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Di viaggi e di viaggiatori...

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  Avete allacciato le cinture, gente ? Ed allora rock'n'roll ! Milano-Cagliari, 25 ottobre 1998.

Ore 08.20
Cominciamo con il tassista, mai stato a Malpensa "Ma dobbiamo andare al terminal 1 o al terminal 2 ?"
"Guardi, non che noi se ne sappia di più... "
"No, perché i due terminal sono ben distanti, e se occorre tornare indietro perdete un bel po' di tempo..."
"Guardi, provi a seguire questa coda di macchine.."

Ore 09.00
L'idea del seguire la coda si rivela giusta: arriviamo al terminal 1 ed effettivamente il nostro aereo sembra partire da lì. Nel contempo due turisti disperati "Guardi, ci hanno portato qui ma dobbiamo andare al terminal 2..."
"Non posso fermarmi, signori; non ho ancora l'autorizzazione, mi multano..."
"Gliela paghiamo noi, la multa ! Ma per favore, ci porti al terminal 2..."

Comincio ad avvertire un sentore di caos montante.

Nell'ingresso un putiferio di file per i check-in, ognuna che finisce ad un terminale sormontato da schermo TV con l'immagine della compagnia gestita. Comincio a chiedermi perché ogni tanto l'immagine si modifichi, come se i check-in per le compagnie fossero fatti a tempo "Adesso e per 15 minuti facciamo Lufthansa, poi vediamo..."
La mia compagna di viaggio fa il check-in. L'aereo per Cagliari, con partenza prevista alle 09.55, risulta già essere in ritardo, con partenza stimata per le 11.15. In compenso, nessuno riesce a dirle da quale porta avverrà l'imbarco.
Dopo 10 minuti faccio il check-in sullo stesso volo, e stavolta compare l'imbarco: A08. Alle 09.30 aggiornano i tabelloni, ed il nostro imbarco è spostato alla porta A13. Però mi hanno dato una spillina in omaggio, a me; alla mia compagna di viaggio no. Continuo a provare un sentore di disastro imminente, in particolare quando vedo gli operatori dover utilizzare i telefoni dei colleghi perché i loro non funzionano. Non funziona neanche un telefono a scheda, in un gruppo di tre telefoni. Hanno aperto lo scalo oggi...

Ore 10.30
Passiamo il controllo del metal detector ed entriamo nella zona degli imbarchi. L'altoparlante annuncia il nuovo imbarco alla porta A22, mentre i tabelloni continuano ad indicare la A13. Tutte le boutiques sono aperte e funzionanti, non lo sono però i bar, dato che solo alcuni sono aperti.
Improvvisamente l'annuncio che per carenza di bus navetta per gli aerei, le partenze per Olbia, Catania e Cagliari vengono ritardate senza indicazione di orario.

Ore 11.45
Viene chiamata la polizia aeroportuale per calmare un paio di esagitati che cominciano ad inveire ed agitarsi parecchio. Scendono anche un paio di operatori TV con telecamere, qualche dichiarazione a furor di popolo, battimani e "Così si dice !" "Bravo !" e via così.
Cerco un telefono per avvisare che tardo, e scopro che, passato il controllo del metal detector, non esiste un telefono in tutta la zona degli imbarchi. Meglio, ce ne sono due, a carta di credito, per le intercontinentali o intergalattiche, devo ancora capire: provo a barare ma il prefisso di Cagliari è così poco esotico che "l'operazione non è consentita. Nessun addebito verrà caricato." La mia compagna di viaggio mi presta il suo telefonino, e scopro che se faccio io il numero la connessione non c'è, così la poverina deve pure farmi da centralinista (con lei funziona, il telefonino ! E poi dicono che li odio...)

Ore 12.30
Processioni di passeggeri alla disperata ricerca di qualcosa da bere e da mangiare. Lunghe file ai pochi bar in attività. Telefonini a trillare che sembra di essere in un flipper.

Ore 12.45
Finalmente l'imbarco sul bus navetta. Partenza. Scopro che l'autista non sa dove l'aereo sia parcheggiato, altrimenti non mi spiego la persona al suo fianco che, radiotrasmittente alla mano, gli da le indicazioni durante la guida. La navetta attraversa l'intero parcheggio del terminal e si dirige, lungo un stretta stradina, verso il parcheggio velivoli della vecchia aerostazione. Ebbene sì, e' vero: noi eravamo al terminal 1, l'aereo era al terminal 2.

Ore 13.00
Si prende posto, tra le solite incivili scene di maleducazione verso il personale di bordo, sul velivolo. Mancano alcuni passeggeri: si scopre che si sono allontanati dall'aerostazione rinunciando al viaggio. Il personale a bordo ovviamente non può saperlo, quindi li si aspetta fino a quando qualche passeggero non fa presente la cosa. Altri controlli e siamo pronti per partire.... se solo la torre di controllo si degnasse di inviare i documenti di volo al pilota. Nel frattempo due cani rompono le gabbie e scappano. Sempre nel frattempo dato che l'orologio continua a camminare, perdiamo via via tre "slots" per il decollo e ci mettiamo ad aspettare il quarto. Le hostesses passano acqua e biscotti, tra gente che, pasciuta dal mattino, fa del suo meglio per rappresentare "la zattera della Medusa" o l'assedio di Stalingrado. Continuo a rigirarmi la spillina tra le dita...

Ore 14.15
Incredibilmente, motori a palla e decollo. Ho la fortuna di avere al mio fianco una hostess, che scoppia dalla voglia di dire quello che ha visto oggi: segue un parziale resoconto.
"È dalle 4 del mattino che sono in piedi. Siamo arrivati da Firenze e siamo atterrati anche in leggero anticipo. Ci hanno fatto fermare in mezzo alla pista perché non ci avevano assegnato un parcheggio. poi ci hanno mandato al terminal 2 e lì non c'era la navetta per i passeggeri. E' arrivata dopo dieci minuti, ed abbiamo scaricato la gente. Poi nessuno ci ha più detto niente, ma dopo un'ora è arrivata una navetta per lo scarico dei passeggeri. Ma li abbiamo già scaricati un'ora fa ! Allora arrivederci ! Dopo un'ora ne è arrivata un'altra, e cercavano ancora i passeggeri ! La terza navetta è arrivata dopo un'ora ancora, e li ho bloccati direttamente dalla scaletta: passeggeri niente ! Finiti !"
"Non hanno tracciato i parcheggi ed i sentieri, e gli aerei arrivano senza sapere dove posteggiare. Figuriamoci lo smistamento dei bagagli e dei passeggeri, e poi le navette non sono in numero sufficiente. Come se non bastasse i dispositivi a terra per l'imbarco e lo sbarco non funzionano: non sono mai stati collaudati ! I passeggeri hanno dovuto usare le scalette di terra, per salire sugli aerei...
"

Ore 15.45
Malgrado il mio scetticismo, arriviamo a Cagliari. Auguro buona fortuna alla hostess con la quale ho chiacchierato un po', perché io sono arrivato, ma lei deve ripartire e deve tornare alla Malpensa...

Quindi, se vedete in TV o sentite alla radio il presidente della società aeroportuale che parla di "... lievi disservizi" ad inficiare "...il positivo risultato di 350 movimenti" (e vorrei vedere, ad aeroporti chiusi e traffico convogliato tutto su Malpensa, come mai avrebbero potuto non avere tanti movimenti) e che "...conto che nei prossimi giorni tali disservizi saranno eliminati..." .... sarò scettico, negativo, quelchevoletevoi, ma non gli credo. perché "qualche giorno" non basta per tracciare i parcheggi e le linee di rullaggio, non basta per collaudare i "fingers" per i passeggeri, non basta per installare i telefoni, non basta per terminare l'addestramento del personale ("Scusi, dove potrei trovare... " "Guardi, non so, è il primo giorno che lavoro qui !"), non basta per costruire la corsia di emergenza lungo l'autostrada che occorre prendere per arrivare a Malpensa.

Poi è stato solo il raccontare la storia ai miei ed a mia moglie, increduli e stupefatti "... in effetti, in TV hanno parlato di qualche ritardo..." "Sì, ma è sulla quantificazione che non sarei proprio d'accordo..."

Ah, la spillina: volevo farla vedere (come non condividere tale gioia, nel possesso di sì prezioso manufatto ?). Ma è svanita, sparita dalla mia tasca; forse fatta della stessa sostanza dei sogni di gloria di una trionfale inaugurazione, ben più discreta e vergognosa di chi presuntuosamente pontifica sui "lievi disservizi", si sarà nascosta da qualche parte per non farsi vedere; povera, lei sì incolpevole, spillina...

25 ottobre 1998
 

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