Quando il dottor Vegas ha dato un briefing per il sito
web della sua azienda è stato molto chiaro. Ha
spiegato che non ha la minima intenzione di offrire un reale
servizio online, che non gli importa delle persone che
andranno a vedere il suo sito, che non intende fornire
contenuti significativi né tantomeno organizzarli in
modo accessibile e funzionale. Lunico motivo per cui vuole
avere un sito è che è di moda e bisogna fare un
atto di presenza. Devessere fatto in modo da far
divertire luditorio nel prossimo convegno di vendita, con il
massimo possibile di orpelli scenografici, rutilanti e
televisivi che facciano un belleffetto quando si
mostrano su un grande schermo. E dovrà anche essere un
diversivo per fare un po di scena nel prossimo consiglio di
amministrazione (i cui componenti, comunque, non sanno come
funziona linternet).
La cosa ha scatenato lentusiasmo dei
grafici, che aspettavano unoccasione per
sbizzarrirsi con le soluzioni più balzane senza
doversi preoccupare dei contenuti, del significato,
dellarchitettura e del funzionamento del sito,
dellaffidabilità delle tecnologie. Né doversi
confrontare con esigenze puntuali e noiose, come la
compatibilità e lusabilità. Così il
dottor Vegas ha avuto ciò che voleva, con pochi soldi,
senza complicazioni e senza il faticoso fastidio di dover
verificare se il baraccone funziona o se interessa a
qualcuno fuori dallambito aziendale.
È una storia vera (anche se, naturalmente, il
protagonista ha un altro nome). E ce ne sono molti come lui
anche se non tutti hanno la stessa sincerità.
Che quella scelta sia saggia o intelligente è
molto discutibile. Con un po di cosmetica si cerca di
togliersi il problema o di nasconderlo sotto il tappeto delle
apparenze. In questo modo non si imparerà mai a capire
che cosè la rete e come si possa usare davvero.
Ma almeno in quel caso lintenzione era chiara. Il mondo
è pieno, invece, di imprese che hanno cercato di
studiare il problema, che credono di aver capito i valori
dellinternet, che spendono grosse cifre per realizzare un
sito e alla fine tutto ciò che ottengono è
leffetto Vegas. Ma con un dispendio sproporzionato di tempo,
energie e denaro; e con uninevitabile delusione quando non
ci sono i risultati.
La chiave dellerrore si trova spesso in un punto. Si
pensa che la rete sia diversa dove è uguale e che
sia uguale dove è diversa.
Ciò che non cambia è la struttura di base
della comunicazione e la natura dei comportamenti umani.
Nulla è virtuale, tutto è reale. La
rete non è popolata di androidi, robot, avatar,
simulacri, navigatori senza meta o maniaci
dellelettronica. È fatta di persone,
con tutte le caratteristiche che conosciamo della natura umana. Con le
loro esigenze, i loro desideri, i loro problemi. E con la
più che giustificata aspettativa di avere online un
servizio migliore sotto tutti gli aspetti di ciò
che potrebbero ottenere con i sistemi abituali.
Ciò che cambia è la natura della relazione,
che non può essere gestita secondo i modelli della
comunicazione tradizionale. Per esempio non ha senso credere
che un sito debba essere attraente. Naturalmente
non cè alcun motivo per cui non possa essere
anche esteticamente gradevole. Ma non ha il compito
di catturare lattenzione come un annuncio
sul giornale che deve essere notato prima di voltare pagina, come
un manifesto murale che deve farsi vedere nellaffollamento,
come un film televisivo che deve cercare di non far scattare il telecomando.
In rete la situazione è molto diversa. Quando una
persona vede un sito è già lì.
Ci è venuta intenzionalmente e non sta vedendo altro.
Ciò che cerca non è un ingombro di inutili
orpelli o richiami ma un accesso agevole e
funzionale ai contenuti. O il sito funziona... o il
visitatore si stufa e se ne va.
Elementare? In teoria, si. Ma in pratica non è
semplice. Cavarsela con una girandola di effetti cosmetici
è molto facile. Offrire un sistema efficiente,
funzionante, capace di soddisfare le esigenze di chi viene a
visitare un sito è unimpresa impegnativa ed è
un compito che non finisce mai perché bisogna
continuamente aggiornare, evolvere, verificare e correggere.
Ci vogliono servizi concreti, accessibili e utili, con
sistemi di relazione che coinvolgono tutte le funzioni
dellimpresa. Ci vuole tempo, pazienza, costanza.
Serietà, disciplina, metodo, dedizione. Costruire
nellinternet non è mestiere per i pigri, i
superficiali o i frettolosi.