luigi mastrogiacomo 

 

40 anni, operaio

 

Ceccano (FR) 28 maggio 1962

               

A Ceccano (Frosinone), i carabinieri aprono il fuoco sugli operai del saponificio Scala, in sciopero da 34 giorni.

I lavoratori chiedono aumenti salariali; la loro paga è di fame e non supera le 30.000 lire mensili. All'interno della fabbrica si vive come in un reclusorio. Gli operai scendono nelle strade protestando per il mancato accoglimento delle loro richieste e per l'illegale assunzione di sei operai con funzione di crumiraggio.

I carabinieri aggrediscono in forze i lavoratori in lotta

 

Il "Paese" di Roma scrive,fra l'altro: "E poi hanno cominciato a sparare sul serio, dritto sulla gente. Tutti i feriti risultano colpiti all'altezza del petto. Luigi Mastrogiacomo di 40 anni, è stato ucciso da un proiettile che gli ha trapassato il cuore e i polmoni.

Hanno sparato sulla gente, sulle case, contro le porte e le finestre, in preda ad un terribile furore, i carabinieri dell'Ottavo Gruppo Mobile venuto da Roma al comando del colonnello Mambor. E hanno sparato anche gli agenti della celere, anch'essi venuti da Roma.

Hanno sparato contro un laboratorio dove si erano rifugiati i primi feriti: un ragazzo di 19 anni, Vincenzo Bavieri, è stato ferito all'inguine, mentre era nel laboratorio del dottor Panfili".

"Scrivetelo su giornali in grosso - ci ha detto il dottor Panfili - mi hanno sparato in casa, attraverso le finestre. Mi hanno portato Luigi Mastrogiacomo che ancora respirava, e io l'ho mandato all'ospedale perché mi sono accorto che era grave. Ora solo ho saputo che è morto. E poi il ragazzo s è accasciato a terra: un proiettile all'inguine. Ma sono diventati pazzi?".

 

Viene ucciso l’operaio Luigi Mastrogiacomo e altri 7 rimangono feriti.