I conoscitori ammirano la fattura (come si ammira un acrobata) e gustano la pittura (come si gusterebbe una focaccia). Le anime affamate restano affamate. La grande massa gira per le sale e trova tele "carine" e "meravigliose". Chi poteva parlare non ha detto nulla e chi poteva udire non ha udito nulla. E' questa "l'art pour l'art". (...) Un'arte simile può solo riprodurre ciò che è già nettamente nell'aria. L'arte che non ha avvenire, che è solo figlia del suo tempo ma non diventerà mai madre del futuro, è un'arte sterile. Ha vita breve e muore moralmente nell'attimo in cui cambia l'atmosfera che l'ha prodotta. Anche l'altra arte (...) è radicata nella propria epoca, ma non si limita ad esserne un'eco e un riflesso; possiede invece una stimolante forza profetica, capace di esercitare un'influenza ampia e profonda.