giorgiana masi       

 

 

da Indymedia

 

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Kossiga e' sempre lui, pero' ...
by Franco Martinelli Tuesday, May. 17, 2005 at 11:08 PM

Kossiga, come fa dai tempi in cui “esternava” dal Quirinale, mischia elementi di verita’ con clamorose bugie.

Dubbi seri su come fossero veramente andate le cose ce ne furono da subito, anche nell’ambito di movimento.

Quel giorno la polizia sparo’ per ore, ci furono molti feriti, e gli spari erano per uccidere.

Pero’, nel caso di Giorgiana, c’era un elemento assai contraddittorio.

Era stata uccisa con la stessa arma che una mezz’ ora prima aveva gravemente ferito un carabiniere dall’ altra parte del Tevere.

Realisticamente si trattava di una carabina o comunque di un'arma lunga da tiro, visto che con un proiettile calibro 22 ( quindi molto piccolo e poco potente ) fu ferito un carabiniere da una parte all’ altra del Tevere e fu uccisa Giorgiana che fu passata da parte a parte dallo stesso proiettile che poi feri’ gravemente un’altra compagna manifestante.

Come dicevo, dubbi ce ne furono moltissimi anche tra i compagni ma di fronte ad uno stato ( per bocca dello stesso Kossiga ) che rivendicava fermamente il fatto, quasi lo rivendicava, gli stessi dubbi passarono in secondo piano.

Lo stesso Pannella insinuo’ il dubbio che agenti provocatori ( anni dopo si parlo’ di Gladio e lo stesso Kossiga alluse in quel senso ) avessero sparacchiato sia contro i carabinieri che contro i dimostranti, allo scopo di alzare il piu’ possibile la tensione politica.

E per la verita’ qualcosa di simile era gia’ vvenuto due mesi prima sempre a Roma durante i durissimi scontri del 12 Marzo 1977 con oltre trenta feriti, da una parte e dall’ altra, feriti da colpi di arma fuoco.

Negli anni novanta fu fumosamente riaperta l’ inchiesta ma con elementi a dir poco allucinanti, basti pensare che la principale testimonianza era di quel “pallonaro” di Angelo Izzo che sosteneva di aver saputo in carcere che ad uccidere Giorgiana fosse stato il suo vecchio camerata Andrea Ghira.

Ghira, che riusci’ dalla latitanza a dimostrare di essere in quei giorni in tutt’altra parte del globo, usci’ quasi subito di scena.

Ma l'inchiesta continuo’ stancamente, rincorrendo fantasmi vicini alle B.R. ed altre amenita’ senza riscontro.

Fino a che, nel 1999, un noto esponente dell’ autonomia operaia romana ( tuttora in servizio permanente effettivo nelle lotte sindacali e nel movimento no global ), ascoltato su altra vicenda di quegli anni, forni’ alla Digos elementi che portavano sulle tracce di un gruppo sedicente marxista – leninista, gia’ allora guardato con sospetto all’ interno del movimento e che in anni successivi, passando per il fiancheggiamento al Psi di Craxi, e’ approdato quasi interamente nel giro di Forza Italia.

L’ esponente di Autonomia non parlava di cose che sapeva in prima persona, ma riferi’ il racconto fattogli da un giovane sottoproletario di Trastevere, anche lui in quegli anni militante autonomo, poi morto di overdose nei primi anni novanta, che aveva casualmente assistito alla vicenda dalla finestra di casa.

Ma, nonostante una serie di riscontri positivi ( tra l’ altro uno degli indiziati era il fidanzato della compagna di banco di Giorgiana, ora notissima giornalista ), l’inchiesta verra’ definitivamente archiviata dalla Procura romana nel 2002.

E sapete perche’ ? Perche’ erano uscite anche chiare compromissioni dei personaggi del gruppo sedicente m-l non soltanto con l’attuale centrodestra ma soprattutto con un preciso servizio segreto straniero, per intenderci quello che passa per essere il “servizio” piu’ efficiente dell’ intero pianeta ( non parlo della Cia, quindi credo ci siamo capiti ) ed anche compromissioni tali da rendere credibile anche il coinvolgimento di Gladio cui alludeva in tempi lontani Pannella.

E’ difficile immaginare che il buon Kossiga ignori tutti questi passaggi della vicenda e che abbia taciuto a suo tempo per “carita’ cristiana”.

Non fosse altro perche’ la nota giornalista di cui parlavamo prima ( la compagna di banco di Giorgiana ), anche lei ascoltata dalla Digos nell’inchiesta, e notoriamente molto amica dello stesso Kossiga, sin dai tempi del Quirinale.

Ma comunque Kossiga sostiene di aver saputo quasi subito ( e quindi non negli anni novanta ) i termini della vicenda dal Questore di Roma di allora, Fernando Masone.

E quindi ha realisticamente taciuto, mentendo, allora cosi’ come parla, omettendo la sostanza della questione, adesso.

La sostanza della questione e’ che, anche se non sono stati materialmente poliziotti in divisa ad uccidere Giorgiana, sempre di un omicidio dicidio di stato si tratta.

 

 

 

 

 

 

 

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Kossiga e' sempre lui, pero' ...
by Franco Martinelli Tuesday, May. 17, 2005 at 11:08 PM

Kossiga, come fa dai tempi in cui “esternava” dal Quirinale, mischia elementi di verita’ con clamorose bugie.

Dubbi seri su come fossero veramente andate le cose ce ne furono da subito, anche nell’ambito di movimento.

Quel giorno la polizia sparo’ per ore, ci furono molti feriti, e gli spari erano per uccidere.

Pero’, nel caso di Giorgiana, c’era un elemento assai contraddittorio.

Era stata uccisa con la stessa arma che una mezz’ ora prima aveva gravemente ferito un carabiniere dall’ altra parte del Tevere.

Realisticamente si trattava di una carabina o comunque di un'arma lunga da tiro, visto che con un proiettile calibro 22 ( quindi molto piccolo e poco potente ) fu ferito un carabiniere da una parte all’ altra del Tevere e fu uccisa Giorgiana che fu passata da parte a parte dallo stesso proiettile che poi feri’ gravemente un’altra compagna manifestante.

Come dicevo, dubbi ce ne furono moltissimi anche tra i compagni ma di fronte ad uno stato ( peBookman Old Style" size="4">da Indymedia

 

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Kossiga e' sempre lui, pero' ...
by Franco Martinelli Tuesday, May. 17, 2005 at 11:08 PM

Kossiga, come fa dai tempi in cui “esternava” dal Quirinale, mischia elementi di verita’ con clamorose bugie.

Dubbi seri su come fossero veramente andate le cose ce ne furono da subito, anche nell’ambito di movimento.

Quel giorno la polizia sparo’ per ore, ci furono molti feriti, e gli spari erano per uccidere.

Pero’, nel caso di Giorgiana, c’era un elemento assai contraddittorio.

Era stata uccisa con la stessa arma che una mezz’ ora prima aveva gravemente ferito un carabiniere dall’ altra parte del Tevere.

Realisticamente si trattava di una carabina o comunque di un'arma lunga da tiro, visto che con un proiettile calibro 22 ( quindi molto piccolo e poco potente ) fu ferito un carabiniere da una parte all’ altra del Tevere e fu uccisa Giorgiana che fu passata da parte a parte dallo stesso proiettile che poi feri’ gravemente un’altra compagna manifestante.

Come dicevo, dubbi ce ne furono moltissimi anche tra i compagni ma di fronte ad uno stato ( per bocca dello stesso Kossiga ) che rivendicava fermamente il fatto, quasi lo rivendicava, gli stessi dubbi passarono in secondo piano.

Lo stesso Pannella insinuo’ il dubbio che agenti provocatori ( anni dopo si parlo’ di Gladio e lo stesso Kossiga alluse in quel senso ) avessero sparacchiato sia contro i carabinieri che contro i dimostranti, allo scopo di alzare il piu’ possibile la tensione politica.

E per la verita’ qualcosa di simile era gia’ vvenuto due mesi prima sempre a Roma durante i durissimi scontri del 12 Marzo 1977 con oltre trenta feriti, da una parte e dall’ altra, feriti da colpi di arma fuoco.

Negli anni novanta fu fumosamente riaperta l’ inchiesta ma con elementi a dir poco allucinanti, basti pensare che la principale testimonianza era di quel “pallonaro” di Angelo Izzo che sosteneva di aver saputo in carcere che ad uccidere Giorgiana fosse stato il suo vecchio camerata Andrea Ghira.

Ghira, che riusci’ dalla latitanza a dimostrare di essere in quei giorni in tutt’altra parte del globo, usci’ quasi subito di scena.

Ma l'inchiesta continuo’ stancamente, rincorrendo fantasmi vicini alle B.R. ed altre amenita’ senza riscontro.

Fino a che, nel 1999, un noto esponente dell’ autonomia operaia romana ( tuttora in servizio permanente effettivo nelle lotte sindacali e nel movimento no global ), ascoltato su altra vicenda di quegli anni, forni’ alla Digos elementi che portavano sulle tracce di un gruppo sedicente marxista – leninista, gia’ allora guardato con sospetto all’ interno del movimento e che in anni successivi, passando per il fiancheggiamento al Psi di Craxi, e’ approdato quasi interamente nel giro di Forza Italia.

L’ esponente di Autonomia non parlava di cose che sapeva in prima persona, ma riferi’ il racconto fattogli da un giovane sottoproletario di Trastevere, anche lui in quegli anni militante autonomo, poi morto di overdose nei primi anni novanta, che aveva casualmente assistito alla vicenda dalla finestra di casa.

Ma, nonostante una serie di riscontri positivi ( tra l’ altro uno degli indiziati era il fidanzato della compagna di banco di Giorgiana, ora notissima giornalista ), l’inchiesta verra’ definitivamente archiviata dalla Procura romana nel 2002.

E sapete perche’ ? Perche’ erano uscite anche chiare compromissioni dei personaggi del gruppo sedicente m-l non soltanto con l’attuale centrodestra ma soprattutto con un preciso servizio segreto straniero, per intenderci quello che passa per essere il “servizio” piu’ efficiente dell’ intero pianeta ( non parlo della Cia, quindi credo ci siamo capiti ) ed anche compromissioni tali da rendere credibile anche il coinvolgimento di Gladio cui alludeva in tempi lontani Pannella.

E’ difficile immaginare che il buon Kossiga ignori tutti questi passaggi della vicenda e che abbia taciuto a suo tempo per “carita’ cristiana”.

Non fosse altro perche’ la nota giornalista di cui parlavamo prima ( la compagna di banco di Giorgiana ), anche lei ascoltata dalla Digos nell’inchiesta, e notoriamente molto amica dello stesso Kossiga, sin dai tempi del Quirinale.

Ma comunque Kossiga sostiene di aver saputo quasi subito ( e r bocca dello stesso Kossiga ) che rivendicava fermamente il fatto, quasi lo rivendicava, gli stessi dubbi passarono in secondo piano.

Lo stesso Pannella insinuo’ il dubbio che agenti provocatori ( anni dopo si parlo’ di Gladio e lo stesso Kossiga alluse in quel senso ) avessero sparacchiato sia contro i carabinieri che contro i dimostranti, allo scopo di alzare il piu’ possibile la tensione politica.

E per la verita’ qualcosa di simile era gia’ vvenuto due mesi prima sempre a Roma durante i durissimi scontri del 12 Marzo 1977 con oltre trenta feriti, da una parte e dall’ altra, feriti da colpi di arma fuoco.

Negli anni novanta fu fumosamente riaperta l’ inchiesta ma con elementi a dir poco allucinanti, basti pensare che la principale testimonianza era di quel “pallonaro” di Angelo Izzo che sosteneva di aver saputo in carcere che ad uccidere Giorgiana fosse stato il suo vecchio camerata Andrea Ghira.

Ghira, che riusci’ dalla latitanza a dimostrare di essere in quei giorni in tutt’altra parte del globo, usci’ quasi subito di scena.

Ma l'inchiesta continuo’ stancamente, rincorrendo fantasmi vicini alle B.R. ed altre amenita’ senza riscontro.

Fino a che, nel 1999, un noto esponente dell’ autonomia operaia romana ( tuttora in servizio permanente effettivo nelle lotte sindacali e nel movimento no global ), ascoltato su altra vicenda di quegli anni, forni’ alla Digos elementi che portavano sulle tracce di un gruppo sedicente marxista – leninista, gia’ allora guardato con sospetto all’ interno del movimento e che in anni successivi, passando per il fiancheggiamento al Psi di Craxi, e’ approdato quasi interamente nel giro di Forza Italia.

L’ esponente di Autonomia non parlava di cose che sapeva in prima persona, ma riferi’ il racconto fattogli da un giovane sottoproletario di Trastevere, anche lui in quegli anni militante autonomo, poi morto di overdose nei primi anni novanta, che aveva casualmente assistito alla vicenda dalla finestra di casa.

Ma, nonostante una serie di riscontri positivi ( tra l’ altro uno degli indiziati era il fidanzato della compagna di banco di Giorgiana, ora notissima giornalista ), l’inchiesta verra’ definitivamente archiviata dalla Procura romana nel 2002.

E sapete perche’ ? Perche’ erano uscite anche chiare compromissioni dei personaggi del gruppo sedicente m-l non soltanto con l’attuale centrodestra ma soprattutto con un preciso servizio segreto straniero, per intenderci quello che passa per essere il “servizio” piu’ efficiente dell’ intero pianeta ( non parlo della Cia, quindi credo ci siamo capiti ) ed anche compromissioni tali da rendere credibile anche il coinvolgimento di Gladio cui alludeva in tempi lontani Pannella.

E’ difficile immaginare che il buon Kossiga ignori tutti questi passaggi della vicenda e che abbia taciuto a suo tempo per “carita’ cristiana”.

Non fosse altro perche’ la nota giornalista di cui parlavamo prima ( la compagna di banco di Giorgiana ), anche lei ascoltata dalla Digos nell’inchiesta, e notoriamente molto amica dello stesso Kossiga, sin dai tempi del Quirinale.

Ma comunque Kossiga sostiene di aver saputo quasi subito ( e quindi non negli anni novanta ) i termini della vicenda dal Questore di Roma di allora, Fernando Masone.

E quindi ha realisticamente taciuto, mentendo, allora cosi’ come parla, omettendo la sostanza della questione, adesso.

La sostanza della questione e’ che, anche se non sono stati materialmente poliziotti in divisa ad uccidere Giorgiana, sempre di un omicidio dicidio di stato si tratta.

 

 

 

 

 

 

 

quindi non negli anni novanta ) i termini della vicenda dal Questore di Roma di allora, Fernando Masone.

E quindi ha realisticamente taciuto, mentendo, allora cosi’ come parla, omettendo la sostanza della questione, adesso.

La sostanza della questione e’ che, anche se non sono stati materialmente poliziotti in divisa ad uccidere Giorgiana, sempre di un omicidio dicidio di stato si tratta.