Fumetti:


Consigli per gli acquisti e altre considerazioni







Non amo i fumetti che vanno di moda ... forse perché, come ognuno di noi, sono rimasto legato a tante cose della mia infanzia, tra cui Topolino e il Corriere dei Piccoli: due riviste a fumetti allora sulla cresta dell'onda e oggi meno popolari di tante altre; anzi, sono ormai diversi anni che il mitico "Corrierino" ha chiuso definitivamente i battenti.

Certo, non basta aver letto fumetti nell'infanzia per rimanere degli appassionati anche da adulti; diversamente non sarebbe così difficile trovare persone competenti e informate! Purtroppo quasi tutti i miei conoscenti e i miei amici non leggono quasi più nulla in questo campo, mentre l'area fumetti di McLink è praticamente inattiva, e il solo Raimondo Spada, di tanto in tanto e, più raramente, Emilio DeSalvo, vi scrivono qualcosa di interessante.

La causa per cui, almeno in Italia, è così difficile trovare persone competenti e appassionate, è sempre la stessa: il fumetto non è, e non è mai stato considerato "cultura", anzi, viene spesso visto come qualcosa di diseducativo e comunque di adatto solo ai bambini; in queste condizioni non è possibile che si sviluppi una critica seria, come quella cinematografica, per intenderci, e tantomeno la saggistica, due passaggi fondamentali per formare veramente i lettori e far nascere un gran numero di veri appassionati come avviene per altre forme di arte popolare: la musica leggera, la narrativa di fantascienza etc.
E' difficile dire perché questa situazione sia tipica della sola Italia (così non è in Francia, per esempio, dove tutti leggono i fumetti allo stesso modo dei libri), che pure vanta una tra le migliori scuole fumettistiche del mondo: la mia opinione è che c'entri molto l'esasperata esaltazione della nostra letteratura e dei suoi padri nobili (Dante, Ariosto, Tasso, Manzoni su tutti) che viene fatta nelle scuole a scapito di ogni altra materia: forse nel nostro inconscio viene radicata a tal punto l'idea dell'immensa bravura dei nostri scrittori che poi non si riesce più ad accettare come valida ogni altra forma di letteratura "alternativa", e i fumetti, sia perché possono essere considerati tali, sia perché di solito vengono letti proprio in età scolastica (ponendosi quindi in competizione contro gli scrittori "classici") sono particolarmenti detestati.

Comunque stiano le cose, sta di fatto che in Italia i veri appassionati sono pochissimi, mentre abbondano i cosiddetti "fan", che nella quasi totalità dei casi adorano solo un fumetto particolare, nella più completa ignoranza di tutti gli altri. Gli editori si comportano di conseguenza, assecondando (o meglio, sfruttando) il più possibile i "fan", e trascurando i pochi lettori disposti a leggere qualcosa di più impegnativo: io stesso ne so molto meno di quanto vorrei, data l'impossibilità di reperire nei nostri negozi buona parte della produzione mondiale, e perfino di quella italiana!

E' paradossale ascoltare le lagnanze su una presunta "crisi" di questo settore ... al contrario, il fumetto sta vivendo, in Italia, un boom senza precedenti: se potessimo confrontare un'edicola di oggi con una di venti, o soltanto dieci anni fa, ci accorgeremmo che le pubblicazioni, i cosiddetti "giornaletti", traboccano da ogni parte, diversamente da quanto succedeva prima: e più passa il tempo più aumenta il materiale esposto. La crisi di cui si parla tanto è dovuta al fatto che in Italia certi tipi di fumetto non si leggono proprio, e i tentativi (per altro maldestri) di proporli al pubblico falliscono l'uno dopo l'altro; ma finché l'editore si rivolge solo ai "fan", finché dà loro solo quello che vogliono al momento, le vendite vanno a gonfie vele!
Il fatto è che in Italia, a parte quello che pubblica la Disney, la cui tradizione è ben solida in tutto il mondo, si leggono solo fumetti di tipo avventuroso, che hanno come protagonisti "eroi" di sesso maschile: non c'è spazio per la satira, per l'ironia, per il fumetto "impegnato", per le donne in ruoli diversi da quello della pupa dell'eroe ... e anche questo è dovuto al fatto che al fumetto vengono riservate le trame più ovvie e più facili, visto che tanto non è considerato "cultura"; né si vede una via d'uscita da questa situazione, visto che nessuno crede davvero nel contrario, a partire dagli stessi editori.

Ma bando alle lamentele ... qualche mio consiglio per chi volesse diventare un vero esperto sarà bene accolto. Almeno spero!


C'è da dire, innanzitutto, che io scrivo recensioni fumettistiche (di fantascienza) sulla fanzine Continuum, e ad oggi sono stati pubblicati i seguenti articoli:
Di un certo interesse, anche perché credo sia l'unica in Italia, la mia dissertazione sull'ultima, incompiuta, storia di Tintin: Tintin e l'Alph-art (e siccome dubito che in Italia possa essere letta ed apprezzata da molte persone, ne ho anche una versione in lingua inglese)
Se arrivati a questo punto avete incominciato a fidarvi dei miei giudizi ... potete affrontare la lettura dei miei "sommari" sul fumetto: A questo punto possono succedere due cose ... avete deciso che sono l'uomo che fa per voi, e in questo caso vi consiglio di tornare a controllare se da queste parti ho aggiunto il link al catalogo della mia fumettoteca, nonché quello al mio saggio sul Corriere dei Piccoli degli ultimi 15 anni (1961-1976): quest'ultimo, attualmente in formato testo, deve ancora essere ampliato e trasformato in ipertesto, per non parlare della possibilità che qualcuno si decida a pubblicarlo ... :-) Se invece avete deciso che in me c'è qualcosa che non va ... vi suggerisco di cercare qui le informazioni "ufficiali": E se arrivati a questo punto ancora non siete convinti che i fumetti meritano di essere letti, vuol dire che siete proprio irrecuperabili!!!