che noi siamo tutti un po' leader, un po' gregari di qualcuno ma tutti pensano al proprio benessere; quindi, occhio nell'individuare nel prossimo la leadership e la fondatezza dei discorsi sugli argomenti trattati!

Seguire un'ideologia sbagliata, prima o poi, da gregario si sprofonda tra gli sbandati unitamente a chi non è stato nè l'uno, nè l'altro. Dallo sprofondo la risalita è molto difficile e questo è prevalentemente compito delle nuove generazioni.


Nel capitolo "Cosa e Come" ho concluso che in tutte le forme di comportamento esiste una misura in base alla quale le nostre azioni possono essere valutate: l'etica.

Per percepire il significato dell'etica e quale ne sia la misura, ritengo necessario porre qualche altro accento sullo sviluppo della personalità dopo il percorso pedagogico disegnato dalla famiglia e dalla società che si conclude appunto con la produzione di leader, di gregari e di sbandati, così come figura nel capitolo precedente.

La parola "sbandato" richiama chi non appartiene più ad una "banda" o, per una ragione qualsiasi, non ne fa più parte.

A mio parere questo è dare un significato riduttivo alla parola: riduttivo perchè "banda", nel linguaggio comune, si associa a raggruppamenti di persone che agiscono con scopi asociali, mentre allo "sbandato" vorrei dare particolare risalto al significato di chi ha perso l'orgoglio di avere un'appartenenza e un'identità specifica sulla quale fondare il proprio progetto di vita.

Quindi, lo sbandato, può definire l'ex appartenente ad un'associazione benemerita o criminosa, oppure genericamente, l'ignavo ovvero chi, per mancanza di fede in qualcosa, è perennemente indeciso sulle scelte da compiere.

Quello dello sbandato è una situazione psicologica che si acquisisce nel provare un senso di inedia nel proseguire sulla strada del proprio progetto di vita, nel non saper porre in atto quanto occorre per riavviarsi oppure nel non saper usare la forza ed il coraggio necessari per far seguire alla propria vita un percorso diverso da quello progettato in precedenza.

Anche chi si lascia vivere alla giornata coltivando solo incontri occasionali è sbandato come chi non ha mai saputo effettuare una scelta per dare una dimensione alla propria vita.

Ma sbandata è la persona e non il gruppo cui appartiene. Un'associazione di sbandati non esiste perchè lo sbandato è incapace di organizzarsi.

La banda, invece, è un gruppo di persone organizzate in modo simile al branco di lupi o a un gregge di pecore.

Il componente di una banda segue il più capace per conseguire un fine comune, condividendo il rischio di ogni azione commessa da ognuno dei suoi componenti; questa regola vale anche per tutte le altre forme associative: dal partito al sindacato, dalla società costituita per fini di lucro, alle confraternite per opere assistenziali.

Il tutto sta nel capire quando un forma associativa si costituisce in banda.

Cosa sono quei partiti guidati da persone che calpestano la libertà del proprio popolo per mantenersi al potere?

Cos'è quel sindacato che incita i propri i propri iscritti a scioperare per ottenere risultati insignificanti o lesivi contro il loro stesso interesse?

Cos'è quella società per azioni i cui soci rubano nella loro stessa impresa a danno di altri soci?

Cosa sono quelle organizzazioni che raccolgono denaro pubblico e privato per commettere arricchimenti illeciti?

Sono tutte bande costituite da delinquenti, da una parte e da persone che subiranno l'onta di essere tradite e vittime per esser vissute nell'illusione posta in essere da questi stessi delinquenti!


Roma, 27 ottobre 2004
Revisione del 9 luglio 2006


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