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UNITA' OPERATIVA DI OCULISTICA
Responsabile: Dott. Romolo Fedeli

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La chirurgia dello strabismo

 

Chirurgia

Lo strabismo

Strabismo - FAQ

Come accennato in premessa, l'aspetto più delicato del trattamento chirurgico dello strabismo è la scelta del momento e del tipo di intervento; la procedura chirurgica in sé non offre difficoltà tecniche particolari e segue metodiche note da decenni.

In altre parole, è importante comprendere come la buona riuscita dell'intervento sia il frutto di un paziente lavoro di studio e di preparazione, eseguito di concerto dall'ortottista e dai genitori del bambino strabico.

Come accennato altrove, non tutti gli strabici possono o devono essere operati. La preparazione all'intervento, che consta di una serie di test in grado di "simulare" con lenti prismatiche i risultati dell'intervento stesso e di prevedere, con buona approssimazione, i risultati estetici e sensoriali.

Si tratta di agire su uno o più muscoli extraoculari, cioè di quei piccoli muscoli incaricati di muovere l'occhio nelle varie direzioni. L'immagine riprodotta sulla destra, ad esempio, è tratta da una RMN del cranio e visualizza in sezione i due globi oculari ed i muscoli retti mediali (RM) e retti laterali (RL), che servono a muovere gli occhi in senso orizzontale. Il disegno a sinistra è una rappresentazione tridimensionale che rende l'idea di come i muscoli, contraendosi insieme o separatamente, possano far assumere al globo oculare tutte le posizioni di sguardo.

Gli interventi più frequentemente eseguiti sono due: la recessione, che indebolisce il muscolo spostando indietro la sua inserzione sulla sclera, e la resezione che rinforza il muscolo accorciandolo e tendendolo (come un elastico). Si può intervenire su uno o più muscoli, contemporaneamente o in tempi successivi.

Gli scopi dell'intervento sono estetici e sensoriali. I primi sono più importanti nei soggetti adulti, mentre i secondi prevalgono nei pazienti giovani o giovanissimi, nei quali la riduzione dell'angolo di deviazione tra i due occhi mira anche a reintegrare (almeno in parte) la funzione visiva binoculare e a combattere l'ambliopia

Immagine RMN che visualizza i muscoli extraoculari

 

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