Breve storia della relativita'
Molti degli scienziati dell'epoca mostrarono inizialmente diffidenza verso il nuovo e poco ortodosso approccio. La teoria della relatività attirò molte critiche e fu oggetto di pesanti polemiche. Inizialmente furono pochi i sostenitori delle nuove idee, sia pure di altissimo livello culturale. Tra questi uno dei primi fu A.S.Eddington, che in seguito avrebbe dato un contributo fondamentale all'accettazione delle nuove idee con il suo esperimento del 1919. Un altro sostenitore fu il matematico H.Minkowski che diede all'oscuro formalismo einsteiniano una nuova forma matematica, particolarmente bella ed elegante, che ne avrebbe facilitato molto lo sviluppo e la diffusione. Einstein proseguì nella strada intrapresa nonostante le molte critiche e nel 1916 giunse a completare la seconda parte del suo lavoro: la relatività generale. L'idea guida del suo pensiero in questo periodo fu quella della covarianza in senso generale. Le teorie fisiche devono cioè essere tali da poter essere enunciate in una forma indipendente dal sistema di riferimento adottato, e questo deve valere per tutti i sistemi di riferimento, non solo per quelli inerziali trattati nella relatività ristretta. Accanto a questo principio guida egli si servi di un'altra idea base: il principio di equivalenza. Questo, che eglì definì 'il pensiero più felice della mia vita', afferma che in natura non è possibile distinguere i sistemi di riferimento accelerati da quelli sottoposti ad un campo gravitazionale. E' questa una conseguenza dell'equivalenza tra massa inerziale e massa gravitazionale, un fatto sperimentale accertato con grande precisione, ricordiamo qui i classici esperimenti di Eotvos. Nella nuova concezione della fisica la geometria dello spazio-tempo viene perturbata dalla presenza della materia;