Il paradosso di Achille e la Tartaruga
Quando Achille si trova in Ao la tartaruga è in To. Achille corre per
raggiungerla ed arriva in A1. La tartaruga nel frattempo si è spostata in T1,
avendo percorso metà della distanza di Achille, ma restando sempre in vantaggio.
Il processo si ripete, apparentemente fino all'infinito e sembra
proprio che Achille non raggiunga mai la tartaruga.
Svolgiamo però il calcolo delle distanze, cosi come dei tempi,
supponendo che la velocità di Achille sia v =1 m/s e ricordando che la distanza AoA1 è
di dieci metri. Achille percorre una distanza pari a Da = 10+5+2.5+... metri,
in un tempo t = 10+5+2.5+... secondi. La tartaruga percorre una distanza
Dt = 5+2.5+1.25+... metri in un tempo uguale. Si vede subito che si tratta di tre
serie geometriche convergenti, p.es. Da = 10(1+1/2+1/4+...) = 10(1/(1-1/2)) = 10(2) =
20 metri. Dt è la metà di tale valore mentre il tempo impiegato è t = 10(1+1/2+1/4+...) =
10(1/(1-1/2)) = 10(2) = 20 secondi. Dunque dopo venti secondi,
dopo aver percorso venti metri in tutto, Achille raggiunge la tartaruga e un attimo
dopo la supera definitivamente. La vittoria dell'uno o dell'altra dipende da dove
viene posto il traguardo. L'errore nel ragionamento è quello di ritenere che
una somma di infiniti termini debba dare sempre un risultato infinito. Alla luce delle moderne
conoscenze matematiche la soluzione è addirittura banale e si riduce ad un
semplicissimo esercizio di cinematica.