Un "lancio" di Adnkronos
29 maggio 2000
Internet:
Livraghi, per la rete abbiamo il dna vincente
In un volume idee per aziende e singoli per sfruttare la rete
«Siamo capaci, anche quando sembriamo fumosi, di essere inaspettatamente efficienti. Quando arriveremo a capirne bene le possibilità, il mondo delle reti si rivelerà uno strumento straordinariamente adatto agli italiani. Per alcuni lo è già». Giancarlo Livraghi non ha dubbi: «gli italiani hanno il dna vincente» per sfruttare tutte le opportunità dellinternet e della net-economy. Ma, come spesso accade, siamo ancora indietro. La situazione ha stimolato Livraghi, esperto di comunicazione e network economy, a mettere nero su bianco strategie, idee e metodi per "la coltivazione dellinternet", ovvero per utilizzare la rete per il successo delle imprese.
Nel volume La coltivazione dellinternet edito dal Sole 24ore, Livraghi, abbandonando i toni millenaristici spesso usati per parlare di web e di nuova economia, ricorda come i nostri connazionali «hanno fantasia. Sanno muoversi con disinvoltura e flessibilità in terreni incerti e poco strutturati; sanno vivere e progredire nel disordine. Molte delle nostre imprese hanno una forte cultura del servizio; capiscono limportanza delle relazioni e dei rapporti umani; conoscono il valore della fiducia, sanno padroneggiare le tecnologie e metterle al servizio delle loro idee», ma più di tutto «sanno costruire comunità».
Le imprese italiane sfruttando questo bagaglio hanno «possibilità importanti nel mondo globale». A queste condizioni: «che pensino in termini di servizio e non solo di immagine; che lavorino per «una cultura interna della rete» ; non pensino solo al consumatore finale ma anche a come comunicare meglio con gli interlocutori dellazienda; che non si ispirino a stereotipi costituiti; non pensino solo al commercio elettronico «nella concezione più banale»; infine che siano «innovative e coraggiose».
Quanto allimpegno economico che una impresa deve affrontare, la prima cosa da tenere bene a mente è la continuità. «Linvestimento iniziale è molto meno importante di ciò che occorre per tenere in vita il progetto», spiega Livraghi, invitando poi a mettere in conto gli imprevisti: «qualunque sia la spesa prevista, secondo me è meglio almeno raddoppiarla». Necessario anche puntare sempre su soluzioni di qualità: «non è mai una buona idea scegliere un fornitore o una soluzione solo in base al prezzo».
Ma la preminenza devono averla sempre le risorse umane: «sono di gran lunga lelemento più rilevante, e delicato. Non bastano buone risorse esterne. Se non cè la "squadra giusta" allinterno dellimpresa il disastro è dietro langolo».
Lapidario il giudizio negativo sullintegrazione tra telefonia mobile e internet, indicata da tutti i gestori come la via del futuro. «I costi sono ancora elevati sia per le apparecchiature sia per il collegamento, e poi lo schermo dei telefonini è troppo piccolo». Inoltre «per scegliere le tecnologie bisogna partire dalle reali esigenze, personali o di una impresa che siano». «E quindi una scelta del singolo conclude Livraghi che utilizza le macchine al suo servizio per fare qualcosa di utile. Non cè nulla di più deleterio che investire in tecnologie che non si sa a cosa servono e che dopo pochi anni vanno buttate via».
Ritorno alla pagina iniziale
di presentazione del libro