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Caro diario...

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  Esistono circostanze, come una frattura, che invalidano temporaneamente persone a noi care.... e così mi sono ritrovato improvvisamente a fare l'ometto di casa, oltre che il cuoco di casa. Andrebbe anche bene, se la cosa non fosse stata contemporanea ad un cambio di lavoro ed alla preparazione di un trasloco... Insomma, più che un racconto, una specie di psicoterapia sdrammatizzante...  

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  Evidentemente non ero geneticamente previsto per fare l'infermiere. Troppo tonto.
Altrimenti, alle due del mattino, non avrei provato a sollevare la schiena di mia moglie (detesto profondamente la lingerie gessata; in bendaggio gessato, intendo) con un solo braccio, e per di più quello sinistro, il più debole. Ora sono il fiero portatore di una contrattura muscolare alla spalla sinistra. Almeno, adesso, a seconda dei movimenti, studio astronomia...

Sconfitti, dopo dura battaglia, i terribili nemici dell'igiene in bagno. Pubblicità mendace: dopo averne vista un po', per capire come funziona la cosa, apro il flacone, lo piazzo per terra di fronte alla vasca da bagno e mi metto lì ad aspettare Mastro Lindo schizzare fuori dal flacone per dare spettacolo (ad orologio, dovrebbe farmi un bagno brillante come una vetrina di gioielliere in circa quindici secondi)... tze', hai voglia ad aspettare. Alla richiesta di chiarimenti, dice che per contratto (questioni di immagine, mi fa) certe cose le fa solo per casalinghe venticinquenni di gamba lunga e tornita, chiappette tonde e poppe sode. Al pelatone evidentemente sfugge che bicipiti e pettorali possono, appunto, far colpo su ben altra gente che non sull'anello di congiunzione tra l'ingegnere ed il lottatore di wrestling d'antan... preso e sbatacchiato nella vasca da bagno, trattato a cenci in faccia come un cencio, devo dire che il suo lavoro, dopo, l'ha fatto e per benino. Il bagno brillava anche più del suo testone... Capisco anche che per gli uomini del marketing possa essere traumatica l'apposizione sui flaconi di una etichetta tipo "Il ragazzo è intelligente ma non si applica. Da solo.", però qualche associazione di difesa dei consumatori, invece di rigarmi i cosiddetti con Tex Willer e la sua corruzione dei giovani a suon di sigarette ed alcool, potrebbe pure occuparsi di queste pubblicità non completamente veritiere. E per fortuna, per restare a Tex, che la storia della montagna di patatine fritte è passata sottogamba, altrimenti mi saltavano fuori con il colesterolo e l'alimentazione mediterranea. La mente vacilla....
Tucson, sole cocente, la main street, sabbia e calcare nell'aria, la porta della locanda si chiude dietro i passi degli stivali impolverati.... "Ok, pard. È stata una bella tirata, fin qui !" "Puoi dirlo, vecchio satanasso !" "Ma adesso... ehi, oste ! Due spaghetti al pomodoro crudo ed olio d'oliva ! E due bei boccaloni di minerale non gasata ! Che dici, vecchio mio ?" "Fantastico ! E nel mio piatto, uno spicchio d'aglio tritato, ed una montagna di prezzemolo crudo !"
E meno male che i due non bazzicano, almeno nelle pagine dei fumetti, certe case accoglienti e tolleranti...

Iniziato ai misteri orfici del bucato in lavatrice. Sembra facile, ma... poi si scopre che ogni brava massaia ha la sua ricetta personale per il mix di detersivi da caricare (due cucchiai di questo, una tazzina di questo e una tazzina e mezzo di quest'altro). E poi il pretrattamento dei colli delle camicie, per dire; esistono misteriose ricette tramandate solo a voce, per detersivi casalinghi dalle mirifiche virtù, quelle cose che fanno veramente la differenza nello sciorinare il bucato, quando si tratta di accecare la vicina di casa con il riverbero delle lenzuola... (in realtà, credo che certe cose funzionino solo per villette unifamiliari belline belline con giardino bellino bellino sempre pulito e staccionata fresca di imbiancatura. Capito mica come funzioni lo sciorinare il bucato dal balcone di un quarto piano di condominio in mezzo al traffico. Più che altro perché in mezzo ai fumi del traffico il riverbero delle lenzuola si vede pochino).

Domani, fine del corso di meditazione zen e poi lui ! il ferro da stiro ! Per intenderci, la patente l'ho presa a quasi trent'anni, intimorito dal fatto che le auto normalmente presentassero tre pedali a fronte di due soli piedi. "Ma per carità, ma non si preoccupi: è una fesseria, frizione, marcia e poi via !" Questo le persone che la macchina la portavano dall'età dei diciotto, e posso anche capire che la bella in camporella a portarcela in macchina fosse tutt'un'altra cosa, ma io, invece... a diciott'anni, onestamente, un virtuoso delle passeggiate a piedi (e poi, a dirla tutta, 'sta storia dei due piedi per tre pedali sto ancora aspettando che me la spieghino). L'opportunità di una patente sorse dopo il matrimonio, quando scoprii che portarsi un armadio metallico o una bombola di gas a spalla per mezza città poteva rappresentare non solo un sistema di trasporto veramente ecologico ma anche una pratica corsia preferenziale verso un'ernia del disco... quindi il ferro da stiro, nella sua semplicità e nella sua assenza di una qualsiasi cosa anche lontanamente somigliante ad una tastiera, incute quel certo non so che di timore, di paura dell'ignoto... Da quel che si vede in giro, ad un semplice tocco di tasto corrisponderebbero scarichi di vapore da centrale termoelettrica, da bagno turco; a me finora sono riusciti solo dei fiati da passerotto in inverno... sopravviverò anche a questa se è vero che nella Legione Straniera, se le stirano da soli, le camicie, tojours aux ordres, mon général...
 

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  Stiratura camicie. Le mie camicie, per la prima volta. Un'esperienza fantozziana-felliniana-topologica...

Fantozziana: vado lì ed apro l'asse da stiro... "embe' ? Forse che non la si apre anche noi, l'asse da stiro, per stirare ?"
Perché, a voi vi si smonta in mano ? A me sì.... mi sono ritrovato con l'asse da stiro nella mano sinistra, con il rivestimento isolante nella destra e con lo sguardo perso nel vuoto tra le mani: saltati contemporaneamente tutti i legacci (non venitemi a dire che è impossibile: lo so. Ma ieri la logica era in sciopero...). Ovviamente negozi chiusi e fettucce assenti nel cestino da lavoro. Mi soccorre, innato, lo stellone italico: "Raimondo ! lo spago per l'arrosto !" e, brancati spago ed ago da materassaio cucio rapidamente il panno all'intelaiatura dell'asse...
Lo spago ha rotto la cruna dell'ago. Calma, lo ripeto: lo spago (lui) ha rotto (lui) la cruna di un ago da materassaio. Metallurgicamente impossibile, ma ieri la scienza dei metalli era in riunione da qualche altra parte...
Agnimodo, con un nuovo ago da materassaio riesco a mettere insieme panno ed asse da stiro. Il ferro è attaccato, la caldaia è piena d'acqua, la radio è accesa, rock'n'roll ! gente, si parte...

Esperienza felliniana... d'accordo, ammetto di preferire il taglio largo a quello aderente, e posso anche capire che un taglio largo, su di me, presenti insolite implicazioni commerciali ("Guardi, con lei, a questo prezzo non gliele potremmo dare; siamo in perdita solo con il materiale..."). Ma tanta stoffa.... mai immaginato che ce ne fosse tanta, in una camicia. Ogni volta che la stendevo sull'asse per stirarne un pezzo ce n'era altrettanta che cadeva per terra da ogni parte. Stendevo la camicia per spostarla e di colpo mi si gonfiava una vela, una randa, uno spinnaker, ed io, Acab, sul ponte a cercare la mia Moby Dick tra gli spruzzi... maledicta ! gli spruzzi ! Sbagliato ancora il bottone sul ferro, quello del vapore è a sinistra, quello per l'acqua è a destra (e poi: perché il vapore viene erogato verso il basso e l'acqua invece viene spruzzata orizzontalmente ? Non per me, ma per spiegarlo ai libri inzuppati più volte, ieri sera...).

Topologica. Eddai, se uno prende una superficie piana (un pezzo di camicia) e la adagia su un'altra superficie piana (asse da stiro), e poi ci poggia sopra un'altra superficie piana (piastra del ferro da stiro), cosa succede ? A voi non so, a me saltava fuori una piega. Ovunque e comunque, anche in punti dove per me è topologicamente impossibile che ci sia la stoffa per creare una piega. Ma tant'è, ieri la topologia sarà stata a congresso...
Comunque il risultato non è malaccio, anche grazie alla stagione che invita all'uso dei maglioni a maniche lunghe :-) Vero che per otto camicie ho riempito la caldaia del ferro tre volte, impiegando mediamente un quarto d'ora a camicia, ma insomma, chiedo solo il tempo di farmi la mano...

...o di lanciare la moda del pratico saio in tela di iuta, molto new age, monastico-minimalista, soprattutto non-stiro !

gennaio 1999
 

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