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da
Indymedia
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un minimo di
ricostruzione storica ... |
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by
New Dada Tuesday, May. 17, 2005 at 7:21 PM |
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Un minimo di ricostruzione storica, cercando di uscire da schemi
prefissati.
Il 21 Aprile 1977,a Roma, vi furono incidenti dentro l’universita’
e nel limitrofo quartiere di San Lorenzo. Il movimento dopo oltre
un mese di stasi, tentava di rioccupare l’ ateneo.
La polizia attacco’ il corteo mentre stava per uscire dall’
Universita’.
Gli scontri avvennero soprattutto nella citta’ universitaria ma
i pochi compagni che erano riusciti ad uscire trovarono validi
rinforzi in alcune centinaia di giovani proletari di San Lorenzo,
tra cui non pochi ultras romanisti di allora, al tempo
rigorosamente schierati a sinistra.
La polizia presa tra due fuochi ebbe la peggio e’ si ritiro’
per un po’.
Allora la Via Marruccini fu bloccata con un autobus messo di
traverso e i dimostranti rientrarono nella citta’ universitaria.
Un gruppo che non aveva partecipato agli scontri, non giovanissimi
e tutti mascherati, agli ordini di un tizio che sembrava proprio
un militare, aspetto’ dietro l’ autobus suddetto che sbucasse
il primo poliziotto ( lo spazio non permetteva che ne passassero
piu’ di uno alla volta ) e lo freddo’ a colpi di pistola.
La cosa era del tutto sproporzionata al livello degli scontri,
assai blandi e leggeri, e provoco’ una pesante discussione nel
movimento, anche se , dopo l’ uccisione di Lorusso a Bologna e i
numerosi compagni feriti il 12 marzo a Roma e sempre a Bologna,
nei ragionamenti non si andava troppo per il sottile
La stampa ipotizzo’ un improbabile intervento delle B.R. in
soccorso del movimento e anche qualche compagno credette a questa
cosa.
Che poi, con la miriade di pentiti degli anni successivi,
risulto’ essere quello che era, una colossale cazzata.
Le B.R. quel movimento non lo capivano e sostanzialmente lo
disprezzavano..
Realisticamente si trattava di tutta un’altra storia, ma si
preferi’ non approfondire troppo e fu un grave errore.
Cossiga approfitto’ dell’episodio per vietare per un mese ogni
manifestazione a Roma, fatto senza precedenti nella storia
repubblicana.
Il 25 Aprile si svolsero piccoli cortei con qualche scaramuccia in
alcune borgate, cui parteciparono anche alcune sezioni del Pci,
che pure ad alto livello appoggiava in pieno il provvedimento di
Cossiga.
Per paura di questa “contaminazione”, il Pci chiese ed ottenne
da Cossiga l’ autorizzazione per il tradizionale comizio dei
sindacati del 1 Maggio a S.Giovanni.
E li’ sia la polizia sia il servizio d’ordine della Cgil
impedirono con la forza ai compagni del movimento di entrae
organizzati in piazza. Ci furono centinaia di fermi e mazzate in
questura a non pochi dei fermati.
Per il 12 Maggio era prevista da mesi la manifestazione dei
radicali in Piazza Navona in occasione dell’ anniversario del
referendum sul divorzio vinto tre anni prima.
Nonostante le richieste di Pannella, per i radicali Cossiga
rifiuto’ di derogare al divieto come invece aveva fatto per i
sindacati il 1 Maggio.
Il movimento decise, con pochissime defezioni, di partecipare
all’ iniziativa di disobbedienza indetta dai radicali.
Ma.d’accordo con gli stessi radicali, si decise di partecipare
del tutto disarmati, senza nemmeno le aste delle bandiere.
Fu un massacro.
Persino deputati come Pannella, Pinto , Corvisieri, la Castellina
furono riempiti di botte dai carabinieri, come chiunque si
avvicinava a Piazza Navona.
Dopo un ora buona di pestaggi, un gruppo di compagni decide di
reagire asserragliandosi in Campo dei Fiori, dove riceve l’
appoggio e la solidarieta’ fattiva della piccola malavita della
zona.
Mani esperte aprono una bottiglieria e si improvvisano molotov con
la benzina “succhiata” dalle auto in sosta.
Ma la polizia spara pesantemente ferendo alcune persone.
E’ in questa fase e non successivamente che vengono fotografati
poliziotti travestiti da manifestanti che puntano le pistole ad
altezza d’ uomo e, quantomeno in un caso, sicuramente sparano.
Alcuni parlamentari contrattano la possibilita’ di rompere l’
assedio con carabinieri e polizia e alla fine la spuntano. I
manifestanti potranno allontanarsi verso Trastevere passando da
Piazza Farnese.
Qui qualche furbacchione scarica le molotov artigianali avanzate
contro la caserma dei Carabinieri della piazza, senza pero’ che
questi reagiscano se non con qualche lacrimogeno.
Passa quasi un ora e su Ponte Garibaldi, quando gran parte dei
manifestanti si e’ gia’ sciolta verso Trastevere, qualcuno
spara prima contro i carabinieri schierati sull’ altra parte del
Tevere (ferendone uno ad un braccio ) e poi con la stessa arma (
realisticamente un fucile o una carabina, cosa che non si nascone
nella cintola, oltretutto il clima era gia’ estivo e si stava in
maglietta a maniche corte ) dopo un po’ colpisce Giorgiana Masi,
compagna di Lotta Continua e non radicale come si dice spesso, che
passava con il fidanzato.
Il proiettile attraversa il corpo di Giorgiana da parte a parte e
ferisce un altra ragazza, Elena Ascione, militante femminista.
Questi i fatti, nudi e crudi, che in effetti, dopo lo “strano”
precedente del 21 Aprile e il fatto altrettanto “strano” del
giorno dopo a Milano con l’ uccisione dell’ agente Custra’
senza che vi fossero incidenti seri in corso, avrebbero dovuto far
pensare.
Ma il movimento era ormai alla frutta, stretto nella morsa
repressiva e mentre i gruppi armati ormai facevano un attentato al
giorno, e di fatto ebbe l’ ultima fiammata in settembre a
Bologna e nei giorni successivi a Roma, dopo l’ uccisione di
Walter Rossi da parte dei fascisti a Balduina.
Ormai gli spazi di massa erano chiusi.
E sicuramente questi episodi avevano di molto contribuito a
chiuderli.
Cossiga e’ notoriamente uno squallido bugiardo che qualche
volta, per ricattare chissa’ chi, mischia alle menzogne qualche
verita’.
Una cosa e’ certa, lui di questa vicenda sa tutto da ventotto
anni.
E, comunque siano veramente andate le cose, in gran parte la
responsabilita’ e’ la sua. |
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MOLTE VERITA' E
QUALCHE BUGIA |
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by
Auerliano Buendia Tuesday, May. 17, 2005 at 11:03 PM |
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Caro New Dada, nella tua ricostruzione si capisce che in quei
giorni eri con noi dentro il movimento e forse anche il 12 maggio
ma ci sono due cose che non mi quadrano:
1) il ripetuto riferimento ai coatti di S.Lorenzo prima e a quelli
di Campo de' Fiori poi. Mi sembra una suggestione tutta tua che
viene aggiunta del tutto gratuitamente. A me non risulta nè il 21
aprile nè il 12 maggio. Non dico che i compagni in piazza li
conoscessi tutti tutti...ma quasi
2)Tu avalli la tesi di Cossiga che su Ponte Garibaldi qualcuno
dalla parte del movimento sparò contro la polizia e quindi
potrebbe aver colpito Giorgiana. Questa cosa non sta nè in cielo
nè in terra. Quella carica e quella barricata e quella serata a
Ponte Garibaldi, purtroppo, me la ricordo bene e il tuo mi sembra
uno scenario del tutto fantapolitico e anche un pò infame. Lascia
stare...
Ciao
Aureliano
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non avallo nulla .... |
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by
New Dada Tuesday, May. 17, 2005 at 11:20 PM |
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Ovviamente
c'ero sia a S.Lorenzo che il 12 Maggio.
La storia dei coatti non mi sembra determinante, ma c'erano sia in
un caso che nell' altro, come del resto durante la rivolta di
marzo a Bologna.
Per il resto , a differenza di altre cose scritte oggi sul
newswire da altri che realisticamente c'erano e fanno pure un paio
di nomi ben precisi,io non avallo proprio nulla.
Dico semplicemente che chi agi' a Ponte Garibaldi non agi' per
caso e credo pure che non fossero poliziotti, travestiti o no da
compagni, in normale - si fa per dire - servizio di ordine
pubblico.
BENSI' QUALCOSA DI MOLTO PIU' INQUIETANTE E PREORDINATO, TIPO
GENTE DI "SERVIZI" ITALIANI O STRANIERI.
Cosa che KoSSiga non puo' non sapere e a cui ha alluso spesso in
questi anni, senza pero' mai dire fino in fondo tutto quello che
sicuramente sa.
Tutto qui. |
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tra |
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by
Franco Martinelli Tuesday, May. 17, 2005 at 11:26 PM |
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TRA IL FERIMENTO DEL CARABINIERE DALL' ALTRA PARTE DEL PONTE E L'
UCCISIONE DI GIORGIANA E IL FERIMENTO DI ELENA PASSA QUASI MEZZA
ORA.
IL LEGAME TRA LE DUE COSE E' CHE E' STATA LA STESSA ARMA.
E LA COSA NON APPARE UN PO' INQUIETANTE PURE AD AURELIANO ?
NON PUO' ESSER CHE PROVOCATORI, SEMPRE OVVIAMENTE "DI
STATO", SPARACCHIESSERO SIA DI QUA CHE DI LA' ?
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calibro 22 |
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by
beretta Tuesday, May. 17, 2005 at 11:55 PM |
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un proiettile calibro 22 sparato da una normale pistola :
1) non arriva da una parte all' altra del tevere come e' avvenuto
per il ferimento del carrubba
2) non trapassa il corpo di una persona, come successo a giorgiana,
per poi ferirne anche un'altra, elena, nemmeno da distanza
ravvicinatissima.
a meno che non sia sparato da un altro tipo di arma, piu'
dirompente, realisticamente un arma lunga.
in una situazione in cui, dada ha ragione, non ci si era portati
nemmeno gli stalin e le molotov sono state veramente fatte col
succhio alle macchine parcheggiate a campo de fiori, chi cazzo
poteva andare in giro con un fucile, se non qualcuno in qualche
modo "autorizzato" dalle cosiddette autorita' ?
che poi fosse poliziotto, carabiniere, agente del sismi o del
sisde, della cia o del mossad, poco interessa i termini politici
della vicenda.
certo pero' che chiunque fosse ha sparato, con mira notevole, sia
sui carabinieri che sui compagni.
e allora l' ipotesi del dadaista, fatta pure a suo tempo da marco
pannella, non e' poi cosi' assurda.
p.s. effettivamente in altri articoli del newswire si fanno nomi e
cognomi precisi, tra l' altro di gente oggi a vario titolo famosa.
ma si dice pure, neanche troppo velatamente, che operavano per il
mossad o per gladio.
e chi scrive si dimostra anche bene informato anche sulla recente
inchiesta della magistratura, poi archiviata, sui fatti di quel
giorno.
la cosa mi sembra di un qualche interesse, pur con tutta la
diffidenza sacrosanta che ci vuole in questi casi.
non capisco pero' perche' aureliano da dell' infame a new dada che
dice cose opinabili ma senza fare alcun nome e non a quegli altri.
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i "coatti"
di campo de fiori |
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by
autprol77 Wednesday, May. 18, 2005 at 12:36 AM |
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Non so nulla di San Lorenzo perche' non c'ero.
C'ero invece il 12 maggio a Campo dei Fiori e mi riconosco
pienamente in quanto racconta New Dada, il vini e oli aperto da
mani esperte, il succhio col tubo alle macchine in sosta, gli
stoppacci fatti strappando qualche maglietta quando da anni le
bocce erano chimiche e senza stoppacci.
Mi ricordo pure che in Piazza Farnese, mentre si ripiegava, una
boccia non si accese ( se ne erano accese pochissime pure prima )
e fu accesa da un tizio sparandoci sopra un colpo di pistola, un
tizio che sembrava uscito da un film di Pasolini piu' che da una
occupazione dell' universita'.
E poi anche le foto di Tano D'Amico che ritraggono pischelli a
torso nudo che lanciano i sampietrini ( avevamo disselciato mezza
piazza ) e che sembrano piu'coattelli che militanti politici.
Del resto, di che meravigliarsi ? Allora i lumpen parteggiavano
sempre per i compagni, in tutte le occasioni capitate, ricordi le
rivolte di S.Basilio e di Prima Valle negli anni precedenti ?
E poi a Campo de Fiori operava un collettivo che si occupava
principalmente dell' intervento su questi strati popolari ed aveva
fatto un ottimo lavoro.
Senza contare che la stessa piazza era luogo di raduno dei
compagni romani in tutti i fine settimana e quindi qualche
amicizia e stima reciproca erano nate.
Ricordo che un discreto gruppo di compagni di Potere Operaio si
era fatto arrestare qualche anno prima per difendere due
ladruncoli che la polizia stava pestando
e tra gli arrestati c'erano pure Achille Lollo e Alvaro Loiacono,
poi diventati famosi per altre storie.
Non entro nel merito della ricostruzione fatta da New Dada ma non
mi sembra nemmeno una bestemmia o addirittura una cosa da infami.
Che e' un mistero che c'erano i provocatori ? Eravamo addirittura
ottenebrati in modo allucinante da questi rischi e adesso , caro
Aureliano, ce lo dimentichiamo ?
Ma tu quel giorno ce stavi veramente o te l'hanno solo raccontato
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