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  Ancora una volta, quanto segue vorrebbe essere soprattutto un tributo a "Annals of Improbable Research" ed allo spirito che li ispira.  

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Sulla natura e sull'utilizzazione di meccanismi di visualizzazione del flusso temporale: una analisi condotta all'interno di aziende di tipo terziario ad indirizzo meccanico.

  L'oggetto della ricerca in questione si è presentato in prossimità della scadenza dell'anno corrente, vista la generale confusione nella definizione di "fine millennio" purtroppo riscontrata in un numero statisticamente rilevante di comunicati. Benché sia ormai evidente che la fine dell'anno corrente rivesta un significato particolare solo in virtù della modificazione contemporanea di tutte le cifre costituenti il numero esprimente l'anno in corso (perlomeno, nella rappresentazione numerica normalmente accettata nell'emisfero occidentale), la persistente confusione ha generato uno spunto di ricerca ritenuto degno di approfondimento: assumendo per scontata una corretta comprensione dell'uso di tecniche di misurazione temporale, quali fattori possono contribuire alla loro applicazione secondo modalità non conformi alle specifiche ?

Data l'estensione del campo, si è ritenuto opportuno restringere la ricerca ad un'area statisticamente significativa, benché di entità numerica ridotta; comunque tale da consentire una analisi sufficientemente sistematica per l'ottenimento di risultati accettabili. Si e' deciso pertanto di restringere il campo di indagine al settore dell'industria terziaria di trasformazione meccanica, restringendo ulteriormente il campo alle aziende di dimensioni piccole e medie. Tale definizione è solo parzialmente limitativa dal punto di vista della correttezza dei risultati ottenibili: si è infatti rilevato sul campo che tale entità numerica costituisce un limite oltre il quale è difficile procedere sistematicamente all'analisi di tutti i sistemi di rappresentazione grafica del flusso temporale(1).

Nel seguito verranno correntemente utilizzati termini quali "anno" e "mese" per i quali verranno implicitamente assunti i significati adottati nell'emisfero occidentale: definito come "anno" il periodo di tempo necessario perché la Terra possa effettuare 1 (una) rivoluzione intorno al Sole, "mese" viene definito come la dodicesima parte di tale intervallo temporale.
Tale divisione è funzionale e non reale, dato che nell'emisfero occidentale i mesi costituiscono elementi di lunghezza temporale variabile; questo però, vista l'utilizzazione meccanicistica avuta dal termine nella ricerca in oggetto, non inficia la validità dei risultati ottenuti.

Il lavoro sul campo è consistito fondamentalmente nella raccolta dei seguenti dati:

  1. esame della natura fisica del dispositivo di visualizzazione del flusso temporale (morfologia del dispositivo);
  2. esame dell'interazione tra dispositivo ed ambiente circostante (locazione del dispositivo);
  3. esame dell'interazione tra dispositivo ed utilizzatore (fruizione del dispositivo).

Di seguito vengono esposti i risultati delle analisi condotte sui dati raccolti secondo la metodologia presentata.

Morfologia del dispositivo.
Il dispositivo in questione, nella quasi totalità dei casi, è costituito da fogli di carta collegati tra loro in modo da consentire ad ognuno di essi, mediante meccanismi normalmente o di ablazione o di rotazione intorno ad un dorso (in linea di massima incollato o spiralato), una piena esposizione alla visuale diretta.
In linea di massima la visualizzazione adottata presenta l'andamento temporale di un singolo mese per ogni foglio, anche se non mancano soluzioni grafiche che vedono la presentazione simultanea di due mesi per singola pagina(2). Spesso la carta utilizzata è di tipo patinato, cosa che sembrerebbe voler aggiungere alla valenza intrinseca (capacità di visualizzazione del flusso temporale) anche una valenza "di oggetto" direttamente legata alla qualità della manifattura. A questa si aggiunga anche il frequentissimo ricorso all'impiego di fotografie, che vanno ad aggiungere valore sia dal punto di vista della manifattura che, soprattutto, dal punto di vista della fruizione dell'oggetto stesso. Come sarà infatti esposto più compiutamente nel seguito, sembra evidenziarsi, dalle osservazioni sul campo, un predominio della valenza grafica a svantaggio della valenza d'uso.
Negli esemplari esaminati che maggiormente presentano tale caratteristica, la regione topologicamente dedicata all'immagazzinamento delle informazioni necessarie alla rappresentazione del flusso temporale risulta addirittura essere confinata in aree periferiche del foglio, quasi nascosta e sovrastata dall'elemento grafico.

Locazione del dispositivo.
Un risultato interessante scaturito dall'osservazione sul campo è che, contrariamente a quanto potrebbe pensarsi, un numero statisticamente rilevante di tali dispositivi è dislocato in posti non direttamente fruibili visivamente. Viene pertanto a mancare una diretta componente d'uso, dato che l'osservazione richiede a questo punto una attività esplicita, quale ad esempio l'apertura di un armadietto o una parziale circonduzione intorno a strutture murarie quali pilastri e tramezzi.
La causa che può portare a tale mascheramento visivo non è stata ancora chiarita completamente, ma alcune scuole di pensiero vorrebbero vedere in essa un significato iniziatico utilizzato in riti di passaggio particolarmente diffusi in particolar modo nelle comunità maschili. La sistematicità dell'osservazione impedisce di pensare ad una casualità dell'evento; le possibili cause, rientrando nel campo della fruizione diretta del dispositivo, vengono trattate nel seguito. In effetti si è rilevata una fortissima correlazione tra natura della locazione e modalità di fruizione del dispositivo, correlazione che viene indicata come possibile soggetto di ricerca per un successivo studio.
Una ulteriore osservazione emersa dall'esame sul campo mostra delle modificazioni interessanti negli elementi grafici utilizzati: nel caso di esposizione in ambienti dirigenziali le fotografie utilizzate sono normalmente incentrate su scene a carattere agro-pastorale-bucolico o evasione-spiaggia tropicale, con un notevole ricorso a tecniche di elaborazione grafica quali "flou" o riduzione della tavolozza cromatica in scala di grigi (spesso si ricorre anche a forti sgranature, quali a voler caricare l'immagine di valenze artistico-pittoriche). Via via che si passa ad ambienti caratterizzati da sempre maggior presenza di personale addetto ad attività manuali, i soggetti delle foto si modificano ed assume fortissima rappresentanza la figurazione femminile, spesso in ambientazioni riproducenti quelle degli ambienti di lavoro nei quali il dispositivo viene fissato. In questi casi il ricorso alle tecniche di elaborazione grafica è ridotto al minimo se non addirittura del tutto soppresso, mentre riveste primaria importanza la perfezione della messa a fuoco e la cura della resa del dettaglio. Tale cura si evince in particolare, quando i soggetti ritratti fanno uso di tecniche di protezione del tessuto epiteliale di rivestimento, nell'impiego sistematico di specifici prodotti di trasformazioni terziarie di filati (prevalente l'impiego di colori quali il nero ed il rosso, con una certa percentuale di impiego di filati bianchi ed una ridotta adozione di altre tonalità cromatiche).
La specificità di tali prodotti consisterebbe, ad una prima analisi, nella lavorazione adottata, normalmente molto elaborata, e nella contemporanea impressione di "assenza" presentata da tali manufatti, tipicamente di dimensioni piuttosto ridotte e sempre dotati di una certa trasparenza piuttosto che della compattezza e solidità che ci si potrebbe attendere da un dispositivo di protezione della cute.
Si prevede e si auspica di approfondire ulteriormente tale analisi, dati i promettenti sviluppi che sembrano trasparire in tale settore(3).

Fruizione del dispositivo
L'esame delle tecniche di fruizione evidenzia, come precedentemente indicato, un meccanismo di esame collettivo piuttosto che individuale. Diviene quindi abbastanza semplice ipotizzare un meccanismo connesso con riti di iniziazione, e l'ipotesi viene suffragata dall'esame dei comportamenti tipici rilevati.
La fruizione viene normalmente innescata da un meccanismo di richiamo, incentrato in genere su frasi del tipo "Chissà che giorno è oggi ?" Che tale frase, o frasi ad essa assimilabili, possano essere viste come meccanismi di richiamo piuttosto che come reali domande si evince dal fatto che tali richiami vengano lanciati più volte nell'arco della giornata, e con frequenza maggiore negli ultimi mesi dell'anno in corso e nei primissimi mesi del nuovo anno, in corrispondenza con gli upgrade applicati all'hardware di visualizzazione.
In risposta al richiamo primario, segue normalmente la formazione di un capannello di fruitori, nel quale è evidenziabile una ulteriore serie di comportamenti tipici del rito iniziatico. La consultazione del visualizzatore non si ferma infatti alla sola analisi del foglio relativo al mese in corso, ma si estende normalmente anche a tutti gli altri fogli, quasi a ricercare una assicurazione, dalla presenza degli stessi, dell'esistenza stessa dell'anno in corso. Le implicazioni filosofiche connesse a tale pratica sono evidentemente profondissime e fortemente radicate nella psicologia umana; anche se non è possibile non segnalare una interpretazione completamente differente, che vedrebbe tale pratica direttamente correlata con l'espletamento di mioesercizi a livello oculare(4).
Ulteriore conferma della natura iniziatica della pratica appare dalla reiterazione di formulazioni verbali di tipo augurante, con le quali il formulante sembra invocare salute e forza verso la propria zona lombosacrale. È infatti evidentemente impossibile garantire la continuità di prestazioni dichiarata in assenza di uno stato di forma meno che ottimale per quanto concerne tale regione; anzi, non è infrequente (e qui subentra evidentemente una valenza di natura apotropaica) una dichiarazione di prestazioni che spesso si spinge al di là delle potenzialità umane, dichiarazione che spesso si arricchisce di connotazioni linguistico-acrobatiche tese ad evidenziare la vitalità e la fantasia del soggetto invocante. Occorre anche specificare che tali reiterazioni verbali vengono espresse solo in caso di presenza, nelle fotografie riportate, di figurazioni femminili, mentre risultano completamente assenti nel caso di rappresentazioni paesaggistiche; in questi casi la drastica diminuzione evidenziata nella frequenza della fruizione del dispositivo rafforza l'ipotesi di un impiego a scopo iniziatico-rituale piuttosto che di osservazione del flusso temporale. Scuole di pensiero di estrazione radicale-estremistica propugnerebbero addirittura l'eliminazione completa della visualizzazione dei dati relativi alla rappresentazione temporale a favore di una completa occupazione della pagina da parte dell'elemento iconico, anche se in questo caso si assisterebbe ad una completa snaturazione del dispositivo di visualizzazione, relegando alla sola valenza iconica l'utilita' di tale oggetto.

Conclusioni
Nelle aziende terziarie ad indirizzo meccanico è stato possibile osservare una notevole diffusione di dispositivi di visualizzazione di flusso temporale, sistematicamente utilizzati dal personale ed inoltre facilmente reperibili. I dubbi sulla definizione di "fine millennio" che continuano a sussistere sembrano non derivare, per l'appunto, dalla indisponibilità degli strumenti di cui sopra ma ad una loro utilizzazione che si è via via evoluta da una semplice fruizione meccanicistica ad una fruizione più di natura iniziatica e rituale, slegata dall'originale significato.
 
  Ringraziamenti

Ancora una volta il supporto morale del gruppo di ricerca MEETINGPOINT di MC-Link è stato insostituibile, sia per gli incoraggiamenti che per i contributi, sia in area che in chat.
Sempre imperituro grazie per i suggerimenti ed i contributi :-).

Si desiderano inoltre ringraziare le maggiori case editrici italiane ed internazionali di mensili per il loro ricchissimo contributo alla produzione dei dispositivi di visualizzazione di flusso temporale.
Che l'editoria sposi una branca così particolare della ricerca con tanto entusiasmo è cosa che fa ben sperare per la prosecuzione della ricerca, sempre nella coscienza che la fatica e l'impegno profusi saranno comunque ricompensati dalla conoscenza acquisita :-)

Ancora una volta è doveroso ringraziare, per il grande supporto morale: Frank Zappa, Frank Miller, Alan Moore, il ten.col. Al "Spawn" Simmons, PK, lo staff editoriale e tutte le modelle di "Penthouse".
 
  Bibliografia e riferimenti:
(1) R. F. Spada "Il calendario come perifrasi", Guinness University, 1998
(2) R. F. Spada "La perifrasi come perifrasi", Guinness University, 1998
(3) R. F. Spada "Lingerie femminile e transizione del millennio", Schwein Ed., 1999
(4) R. F. Spada "Lustratura corneale tramite compulsazione di riviste per adulti", Carlsberg Labs, 1996

novembre 1999
 

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