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Decima tappa Respirare il mistero della Croce |
Gesù dice:Tutto il mondo è in mano al Maligno Ma nel discorso ai discepoli tenuto dopo l’ultima cena dice: Adesso il principe di questo mondo è cacciato fuori. Che cosa vuol dire? Vuol dire che il mondo materiale era pervaso da un’influenza molto forte del Maligno fino al giorno in cui Gesù fu messo in croce. Mi sono chiesto perché il Maligno aveva questa influenza sulla materia. Mi piace pensare che Dio, dopo aver dato vita a entità spirituali, nell’opera della creazione avesse affidato a queste creature alcuni compiti. Non ha forse affidato ad Adamo il compito di coltivare il giardino di Eden e di dare il nome a tutti gli animali? Gli spiriti ribelli sono probabilmente quelli che avevano costruito la struttura del mondo materiale. Conoscono questa struttura nel modo più intimo e profondo. Per questo sanno influire su di essa. E mettono nella materia una forza di attrazione che l’uomo, nella sua parte materiale, trova quasi irresistibile. La redenzione del mondo materiale richiedeva che la materia fosse sottratta al prevalere di questa influenza. Solo Dio poteva farlo, perché nessuna creatura aveva potere di sottrarre a Lucifero il suo potere sulla materia. Ed ecco che il Pensiero di Dio, il Logos, il concetto, il suo concepito, il Figlio si manifesta al livello della materia. Per trent’anni resta nascosto. Il suo solo esistere in forma umana mette un germoglio nuovo nel mondo materiale e questo germoglio va protetto. Gesù insegnerà che il regno di Dio è dei piccoli. Credo che sia perché l’Avversario i piccoli non li vede, non se ne accorge neanche. Lui vede il Potere, la Ricchezza, l’Ego. Gesù ha praticato questo restare nascosto alle forze del vecchio mondo, lo ha fatto per trent’anni. A trent’anni si lascia scoprire dall’Avversario: è tentato nel deserto, scaccia i demoni. Alla fine subisce una vera e propria crisi di rigetto che il mondo vecchio ha nei confronti di questo Germoglio. Lo fanno morire in croce. E’ solo a questo punto che il Principe di questo mondo è cacciato fuori: per la prima volta nella storia dell’umanità una creatura umana non ha avuto mai nulla da spartire con la forza dell’Avversario, non ha mai subito nell’intimo la sua influenza. Una creazione nuova è nata, non soggetta al Maligno.
Rimanendo collegati all’energia di questo mondo nuovo gli esseri umani possono sottrarsi alla morte, all’influenza materializzante. L’uomo può tornare a coltivare il giardino di Eden, può riportare l’immagine di Dio nella materia. L’uomo può manifestarsi come figlio di Dio. La Creazione allora riscatta la sua origine divina, riconosce la mano con cui Adamo nell’Eden la governava e perde – con dolore come di parto – la sudditanza al potere del Maligno. La nostra meditazione è su questo sfondo. Noi siamo l’Essere Umano che, collegato all’energia di Cristo, Germoglio della nuova creazione, può tornare a coltivare il giardino del Paradiso, ristabilendo l’armonia tra l’alto e il basso. Inspirando visualizziamo una corrente di energia (una luce, un germoglio…) che sale dalla terra lungo la spina dorsale. La riconosciamo affine all’Energia del Figlio incarnato, l’energia della Nuova Creazione. E contemporaneamente visualizziamo una luce che scende dal Padre, dalla sommità del capo, e scende lungo la spina dorsale. Pensiamo “Nel nome del Padre e del Figlio”. Le due correnti di energia si incontrano all’altezza del cuore e generano una sorta di esplosione, una luce e un calore che si espande. La visualizziamo espandersi orizzontalmente e, espirando, pensiamo “e dello Spirito Santo”. Continuiamo così, lentamente, con pace, per tutta la meditazione. L’esercizio si può ripetere facilmente in vari momenti della giornata, camminando, quando si è in attesa… per saperne di più: Il Cattolico e il Mago, p. 180-184 Il mantram della Croce, in Appunti di Viaggio n.62/ 2002, pp. 27-33
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